BioWare ed Electronic Arts ci hanno invitato a un evento a porte chiuse in cui ci hanno parlato di Star Wars The Old Republic: Legacy of the Sith, la nuova espansione del decennale MMO.
Sviluppatore / Publisher: BioWare / Electronic Arts Prezzo: Free to play Localizzazione: Assente Multiplayer: Online PEGI: 16 Disponibile Su: PC Data di Lancio: 14 dicembre
Non è facile restare al passo con i continui impegni giornalieri, tra lavoro, famiglia e amici, perciò capita relativamente spesso di portarsi dietro qualche “lacuna”, qualche desiderio rimandato a un momento di magra che probabilmente non arriverà mai. Con me è capitato lo stesso nei confronti di Star Wars: The Old Republic, un MMO che, nel suo periodo di uscita anno domini 2011, mi aveva fatto salivare più avidamente di un cane di fronte alla proverbiale ciotola piena di ossi succulenti. Non solo parlavamo di un prodotto massivo da poter condividere con i propri amici, ma anche di un’offerta creata da BioWare, lo stesso studio che aveva alle sue spalle tantissimi giochi di ruolo di successo, tra cui il primo menzionabile per attinenza è sicuramente Knights of the Old Republic. Questo nome risveglierà sicuramente nel cuore degli appassionati qualche palpitazione in più, assimilabile probabilmente allo stato fisico che il corpo manifesta prima di un ictus.
Ebbene, l’MMO di BioWare si rivelò un gioco fuori scala, un titolo capace di riprodurre parte delle emozioni coltivate durante la lettura dei libri dedicati (molti ormai non più canon, ahimè), nonché un titolo capace di levarsi qualche soddisfazione a livello di successo di pubblico, considerato il record che riuscì ad ottenere come gioco più velocemente venduto di sempre. Vi starete chiedendo dove voglio arrivare, ma la mia realtà personale è che il gioco, dopo appena un mese, è finito per forza di cose nel dimenticatoio. Un prodotto ritrovato a momenti alterni durante l’annuncio di qualche espansione, ma solo a livello di materiale visivo e narrativo, non più perciò sul fronte videoludico. Cosa allora mi (ci) porta a incontrare nuovamente Star Wars: The Old Republic? L’annuncio di una nuova espansione, titolata Legacy of the Sith, che verrà pubblicata il prossimo 14 dicembre.
DIECI ANNI E NON SENTIRLI
Avvicinarsi dopo dieci anni a un prodotto che, inevitabilmente, è cambiato nel corso del tempo non è assolutamente facile. Soprattutto nell’ottica di un giudizio critico, che in qualche modo deve tenere necessariamente conto di alcuni fattori “logistici”, legati a doppia mandata con la continuità narrativa di un prodotto, e della capacità succitata di adattarsi al corso del tempo, modificando qualche componente ludica al fine di risultare più appetibile ai nuovi giocatori, ma anche e soprattutto a quelli veterani. Stando alle parole ascoltate la scorsa sera, in compagnia di alcune personalità di BioWare, ovvero Keith Kanneg, Chase Colasonno, Jackie Izawa e Charles Boyd, saranno molteplici i cambiamenti a cui assisteremo in Star Wars: The Old Republic, e per fortuna non soltanto legati alla trama.
LEGACY OF THE SITH CI PORTERà SUL PIANETA OCEANICO DI MANAAN
Costruire un pianeta come questo si è rivelato piuttosto intrigante, soprattutto perché gli sviluppatori si sono dovuti concentrare sul costruire scenari fruibili dal giocatore su delle piattaforme sospese sull’oceano (nel gioco non possiamo nuotare), facendo anche particolare attenzione a caratterizzare al meglio la popolazione nativa del pianeta, ovvero i Selkath, di cui vedremo anche qualche rappresentante piuttosto importante nella storyline dell’espansione. Ovviamente ci troveremo davanti a una narrazione rinnovata, un passaggio che gli addetti ai lavori presenti in questa piccola conferenza hanno voluto enfatizzare nel migliore dei modi, soprattutto quando si sono definiti speranzosi di poter continuare a foraggiare il gioco per altri dieci anni, come sottolineato anche da Keith Kanneg nel corso della conferenza. L’idea alla base del discorso è che ci sono davvero tantissime storie da cui poter attingere, storie che in qualche modo tireranno fuori personalità di spicco, primo fra tutti il sempre presente Darth Malgus.
