Non è certo un mistero che Blizzard abbia attraversato numerosi problemi nel corso degli ultimi anni, sia internamente sia per quanto riguarda la gestione dei suoi titoli di punta. In questo contesto, World of Warcraft: Dragonflight ha anche il sapore di un tentativo di riscatto.
Sviluppatore / Publisher: Blizzard / Blizzard Prezzo: ND Localizzazione: Completa Multiplayer: Online PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Battle.net) Data di Lancio: Non annunciata; beta in arrivo prossimamente
Non deve essere facile supportare un prodotto come World of Warcraft dalla sua nascita a oggi. Devi curare la sua crescita in ogni aspetto, fare in modo che si trasformi in qualcosa di appetibile per l’utenza di riferimento, modificare la storia affinché i personaggi che la compongono acquistino un background convincente e, forse sopra ogni cosa, devi cercare di mantenerlo interessante nel corso di tutta la sua adolescenza. Ci vuole poco però per rovesciare la frittata, per buttare alle ortiche tutto ciò che hai realizzato con il sudore della fronte, sebbene possa rivelarsi assurdo soprattutto quando pensi che parliamo di un franchise ormai in vita da diciotto anni. Roba che tradotto negli anni umani, per un videogioco, equivale a dire che sei uno di quegli anziani che vengono intervistati dal quotidiano locale per aver compiuto più di cento anni.
Il caos mediatico degli ultimi tempi per Blizzard Entertainment, unito alla non totale accettazione della community dell’espansione Shadowlands, hanno fatto perdere utenza a World of Warcraft, pari quasi alla metà degli utenti attivi registrati ogni mese. Non proprio numeri piacevoli per Blizzard, che sembra però essere disposta a tutto per rinascere dalle proprie ceneri grazie all’annuncio della nuova espansione Dragonflight, seguita subitamente dalla conferma dell’arrivo per Classic dell’espansione più amata di sempre, ovvero Wrath of the Lich King. Ma cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo futuro e in che modo, si spera, queste modifiche andranno a rivitalizzare l’afflusso di utenti presenti nel gioco?
IL RITORNO DEI DRAGHI
Sembra la reclame di qualche campagna fantasy dedicata a Dungeons and Dragons, ma a prescindere da questo, con Dragonflight Blizzard vuole spostare interamente il focus della storia sui draghi e sulle loro origini, anche se oggettivamente non sarà per nulla facile riuscire a legare questo nuovo contenuto con il finale di Shadowlands. La cinematica di annuncio, infatti, si concentra completamente su altro: lo stormo dei draghi conosciuto dalla community sembra ritornare nella propria dimora ancestrale, un’isola ricca di magia elementale dove ogni aspetto draconico trova la sua dimensione in perfetto equilibrio non solo con l’area circostante, ma anche con tutte le altre razze che la popolano.
Ruolo centrale negli eventi di Dragonflight sembra avere una razza di creatori, dei titani guidati da Tyr che parteciparono alla costruzione del Faro di Tyrhold, collocato proprio al centro delle Isole dei Draghi. A giudicare dal filmato i titani, dopo che gli aspetti draconici se ne andarono per partecipare agli eventi di guerra mossi su Azeroth, fecero in modo di spegnere il faro così da nascondere l’isola agli occhi di tutti, perfino gli stessi draghi che lasciarono l’isola.
RIUSCIRÀ BLIZZARD A CREARE PERSONAGGI COINVOLGENTI COME IN PASSATO?
UNA RAZZA PER DOMARLI TUTTI
Sapevamo in cuor nostro che una nuova espansione, soprattutto pensata per rivitalizzare in qualche modo il franchise, doveva per forza di cose contenere almeno una nuova razza giocabile e, magari, una nuova classe, chieste più di una volta dalla stessa community di giocatori che popolano i server di World of Warcraft. Seguendo il tema dell’espansione, Dragonflight introdurrà i Dracthyr, una razza draconica perfettamente allineata con il setting che ricorda a livello di giocabilità i vecchi Worgen, dato che possiedono anche un aspetto umano oltre a quello animale, e che potrà partire nel gioco dal livello 58. A livello visivo ci troviamo di fronte probabilmente la razza meglio customizzabile del gioco, soprattutto per via dei vari asset condivisi che ne mostrano le diverse caratterizzazioni, come corna, occhi, capelli di più colorazioni e anche un set di scaglie pronte per l’uso. La parte draconica sembra ancora più accattivante, con quelle colorazioni che richiamano i draghi degli aspetti in tutto il loro splendore, dal rosso al blu, senza dimenticare il bronzo, il nero e il verde.
