Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles – Provato

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba - The Hinokami Chronicles

PC PS4 PS5 Xbox One Xbox Series X

Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles – Provato

Oggi proponiamo l’anteprima di un videogioco sviluppato da Cyberconnect2 che, come la tradizione vuole, porta con sé tutte le botte tipiche degli anime giapponesi del genere battle shonen, e ovviamente un titolo lunghissimo che fa rimpiangere quelli dei passati adattamenti videoludici dedicati a Le Bizzarre Avventure di Jojo e Naruto. Sto parlando ovviamente di Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles, l’attuale tormenone anime firmato da Ufotable e tratto dal manga omonimo di Koyoharu Gotouge che infrange i record di vendita dei botteghini dei cinema giapponesi e imperversa nel catalogo anime di Netflix. Si tratta, inoltre, di una delle rare volte in che vediamo Cyberconnect2 alle prese con videogiochi tratti da serie animate senza l’apporto di Bandai Namco al proprio fianco. Dite che questo avrà cambiato qualcosa?

Sviluppatore / Publisher: CyberConnect2 / SEGA Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online e locale PEGI: 16 Disponibile Su: PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 15 ottobre

Ammettiamolo pure senza girarci troppo attorno: checchesenedica è impossibile non trovare delle evidenti somiglianze nei picchiaduro a incontri sviluppati da questo studio giapponese. È dal 2008, data di pubblicazione su PS3 del primo capitolo di Naruto Ultimate Ninja Storm, che la produzione di tie-in anime della casa di .hack sembra girare attorno alle stesse meccaniche, la stessa telecamera e addirittura simili elementi dell’interfaccia utente riproposti come se nulla fosse, ma conta anche da sempre su una messinscena clamorosa, dettagliata da un utilizzo della tecnica in cel shading sempre all’avanguardia.

Demon Slayer Provato

Ebbene, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles non rappresenta di certo un’eccezione, dando forma alle figure bidimensionali della versione animata in una raffinatissima visione in tre dimensioni che rappresenta un po’ il fiore all’occhiello della produzione di questo sviluppatore. Non fosse che ero certo di avere il joypad tra le mani, in certi momenti mi sarei quasi convinto di star guardando la serie animata.

DEMON SLAYER: UNA STORIA COME TANTE ALTRE?

Detto questo, il nuovo videogioco pubblicato in Occidente da SEGA promette fin dai primi minuti un’esperienza ludica fortemente votata al single player, imbastendo un campagna che segue pedissequamente gli eventi dell’adattamento animato e che si assicura di proporre gran parte dell’amatissimo cast di personaggi tra le schiere di guerrieri controllabili. La storia di Demon Slayer si ambienta in Giappone all’inizio del ventesimo secolo, ma al posto di seguire i canoni di una narrativa storicamente accurata, preferisce proporre una storia a metà tra il folklore locale e i tropi tipici della produzione fumettistica del genere battle shonen. Si deve quindi vestire i panni di un giovanissimo spadaccino, Tanjiro, alle prese con demoni e mostruosità varie nel tentativo di salvare la sorella corrotta dal sangue demoniaco e vendicare la morte della propria famiglia.

Demon Slayer Provato

QUELLA DI TANJIRO è UNA STORIA CHE PARTE DA UN IMPIANTO CLASSICO, MA CHE SI SPINGE BEN PRESTO Più IN Là

Un impianto sicuramente classico, ma che è stato talmente apprezzato dal pubblico di tutto il mondo che verrebbe quasi da dire che ci sia qualcosa in più oltre le botte e i fendenti di spada. Quel che è certo che è Tanjiro è ben lontano dai canoni dei protagonisti dei fumetti tutti scontri e belle ragazze, e porta sulle spalle una responsabilità che non potrà che farlo crescere nel suo lungo viaggio costellato di eventi drammatici e combattimenti sanguinolenti. La modalità storia inizia poco dopo l’effettivo incipit della serie animata, ma permette anche a coloro che volessero approfondire di più la narrazione di bearsi di inserti animati realizzati ad hoc che riassumono gli eventi non raccontati dalle (splendide, devo ribadirlo) sequenza cinematografiche tridimensionali confezionate da Cyberconnect2. Questo, ovviamente, è possibile solamente se ci si dedica a raccogliere tutti i collezionabili sparsi per le ambientazioni esplorabili e portando a termine i capitoli della campagna riuscendo ad inanellare scontri con valutazioni alte. Insomma, bisognerà sicuramente impegnarsi per poter tappare tutti i punti lasciati volutamente in sospeso dalla modalità storia, ma fortunatamente è possibile rigiocarne qualsiasi momento in piena agilità per assicurarsi di aver completato tutte le sfide che il videogioco offre, un po’ come succedeva nel loro apprezzatissimo Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 pubblicato sotto etichetta Bandai Namco per PS4, Xbox One, PC e Nintendo Switch.