Sembra infatti che scopriremo nuovi particolari intrighi introdotti dal potente Sith, trame che andranno addirittura a sviscerare poteri sopiti nel tempo appartenenti ad altri signori oscuri che sono stati cancellati dalla storia per un motivo ben preciso. Si scoprirà qualcosa di più nel nuovo flashpoint Elom, scenario che ci permetterà di esplorare le Rovine di Nul. Ovviamente oltre a Darth Malgus potremo incontrare volti già noti di questo universo narrativo, accompagnati da nuovi ingressi che cercheranno di delineare un nuovo percorso da seguire. Nel mostrarci la key art di Legacy of the Sith, ci è stata fatta particolare menzione a un personaggio presente nel palinsesto che avrà un ruolo molto importante, seguito da un silenzio imperioso che ha fatto più rumore dello scontro di mille spade laser all’unisono. Dal punto di vista meramente ludico, Charles Boyd si è concentrato sul sottolineare che verranno fatti dei cambiamenti alla struttura del gameplay, modifiche che regaleranno ai giocatori un minimo di libertà in più nella personalizzazione del proprio personaggio. Al posto di restare profondamenti ancorati alla classe selezionata durante il processo di creazione, adesso i giocatori potranno scegliere attivamente come costruire il personaggio dall’inizio alla fine del suo percorso (anche in termini di leveling).
I NUOVI STILI DI COMBATTIMENTO PERMETTERANNO UNA MAGGIORE PERSONALIZZAZIONE
ALLA SCOPERTA DI LEGACY OF THE SITH
Non poteva certo mancare, grazie alla gentile concessione di Electronic Arts, un tête-à-tête con gli sviluppatori del gioco, i quali si sono rivelati davvero entusiasti non solo di rispondere alle nostre domande, ma anche di presentare più nel dettaglio Legacy of the Sith.
Sviluppare un MMO per tutto questo tempo e ravvivarlo, nel corso degli anni, non deve essere stato facile. Secondo il vostro punto di vista, qual la cosa più difficile che avete dovuto affrontare nella creazione di una nuova espansione?
Beh, sviluppare un gioco e mantenerlo in vita per dieci anni non è stato semplice, ma con Legacy of the Sith abbiamo fatto molto di più che creare una nuova espansione. Intanto è un momento importante di celebrazione, poiché segna il decimo anno dalla pubblicazione iniziale del gioco, ed è forse per questo motivo che abbiamo deciso di impostare una rotta per ciò che ci riserva il futuro, così da creare dei contenuti che possano invogliare il giocatore non solo durante il corso di questo evento, ma anche più avanti nei prossimi mesi. Per quanto riguarda la cosa più difficile, è stata sicuramente l’implementazione degli stili di combattimento. A vederla in gioco forse non può sembrare, ma dal lato del team di sviluppo ha significato doversi addentrare in codice davvero vecchio e riadattarlo alle nuove funzioni, e poi ovviamente sono servite modifiche alla UI, abbiamo dovuto migliorare l’interfaccia di gestione per l’inventario e molto altro ancora. Ma è un lavoro che ne vale la pena, anche nell’ottica futura!
Per quanto riguarda la storia, Darth Malgus è il più noto antagonista del gioco, perciò anche in questa espansione avrà un ruolo fondamentale e durante la ricerca di quest’ultimo, i giocatori potranno esplorare nuovi mondi, come il pianeta oceanico di Manaan. Abbiamo parlato delle diverse storyline a disposizione, insomma abbiamo davvero tantissimo materiale in cantiere che, a livello PVE, metterà alla prova i giocatori dall’inizio alla fine dell’espansione. Abbiamo inserito culti Sith da braccare in basi operative costruite su asteroidi nascosti, insomma ne vedrete delle belle a nostro avviso!
L’universo di Guerre Stellari è molto affascinante, ma rispetta anche delle regole precise. Quanta libertà creativa vi riservate nel momento in cui create un personaggio o una storia? E soprattutto, The Old Republic può considerarsi canonico con l’universo di Guerre Stellari oppure no?
