Non mi ero mai reso conto delle analogie esistenti tra due professioni all’apparenza così agli antipodi: il ladro e il detective. A evidenziarle una ad una come si fa con le prove sulla scena di un delitto ci ha pensato Shadows of Doubt, il simulatore investigativo in arrivo su Steam in Accesso Anticipato di cui vi avevamo parlato già nel 2020.
Sviluppatore / Publisher: ColePowered Games / Fireshine Games Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) Data di uscita: 24 marzo
Per eccellere in entrambi i mestieri infatti bisogna essere bravi a intrufolarsi, trafugare, agire furtivamente, scassinare, reperire informazioni senza dare nell’occhio, manomettere e talvolta fuggire senza farsi beccare, tutte attività non viste di buon occhio dal prossimo specie se è in divisa o se è il killer che stiamo cercando.
Muovendoci costantemente sul sottile filo che separa la legalità dall’illegalità, in Shadow of Doubt impersoniamo un investigatore privato impegnato a risolvere casi di omicidio, ma guai a pensare che sia un compito facile: nonostante le dimensioni ridotte del team di sviluppo, ColePowered Games ci propone un detective sim incredibilmente ambizioso.
IL MIRAGGIO DELLA PENSIONE
Nella breve intro che dà il via a ogni run, ci viene raccontato che alla fine del ventesimo secolo l’iperindustrializzazione ha travolto la Terra. Le corporazioni rivali si contendono il potere, sorvegliate dai privatizzati Starch Kola Enforcers, appartenenti alla Starch Kola, più grande megacorporazione degli Stati Uniti Atlantici. Con l’innalzamento del livello del mare le città sono diventate isole inquinate, perciò le persone sognano di scappare in un esclusivo quartiere che ben pochi riescono a vedere. Questo è anche l’obiettivo ultimo del protagonista: guadagnare abbastanza denaro per potersi godere il meritato riposo.
il gioco ci fornisce gli strumenti e le nozioni base per portare a termine le nostre missioni, ma ci lascia anche totale libertà sul modo in cui farlo
A stupire maggiormente però è la sensazione di aggirarsi davvero tra le vie di una città viva. Il mondo di gioco è completamente simulato, ciascuna persona ha le proprie routine quotidiane, i propri interessi, le proprie impronte digitali, un numero di telefono e un indirizzo cui fare riferimento in caso di “bisogno”. Dai negozi agli edifici residenziali, ogni singola struttura è liberamente esplorabile dalla cantina all’ultimo piano. C’è una finestra illuminata? Significa che in quell’appartamento c’è qualcuno che sta facendo qualcosa. Che sia il nostro killer? Sta a noi e al nostro “intuito da sbirro” mettere insieme i pezzi del puzzle, scovare indizi utili a metterci sulla pista giusta e possibilmente risolvere il caso su cui stiamo lavorando.
LA MOLTE VIE DI SHADOWS OF DOUBT
Avviata una run in un città generata casualmente non resta che darsi da fare con le poche indicazioni di cui si dispone inizialmente, dondolando ora nel lecito, ora nell’illecito. Non c’è un solo approccio valido, Shadows of Doubt si diverte a spingere l’investigatore che è in noi verso più direzioni (alcune a volte non portano a nulla, com’è giusto che sia); chiaramente la furtività è auspicabile, una porta sfondata con una spallata può farci scoprire più rapidamente di una serratura scassinata (occhio alle telecamere e agli estranei nei paraggi), ma siamo solo noi a decidere il modus operandi.
Possiamo pedinare un individuo sospetto, hackerare il suo PC per leggerne le mail o guardare le registrazioni delle telecamere di sicurezza in un luogo in cui è stato, entrare – dalla porta principale o dai fondamentali condotti dell’aria? Cercando la chiave, scassinando la serratura o usando la forza bruta? – senza farci scoprire in casa sua per rovistare in cerca di indizi, ma le opzioni sono diverse e la corruzione figura fra di esse.
Ogni elemento potenzialmente utile all’indagine che troviamo può essere piazzato in evidenza nella Bacheca del Caso e collegato ad altri
UN DIAMANTE NOIR ALLO STATO GREZZO
Questo è un sunto di cosa aspettarsi da Shadows of Doubt, un intrigante detective sim in prima persona, ma c’è ancora così tanto da sperimentare, penso al sistema di progressione, agli upgrade tramite innesti cybernetici, all’appartamento da arredare e agli scontri corpo a corpo (niente armi da fuoco). Anche l’IA e la generazione procedurale di città, abitanti e crimini meritano una prova più approfondita, tuttavia l’impressione attuale è che questo sia un gioco dotato di un gameplay raffinato e di una libertà sorprendente: il potenziale per rivelarsi una piacevole sorpresa per gli amanti degli immersive sim a sfondo investigativo e non solo c’è tutto, sei mesi o più in Accesso Anticipato permettendo (lato ottimizzazione si deve migliorare, ad esempio).
L’art style retro e i voxel conferiscono alle città di dimensioni variabili e agli abitanti un’aria spigolosa ai limiti dello scostante che ben si amalgama all’atmosfera noir da film poliziesco.
Shadows of Doubt potrebbe rivelarsi una sorpresa per gli amanti degli immersive sim a sfondo investigativo e non solo