Quel che è certo è che la modalità storia sembra davvero una proposta molto ghiotta per gli appassionati, soprattutto considerando il fatto che copre gran parte della prima stagione dell’adattamento animato e del film d’animazione “Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba the Movie: Mugen Train”, contando ovviamente sull’assicurazione di qualità garantita dalla presenza dei doppiatori originali sia statunitensi che giapponesi.

O UN VIDEOGIOCO COME NESSUN ALTRO?

Bisogna dire che, al di là degli elementi da titoli adventure che condiscono la campagna, Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles si concentra molto sul proprio sistema di scontri. Le battaglie sono sicuramente immediate, ma anche capaci di regalare una certa dose di profondità, pur basandosi sulla stessa impostazione della produzione Cyberconnect2 precedente, con telecamera alle spalle del personaggio controllato dal giocatore e grande mobilità assicurata da arene vaste e un set di mosse evasive bello nutrito.

PUR BASANDOSI SULLA STRUTTURA DEI TIE-IN PRECEDENTI, IL TITOLO SEMBRA VOLERSI SPINGERE OLTRE, AGGIUNGENDO TECNICISMI E NUOVE MECCANICHE

Tra fendenti, super mosse, assist velocissimi da parte di compagni di avventure e coreografici colpi di grazia è chiaramente avvertibile il pedigree dello studio, ma il videogioco sembra voler spingersi un pochino oltre i limiti dei tie-in precedenti, aggiungendo al tutto tecnicismi come le parry, mosse difensive che richiedono una certa prontezza di riflessi nell’escuzione, e la combinazione di veloci oscillazioni dello stick analogico sinistro e del pulsante dell’attacco per portare a segno invettive più distruttive. Durante le schermaglie contro i boss e i nemici più ostici è facilmente intuibile che il semplice premere pulsanti a caso non ci porterà lontani, tant’è che per facilitare la lettura degli scontri sono stati inclusi nell’esperienza dei segnali di luce che oltre ad avvisarci di un prossimo attacco nemico ne definiscono anche la traiettoria e il raggio d’azione: starà poi alla prontezza di riflessi del giocatore e alla sua abilità pad alla mano agire di conseguenza.

Demon Slayer Provato

A SOTTOLINEARE IL SUO SPIRITO NARRATIVO, IL GIOCO CI ACCOGLIE LANCIANDOCI DIRETTAMENTE NELLA MODALITà STORIA

Ovviamente il videogioco oltre ad un buon numero di personaggi giocabili offre comunque un nutrito set di modalità di gioco accessorie tutte slegate dalla narrazione che sicuramente andremo a valutare in modo più approfondito in sede di recensione. Quel che è giusto sottolineare, in ogni caso, è che scontri a parte, il titolo di Cyberconnect2 sembra voler più che altro raccontare a suo modo una storia già celebrata dagli appassionati in tutto il mondo, capace di far vendere al manga oltre 150 milioni di copie, tant’è che l’esperienza non accoglie il giocatore in un menù chiedendogli se voglia dedicarsi alle battaglie (locali e anche online), ma direttamente catapultandoli nella modalità storia. Questa, d’altronde, sfrutta gli eventi della narrazione per far familiarizzare fin da subito lo spettatore con quell’universo di giovani guerrieri ed empatizzare col tragico destino dei due fratelli protagonisti, non scordandosi mai di essere anche un’esperienza interattiva: e fate attenzione ai QTE dietro l’angolo.

Dalla fase di prova che ho potuto effettuare si evince che Demon Slayer: Kimetsu no Yaiba – The Hinokami Chronicles parli anzitutto agli appassionati, ma possa anche offrire una sana dose di divertimento ai giocatori curiosi di calarsi nel suo magico mondo di oni e folkore nipponico assortito. Bisognerà solamente valutare, in un secondo momento, se questo ennesimo tie-in firmato dagli autori di tanti altri celebratissimi videogiochi dedicati alle star dell’animazione giapponese possa effettivamente trovare un modo per distanziarsi dal suo seppur apprezzabile passato per proporre qualcosa di effettivamente nuovo e più audace. Quel che è certo è che è difficile resistere al fascino delle sequenza cinematografiche in cel shading di questi autori e se anche il videogioco dovesse dimostrati tutto sommato un’esperienza poi non così lontana dai fasti passati, rimarrebbe comunque estremamente ben confezionata e un punto di riferimento per chi Demon Slayer lo apprezza in ogni sua forma.

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