GRID Legends – Provato

Febbraio il magnifico si avvicina portando con sé una caterva di giochi importanti. Tra i numerosi titoli in dirittura d’arrivo ce n’è uno che, salvo imprevisti all’ultima curva, potrebbe fare la gioia di chi ha un pistone al posto del cuore: GRID Legends.

Sviluppatore / Publisher: Codemasters / Electronic Arts Prezzo: 59.99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Online competitivo PEGI: 3+ Disponibile su: PC (Steam, Origin), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 25 febbraio 2022

Descritto come il capitolo “più social e connesso di sempre” (ipse dixit), GRID Legends offrirà agli appassionati di corse automobilistiche la possibilità di scatenarsi online ma anche in solitaria grazie alla Carriera e alla modalità narrativa chiamata Driven to Glory. In attesa della recensione, ecco un assaggio di una storia da vivere a tutta velocità.

GRID LEGENDS STORY MODE: DRIVEN TO GLORY

Il celebre franchise di Codemasters è quasi pronto a mostrarsi nella sua ultima incarnazione. GRID Legends dovrebbe essere un racing game a dir poco abbondante, nel senso che fra multiplayer, single player ed editor di eventi (la funzione Crea Gara) è altamente probabile che ogni aspirante pilota virtuale trovi, nella versione definitiva, almeno una modalità adatta alle sue preferenze. Grazie a una limitata build work in progress in anteprima, Codemasters mi ha permesso di conoscere meglio la modalità storia del prossimo GRID. Purtroppo non ci possiamo addentrare granché nel racconto, stiamo pur sempre parlando di una serie di eventi su quattro ruote (36, per la precisione) collegati fra loro da una trama che va a braccetto con le vicende in pista, però nulla ci vieta di parlarne zigzagando tra gli spoiler.

Grid Legends Provato

Alcuni scorci sanno rapire l’occhio, ma distrarsi è pericoloso.

Il nome della modalità storia, Driven to Glory, spiega già cosa aspettarsi. Il team Seneca Racing ha tutta l’intenzione di dire la sua nella GRID World Series e dare del filo da torcere agli avversari, su tutti Ravenwest e Voltz. Naturalmente spetta a noi il compito di impersonare il protagonista di questa impresa, tale Pilota 22, intraprendendo un percorso la cui meta finale si avvicina una tappa alla volta.

Driven to Glory è un susseguirsi di competizioni in località differenti con obiettivi minimi di difficoltà crescente

Partendo come un perfetto sconosciuto e cogliendo al volo l’opportunità di metterci in mostra per tentare di conquistarci un posto come secondo pilota del team Seneca Racing, Driven to Glory è un susseguirsi di competizioni in località differenti con obiettivi minimi di difficoltà crescente (come arriva 8° o superiore oppure concludi la gara davanti a Tizio). Le tipologie di gare vanno dalla classica corsa secca all’Eliminazione (ogni tot secondi l’ultimo viene eliminato finché non ne rimane soltanto uno), dal Time Trial puro alle gare in cui si possono sfruttare dei boost per aumentare la propria velocità (boost situati al di fuori della traiettoria ideale, a onor del vero non facilissimi da scorgere durante la frenesia della corsa).

Grid Legends Provato

Ecco cosa intendevo con “pericoloso”.

Per quanto riguarda il gameplay siamo dalle parti dell’arcade genuino, quindi il passaggio da spettatore a protagonista degli eventi è questione di adrenalinici attimi. Come i fan storici del brand già sapranno, in GRID Legends si compete a folle velocità su bolidi appartenenti a varie categorie, si evitano gli ammassi di automobili causati dagli incidenti (il rewind aiuta quando l’IA compie qualche sbavatura), si ottengono punti ad ogni manovra/combo riuscita e, ovviamente, si evita il contatto cercato ostinatamente da una Nemesi di pessimo umore. Ciò è presente in grandi dosi nella modalità narrativa ma, fra una frenetica gara e l’altra, la storia di cui siamo parte viene approfondita attraverso avvincenti “filmati di alta qualità che utilizzano metodi di produzione virtuale simili a quelli usati in The Mandalorian” (ipse dixit, di nuovo), veri e propri momenti cinematografici in cui è possibile ammirare in azione un cast di personaggi e attori in carne e ossa fra cui spicca Ncuti Gatwa (Sex Education) nei panni di Valentin Manzi, uno dei nostri avversari più agguerriti.

AND THE OSCAR GOES TO…

Purtroppo la build non era solamente work in progress, era anche limitata esclusivamente alla modalità storia, quindi da qui in avanti lascio spazio alle prime sensazioni (prendetele per quello che sono, mi raccomando) che mi ha lasciato questa modalità. Sebbene nel complesso la sceneggiatura di Driven to Glory non mi abbia colpito eccessivamente per brillantezza, è apprezzabile il tentativo di aggiungere all’esperienza per giocatore singolo un’alternativa alla canonica Carriera (comunque presente e, a quanto si dice, corposa come non mai). Nonostante non sia il caso di sognare un canovaccio in grado di adattarsi dinamicamente (à la GdR, per capirci) ai risultati che saremo capaci di conseguire in gara, l’impressione è che delle motivazioni in più – al di là della soddisfazione personale – emergano grazie ai risvolti emotivi di una appassionata modalità che, di riffa o di raffa, appare desiderosa di farsi trait d’union fra ciò che avviene in pista e ciò che si nasconde dietro ogni sportellata. Piccolo inciso: c’è il doppiaggio in italiano ed è anche di qualità.

Sto arrivando, Valentin Manzi.

GRID Legends mi è parso un racing game solido ma non rigido, un’opera che punta con decisione al feeling in stile sala giochi anni ’90 e al divertimento immediato a discapito dei fronzoli simulativi, ma sbilanciarsi ora è impossibile giacché all’appello mancano veramente troppi contenuti. Codemasters stessa lo dipinge come “il GRID più vario di sempre” (altro ipse dixit), chi si fida dei numeri anziché delle parole sarà lieto di sapere che si parla di oltre 250 eventi nella modalità Carriera, 130 tracciati fra location note o nuove di zecca, più di 100 bolidi da guidare, tipologie di gare/modalità di gioco per tutti i gusti, sistema di progressione e, dulcis in fundo, un editor con cui creare i propri eventi personalizzati.

250 EVENTI, 130 TRACCIATI, 100 BOLIDI DA GUIDARE: A GRID LEGENDS I NUMERI NON SEMBRANO MANCARE

Calcolando che di cotanto ben di Dio ho sperimentato solamente Driven to Glory su una build attualmente sotto i ferri, tenendo bene a mente che sarebbe un errore focalizzarsi adesso su alcune imprecisioni – tecniche e non solo – in parte fisiologiche, direi che questa anteprima non può svelare in anticipo se GRID Legends saprà o meno mantenere tutte le promesse dei devs e gli ipse dixit menzionati in queste righe. Ciononostante la prova è comunque stata utile, su questo non ci piove: mi ha ricordato che non manca molto per tornare in pista ad accumulare trionfi e nemesi a volontà, perciò è meglio cominciare scaldare i motori fin da ora perché ci sarà da battagliare anche con Ncuti Gatwa & Co.

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