Elden Ring – Provato

Come un delizioso antipasto, la prima demo di Elden Ring sulla quale abbiamo messo le mani non aveva fatto altro che fomentare la curiosità attorno al nuovo titolo From Software. Come farci quindi sfuggire una nuova scorrazzata nell’Interregno, prima dell’effettiva prova per la recensione?

Sviluppatore / Publisher: From Software / Bandai Namco Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo / PvP online PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 25 febbraio 2022

Questa volta, piuttosto che una versione ovviamente preparata ad hoc, Bandai Namco e gli sviluppatori di From Software ci hanno permesso di mettere le mani su una build di Elden Ring molto molto più vicina a quella che ci aspetteremmo arrivare al lancio, anche se in remoto attraverso un un sistema di streaming.

Come potete immaginare, ci riserviamo di parlarvi delle prestazioni e del comparto grafico in sede di recensione, ma c’è comunque tanto altro di cui possiamo raccontarvi.

PAROLA CHIAVE: ESPLORAZIONE

Avere a disposizione un numero limitato di ore per esplorare l’Interregno ci ha sicuramente dato una buona idea di quanto il gioco potrebbe essere coinvolgente. Scorgere potenziali punti d’interesse lungo i quattro punti cardinali da ogni zona della mappa e provare l’insistente indecisione di non sapere in che direzione andare per prima ricorda un po’ le prime ore alla scoperta di Hyrule in The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Un’avventura che mette continuamente il giocatore davanti ad allettanti nuovi nemici da sfidare, dungeon da saccheggiare e oggetti da raccogliere, senza ovviamente farsi mancare una sana manciata di morti vergognose per mano di mini-boss tutt’altro che “mini”.

L’ESPLORAZIONE È UNA COMPONENTE DI RILIEVO IN ELDEN RING

E là dove Nintendo ha messo la scalata per spingere a non porsi limiti su dove andare, From Software ha invece optato saggiamente per la nuova meccanica del salto, utile in campo aperto e in combattimento ma che svela tutte le sue vere potenzialità una volta superato Margit, the Fell Omen e raggiunta la nuova parte di Stormveil Castle. Quelli che sembrano alla vista solamente dei percorsi chiusi in pieno stile Souls, da percorrere e ripercorrere finché non si è in grado di raggiungere il prossimo falò, si tramutano invece in nuove vie, scorciatoie e posti nascosti. Basta solo fermarsi davanti ai cornicioni più bassi e guardare giù, in cerca di tetti o sporgenze sui quali atterrare.

Elden Ring

L’esplorazione sembra essere quindi una parte di rilievo di Elden Ring, specialmente considerando la quantità di NPC scoperti in un tempo tutto sommato limitato. Uscire dai sentieri tracciati è gratificante tanto quanto la conquista di avamposti o l’assalto alle carovane, specialmente quando si ha la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con altri Senzaluce o personaggi inclini a darci volentieri una mano nel nostro viaggio. Durante questa nuova prova, abbiamo anche visitato l’hub di gioco, il Roundtable Hold. Posto a margine della mappa, è il luogo in cui possiamo fare conoscenza con una manciata di altri strani NPC di cui non vogliamo svelarvi troppo (ma tra i quali troviamo finalmente l’immancabile fabbro) e che promette già parecchie sorprese in chiave di sviluppo della storia.

CLASSI E PERSONALIZZAZIONE

Pur non essendo altrettanto ricca di sorprese, in quanto molto simile a quella proposta nei Souls, anche la parte di creazione e personalizzazione del nostro Senzaluce fa comunque il suo dovere. Rispetto alla precedente prova, il numero di classi a disposizione è salito a nove, rinnovata conferma della varietà di possibili approcci al gioco quando si parla strettamente di gameplay. Tenendo bene a mente il fatto che, come ogni Souls, il nostro punto di partenza non ci preclude la possibilità di investire successivamente in una differente build, la scelta iniziale permette di fare il primo passo nella maniera che più ci aggrada: possiamo optare per classi prettamente offensive o difensive, farci convincere da magie e miracoli o, se proprio non riusciamo a deciderci, possiamo buttarci sul sempreverde “eroe in mutande”, qui denominato non troppo simpaticamente Wretch.

Assieme alla scelta della classe, avremo come sempre quella per il dono (Keepsake) da portare con noi nella nostra avventura, e pur essendo quasi tutti davvero appetibili, l’esperienza insegna a non sottovalutare le potenzialità delle chiavi. Per questo, se vi sentite abbastanza coraggiosi e votati all’esplorazione, fateci pure un pensierino perché potrebbero rivelarsi utili già nella prima sezione di gioco. Tirando le prime somme, possiamo quindi assicurarvi di essere ancora impazientemente in attesa di mettere finalmente le mani sul titolo completo, perché la sensazione è quella che le sorprese, in Elden Ring, siano tutt’altro che terminate. Speriamo proprio di non sbagliarci!

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