i dracthyr permettono personalizzazione non solo visiva, ma anche nello stile di gioco
L’arrivo dei draghi sembra in qualche modo cambiare anche il vecchio retaggio legato all’abilità di volo. Nelle nuove isole sarà possibile spostarsi sfruttando la nuova abilità di Volo Draconico, anche qui un elemento simpatico quanto divertente asservito a un unico scopo, ovvero quello di ravvivare un gameplay ormai cristallizzato negli anni. L’abilità di Volo Draconico potrà essere personalizzata e incrementata col tempo, probabilmente seguendo un cammino di quest dedicate che andranno a completare uno skill-tree dedicato. Il livello massimo offrirà nuove sfide aggiuntive da portare a termine intorno all’Isola dei Draghi, fattore che servirà sicuramente a incentivare l’esplorazione e lo sblocco di achievement dedicati.
UNA NUOVA ISOLA TUTTA DA ESPLORARE
Stando a quanto detto durante l’evento, l’Isola dei Draghi sarà suddivisa in cinque zone diverse, ognuna pensata per approfondire uno degli aspetti dei draghi conosciuti nel corso di tutte le ore che abbiamo passato su World of Warcraft. Dalle Sponde del Risveglio a Thaldraszus, Dragonflight ci farà scoprire interessanti novità sui background di ognuno degli aspetti draconici, incontrando per l’occasione Alexstrasza, Irathion, Ysera, Kalecgos e molti altri ancora. Anche le nuove Spedizioni e la nuova Incursione sembrano interamente dedicati a sviscerare la storia dei draghi dalla creazione di Azeroth sino a oggi: stando a quanto segnalato dagli sviluppatori una delle Spedizioni sarà certamente situata a Neltharus, una fortezza famosa per lo stormo dei draghi neri, mentre l’altra tra quelle segnalate approfondirà il background legato a delle stanze mai esplorate di Uldaman.
La nuova Incursione cerca invece di gettare delle basi, almeno ipoteticamente, per quello che dovrebbe essere il vero villain alle spalle di tutta la nuova espansione. Durante l’evento si è parlato infatti di un’antica prigione dove dovrebbero essere collocate le Incarnazioni Primordiali, un potere enorme che non può essere liberato sul mondo perché potrebbe danneggiare il recente equilibrio appena conquistato dopo Battle for Azeroth e Shadowlands. Tra l’altro, stando a quanto detto dagli sviluppatori, sembra che Dragonflight unificherà anche il percorso delle ricompense, così da impedire come in Shadowlands di dover scegliere tra una delle fazioni in campo.
CAMBIO DELL’INTERFACCIA
Come anticipato all’inizio dell’anteprima, era abbastanza ovvio che World of Warcraft avesse bisogno di riscrivere almeno in parte il proprio codice, modificando e ravvivando tutto il possibile al fine di rendere il gameplay e le attività all’interno del gioco un pelino diverse quanto accattivanti. Dragonflight vedrà l’arrivo anche di cambiamenti alla UI del gioco, un’azione utile, sebbene non strettamente necessaria, pensata per liberare lo spazio visivo sullo schermo, così da impedire che la maggior parte degli elementi dello scenario venga coperta dall’interfaccia di gioco.
ANCHE L’UI RICEVERÀ DEI CAMBIAMENTI
Un cambiamento radicale verrà applicato anche alle professioni, che adesso acquisteranno una nuova interfaccia e conteranno, tra le varie modifiche, anche l’aggiunta di un Ordine di Professionisti, una sorta di casa d’aste pensata per permettere ai giocatori di scambiare gli oggetti di creazione, nonché ottenere diversi oggetti prima considerati Soulbound anche se non si è in possesso della professione correlata. Sembra che verranno introdotti inoltre nuovi banchi da lavoro e nuove zone di crafting presenti nella città di Valdrakken, oltre a una nuova tipologia di equipaggiamento pensata apposta per le professioni e per enfatizzarne le statistiche proprio durante la creazione degli oggetti alla professione di riferimento.
Non sappiamo ancora in che modo Blizzard potrà essere in grado di ravvivare il proprio prodotto al fine di renderlo nuovamente appetibile: la strada è sicuramente lunga e lastricata di difficoltà e sicuramente, com’è facile immaginare, non sarà facile riconquistare il pubblico dopo tutti questi anni di attività. Potrebbe World of Warcraft: Dragonflight essere il momento della svolta? Forse, ma è necessario attendere di avere sotto mano il prodotto per poter approfondire tutte le buone premesse esposte nella presentazione.