Finalmente posso salire su un ring e ringhiare (lo sapevate? Sul ring si ringhia) “ti spiezzo in due” senza timore di rimetterci i connotati reali: con Undisputed si boxa con il gamepad.
Sviluppatore / Publisher: Steel City Interactive / Steel City Interactive Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Testo Multiplayer: Online e Locale PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data di Lancio: 31 gennaio 2023 (Accesso Anticipato)
Millantando abilità pugilistiche da far invidia a Mike Tyson, anche se nella realtà il mio più grande successo nella nobile arte è stato arrivare al secondo livello di King of Boxer in sala giochi, sono riuscito a mettere i guantoni su Undisputed, boxing game di Steel City Interactive che punta tutto su realismo e licenze. Palestre iconiche come il Coldwell Boxing Gym e nomi leggendari del calibro di Muhammad Ali e Sugar Ray Robinson attendono impavidi giocatori desiderosi di farsi cambiare i connotati nella versione early access, ancora piuttosto incompleta ma già estremamente divertente. Ecco le mie impressioni dopo una nutrita serie di scazzottate.
UNDISPUTED NON È PER LEONI DA TASTIERA
Rimango subito colpito, giusto per restare in tema, dalla scelta degli sviluppatori di non supportare la combo tastiera e mouse richiedendo obbligatoriamente un gamepad per giocare. Filosofia che ho condiviso già dopo i primi minuti, poiché il sistema di controllo a base di precisi movimenti di entrambi gli stick analogici non avrebbe lontanamente garantito la stessa efficacia se adattato a pressioni di tasti WASD o simili. La mia prova si è svolta quindi con il Dual Sense su PC ma soprattutto sulla Steam Deck, che ha gestito senza problemi anche il massimo livello di dettaglio.
Le opzioni più succulente, quali carriera e creazione del proprio pugile, erano ancora disattivate, mettendomi a disposizione solo incontri singoli tra atleti già configurati, ma prima mi è stato suggerito di partecipare ad una sessione di sparring, che funge da tutorial, proprio nella Coldwell Boxing. Operazione che ho dovuto ripetere altre due volte prima di acquisire una parvenza di dimestichezza, tante sono le combinazioni da imparare. Undisputed non è certo un picchiaduro in cui vince chi pigia più bottoni, e salire sul ring senza un’adeguata preparazione – meglio se accompagnata da uno schemino riassuntivo – porta a sconfitte assicurate.
PUNGO COME UNA FARFALLA, ASPETTA, COM’ERA?
Con lo stick sinistro muoviamo il nostro pugile, mentre con il destro tiriamo i pugni, sfruttando le direzioni sinistra/destra per colpire con il rispettivo braccio, e giù/centro/su per montanti, ganci e jab o diretto, a seconda della guardia, che possiamo cambiare in qualsiasi momento. Diagonale in basso a destra equivale a montante destro, tutto a sinistra è un gancio sinistro e in alto a destra per un jab, se siamo mancini, altrimenti lo otterremo puntando in alto a sinistra.
Salire sul ring di Undisputed senza un’adeguata preparazione porta a sconfitte assicurate
Poi vi sono le finte, le schivate, il clinch, la chiusura in guardia, e qualche provocazione, che i fan di Muhammad Ali o del grande Naseem Hamed, purtroppo assente, conosceranno bene. Non vi sarà un sol dito inutilizzato durante l’incontro, e ora appare chiaro che rendere tutto ciò eseguibile anche da tastiera era davvero improponibile. Una volta padroneggiate tutte le tecniche, siamo finalmente pronti per un vero match.
MIA MADRE ME LE DAVA PIÙ FORTE!
Il roster tra cui scegliere il nostro alter ego e il suo avversario, in occasione dell’early access, è composto da 50 atleti, sia maschili che femminili, ma nella roadmap di Steel City Interactive ne sono previsti molti altri. Una volta scelta la location, al suono della campanella si comincia a fare sul serio. Spoiler: suderete veramente, sia per la difficoltà anche a livello Casual, sia per la tensione che si crea allo scorrere del tempo apparentemente senza risultati degni di nota. Ricordiamo che è una simulazione, dunque chi si aspetta KO frequenti, gente che vola fuori dalle corde o fatality da Mortal Kombat rimarrà deluso.
Scaricare una gragnuola di colpi che finiscono a vuoto o si infrangono sulla guardia avversaria ci rende vulnerabili al contrattacco
Al contrario, l’avversario galvanizzato dal successo entra in una modalità di frenesia adrenalinica che lo rende ancora più forte.
Se lo sviluppo procede col livello visto finora, la serie Fight Night è destinata ad un sonoro KO
SENTI COME SE LE SUONANO
La realizzazione grafica è impeccabile, con atleti riprodotti alla perfezione e immediatamente riconoscibili dalle movenze, come il leggendario footwork di Ali o l’ampissimo montante di Canelo.
I poligoni non sono moltissimi, quindi mi sarei aspettato delle richieste hardware anche più leggere, ma non dimentichiamo che è un early access e può venir ulteriormente ottimizzato. Ottima la rappresentazione del sudore, con schizzi degni dei primi piani di Rocky Balboa, e realistiche le tumefazioni del volto.
pugni che suonano nella nostra testa come bassi di un subwoofer