La formula dei giochi di ruolo firmati Monolith si sta avviando sul viale della perfezione, e Xenoblade Chronicles 3 potrebbe essere una tappa molto vicina al capolinea.
Sviluppatore / Publisher: Monolith Soft / Nintendo Prezzo: 59,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: Nintendo Switch Data di Lancio: 29 luglio
Se c’è una cosa che non ho sopportato di Xenoblade Chronicles 2 era il suo protagonista fuggito dall’asilo e la sua banda di compagni di cui non me ne fregava assolutamente nulla. Un’esperienza longeva come quella che i JRPG sanno offrire deve reggersi su un racconto appassionante per mantenere alto l’interesse, e il secondo Xenoblade Chronicles con me non ha funzionato, purtroppo. Al contrario, non riesco a essere sazio di Xenoblade Chronicles 3, con la sua narrazione matura e i suoi sfaccettati protagonisti.
L’eterno scontro che divide il mondo di Aionios e la ciclica vita della sua giovane classe guerriera, pedine generate solo per combattere una guerra insensata prima di trasformarsi in luce e abbandonare le spoglie mortali dopo appena dieci anni, pone diverse riflessioni sulla fugacità della vita e sul lascito che doneremo al mondo.
IL SENSO DELLA VITA SECONDO XENOBLADE CHRONICLES 3
Una domanda quanto mai legittima, esaltata dalla presa di coscienza del dubbioso protagonista Noah e da un incontro/scontro fortuito con un commando appartenente allo schieramento opposto. Sei giovani pronti a strapparsi a vicenda quel che resta della loro effimera esistenza, uniti da un avvenimento imprevisto destinato a scuotere le certezze del loro mondo, fino ad allora categoriche e inconfutabili. È una storia avvincente, ambientata in un mondo splendido così come Monolith sa creare, con le sue mappe articolate e mai banali, biomi credibili e un bestiario variegato e letale.
Il sistema di combattimento è un altro elemento che mi sta convincendo appieno: inizialmente scarno ed essenziale, è tuttavia destinato a espandersi un po’ alla volta senza rendersi prolisso e soffocante. Si tratta di un approccio flessibile, se vogliamo aggiungere un altro aggettivo nel calderone, visto che il sistema di classi e il loro sviluppo permette di modificare facilmente la conformazione del party per avere la meglio in scontri inizialmente fuori dalla portata. Mettiamola così: Xenoblade Chronicles 3 è un gioco dalle battute iniziali ingannevolmente lente. Gli unici elementi da equipaggiare sono gli accessori, una scelta che taglia fuori corazze e armi arrivando a suggerire un’eccessiva semplificazione, ma il gioco continua ad aggiungere elementi a un ritmo serratissimo, concedendo al giocatore brevi periodi per abituarsi alle nuove idee.
OGNI COSA AL SUO POSTO
Tutto si incastra bene, creando progressivamente un intricato ma funzionale mosaico che fuga ogni dubbio sulla superficiale impressione iniziale. La forma “potenziata” dei protagonisti che avete brevemente ammirato nell’ultimo Direct è la conferma più eclatante di quanto detto precedentemente, con la trasformazione in Uroboros che entra in gioco fluidamente e senza inutili interruzioni nella cadenza della battaglia, diventando uno strumento integrante della vostra strategia e non una sorta di attacco finale da scatenare una volta ogni tanto. C’è ancora parecchio da dire, partendo ad esempio dalle missioni secondarie, spesso foriere di ricompense che – vi assicuro – non vorrete assolutamente perdere, ma penso di aver stuzzicato sufficientemente la vostra curiosità: se infatti non si fosse capito, il giudizio allo stato attuale è più che lusinghiero, quindi vi rimando alla prossima recensione, ricordandovi che potrete acquistare il gioco a partire dal 29 luglio.