Per quanto possibile, cerchiamo di prenderci qualche libertà creativa nel momento in cui lavoriamo ai personaggi o agli eventi che inseriamo nel gioco. Star Wars The Old Republic appartiene alla categoria “Legends”, una categoria che magari non è conosciuta da tutti ma che, non per questo, può definirsi fuori dal canon o mai accaduta. Quelli di cui parliamo sono eventi successi moltissimi anni prima delle storie principali, è un po’ come il ciclo arturiano per noi: sono i racconti con cui i protagonisti dell’universo canon sono cresciuti, sentendo parlare delle storie di Darth Malgus e delle diverse interpretazioni degli eventi.
LE STORIE CHE RACCONTIAMO SONO UN PO’ COME IL CICLO ARTURIANO, LEGGENDE DI EPOCHE LONTANE
Immagino che Legacy of the Sith sia rivolto non solo ai veterani, ma anche ai potenziali nuovi giocatori. Cosa diresti a qualcuno che è indeciso per convincerlo a tuffarsi nell’avventura?
Crediamo che questo sia un momento d’oro per gettarsi nella mischia, ma non mi sento di escludere che anche i giocatori veterani saranno felici di continuare le proprie sessioni di gioco. Si potrebbe dire, forse, che un nuovo giocatore potrebbe trovarsi tra le mani oggi un prodotto più maturo, ricco di elementi che i più veterani hanno dovuto attendere per vedere nel corso degli anni. E certo, dieci anni di contenuti potranno avere un effetto intimidatorio, ma l’esperienza di gioco è ben amalgamata e non vi sarà difficile, con un po’ di impegno, arrivare ai momenti salienti della storyline. Prometto che non vi ci vorranno sei mesi [ride] ed è un gioco free-to-play, quindi provarci non costa nulla. Anche se, ovviamente, chi si abbona può ottenere molto di più.
In ogni caso, un giocatore che si butta oggi nella mischia può approfittare di un boost al livello 70, una funzione che permette di affrontare subito sia Legacy of the Sith, sia l’intera avventura con un po’ di calma: perfetto se per caso volete unirvi subito ad amici che già sono arrivati a quel punto. Le storyline passate non si completano da sole, perciò il giocatore ha la completa libertà di scegliere cosa fare seguendo i propri tempi. Abbiamo community che sono molto affiatate e si aiutano a vicenda, soprattutto nei classici momenti in cui si ha difficoltà inizialmente a capire cosa fare.
Star Wars The Old Republic può essere giocato anche in solitaria, giusto?
Sembra contraddittorio, ma non sempre si ha a disposizione un gruppo affiatato di amici nel giocare un titolo, anche quando si tratta di un MMO. Abbiamo fatto attenzione a creare un titolo che possa risultare fruibile sia in compagnia che in solitaria, motivo per cui tutti i contenuti della storyline possono essere affrontati da solo. E non è una cosa da poco a nostro avviso!
Dall’uscita di The Old Republic a oggi, è uscita una nuova trilogia di film al cinema su Guerre Stellari e l’amata serie The Mandalorian. C’è qualcosa che avete visto – idee, concetti, ambientazioni – in questi prodotti che vi ha fatto pensare “ehi, non è per niente una cattiva idea!”?
Ovviamente! Non tanto in termini di storie, che è meglio restino separate, ma di certo per quanto riguarda tutto il resto. Pensiamo ad esempio, alla spada laser di Kylo Ren, con quella sua guardia particolare, o a specie aliene, o anche al fucile del Mandaloriano, che disintegra tutto, o all’armatura che indossa! Abbiamo attinto a questi elementi come ispirazione, anche se non saranno riproduzioni esatte: siamo pur sempre tremila anni nel passato, quindi avranno un aspetto più antico, come se fossero delle specie di precursori. Prestiamo sempre attenzione a quello che vediamo nei film e nelle serie: il player housing, per esempio, è ispirato a tutte quelle cose che vedi sempre sullo sfondo, quei piccoli dettagli tipo un R2-D2 che rema su una barca [ride] che riescono a dare il via all’immaginazione e ad aiutarti a creare nuove cose.