En Garde!

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En Garde! – Anteprima

Se si potessero realizzare videogame con la AI, il prompt di En Garde! sarebbe: Assassin’s Creed con elementi Souls-like ispirato ai tre moschettieri, con protagonista tostissima.

Sviluppatore / Publisher: Fireplace Games / Fireplace Games Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile su: Steam Data di uscita: agosto 2023

Immaginate una misteriosa e temibile spadaccina, di facile favella, la cui lingua taglia quanto la spada, che si esprime in quell’esilarante slang spanglish reso celebre dal Gatto con gli Stivali interpretato da Antonio Banderas nell’edizione originale e da Massimo Rossi – vi sblocco un ricordo, voce di Terence nell’anime Candy Candy – per la distribuzione italiana.

Una Guybrush Threepwood al femminile, che duella schernendo gli avversari. Ho vestito solo fugacemente i panni di Adalia de Volador, data la brevità della versione demo che mi hanno messo a disposizione, ma mi sono già innamorato della protagonista di En Garde!, hack and slash ambientato nel XVII secolo, sviluppato e distribuito da Fireplace Games.

EN GARDE! – DAI BANCHI DI SCUOLA AL MONITOR

La genesi di En Garde! comincia tra i banchi del prestigioso istituto Rubika, scuola famosa in tutto il mondo per sfornare addetti ai lavori nel mondo dei videogame. Concepito da un gruppo di studenti inizialmente come un progetto studentesco, si è via via evoluto fino alla creazione della Fireplace Games e conseguente pubblicazione del gioco, con il supporto di Kowloon Nights, che ha già finanziato perle indie come Sifu, Tchia e Scorn. Non ci è dato sapere molto sulla trama di En Garde!, se non che riprende famosi film di cappa e spada con il loro scanzonato modo di unire azione, commedia e romanticismo, come I Tre Moschettieri: D’Artagnan, La maschera di Zorro e, perché no, Pirati dei Caraibi.

La genesi di En Garde! comincia tra i banchi del prestigioso istituto Rubika, scuola famosa in tutto il mondo per sfornare addetti ai lavori nel mondo dei videogame

Spada alla mano, stivali ai piedi, e cappello in testa, la protagonista deve porre fine alla tirannia di Count-Duke, ma prima ovviamente deve dimostrare di essere all’altezza di un compito così arduo, superando una serie di prove che fungono da tutorial. Ed è qui che inizia lo spasso. Alle calcagna di un abile spadaccino chiamato El Vigilante, è il momento di farci valere, anche se questa purtroppo è l’unica missione disponibile, oltre ad una modalità survival nella quale dobbiamo solo resistere il più possibile a continui attacchi dei nemici.

En Garde!

Le azioni salienti sono quasi sempre accompagnate da una battuta di Adalia.

In En Garde! si combatte quasi sempre, e quando non si è impegnati a duellare è perché ci si sta recando nella zona che sarà teatro del prossimo scontro. Ma vibrare fendenti a destra e a manca non porta da nessuna parte, se non al caricamento dell’ultimo savegame, perché i nemici non stanno certo a prenderle passivamente, e sono abili quanto noi. Qualora mettessimo a segno un paio di stoccate, cercheranno di portarsi fuori del nostro raggio d’azione, schivare o parare per poi contrattaccare.

In En Garde! si combatte quasi sempre, e quando non si è impegnati a duellare è perché ci si sta recando nella zona che sarà teatro del prossimo scontro

Forti della superiorità numerica e di un generoso ammontare di punti vita, che in alcune situazioni si rigenerano, possono porre fine alla nostra baldanza nel giro di qualche secondo, soprattutto perché sanno cooperare e cercano sempre di accerchiarci o chiuderci in qualche angolo. Come sopravvivere quindi? Mettendo da parte il button mashing e dando il via ad una danza mortale ai danni dei nostri avversari.

VOLO COME UNA MARIPOSA, PUNGO COME UN CALABRON

La prima tecnica da imparare è la parata. Parare un attacco rompe la guarda avversaria e ci apre la strada ad una risposta. Capire se siamo bersaglio di un colpo singolo o di una combo è fondamentale, e con un po’ di pratica impareremo a conoscere i nostri nemici. Oppure possiamo schivare. L’agilità di Adalia le permette, con il giusto tempismo da parte nostra, di mandare a vuoto ogni offensiva. E ricordiamoci che non stiamo combattendo in un parcheggio deserto, ma lungo vie cittadine, in affollati mercati o all’interno di cortili e ville, tutti ambienti ricchi di opportunità per nuocere ai nostri avversari.

Parat… ehm quasi.

Qui è dove En Garde! dà il meglio di sé, rendendo le nostre gesta degne di un film d’azione. Casse, barili, rastrelliere di armi, ma anche semplici pentole, se utilizzate correttamente, diventano armi letali. In un’occasione ero alle prese con tre avversari, ho schivato un attacco, ho preso una pentola e l’ho lanciata in testa a uno dei nemici, poi con un calcio ne ho spedito un altro addosso ad un braciere, sono balzato su una rete da pesca che mi ha fatto da trampolino, atterrando alle spalle dell’ultimo spadaccino rimasto incolume e cogliendolo di sorpresa. Poi, con calma, mi sono recato dal primo malcapitato, ancora stunnato dalla pentolata, finendolo con grazia. Anche lanciar soldati in mare o giù dai tetti contribuisce alla diminuzione della popolazione ostile. Meraviglioso.

PARKOUR, ATTACCHI SPECIALI, E PENNACCHI

Da buon action game, En Garde! promette di non fare mancare corse pazze tra i tetti degli edifici come siamo stati abituati a vedere nella saga di Assassin’s Creed. Nel demo questa sezione non era molto approfondita, ma ho avuto comunque modo di arrampicarmi, sprintare e saltare, ed almeno per quanto riguarda fisica e animazioni non vi sono dubbi sul potenziale del gioco, anche se la parola finale spetterà al level design.

Sono presenti anche abilità speciali soggette a cooldown, ed è stata introdotta la barra del panache, letteralmente “pennacchio”, proprio come quello indossato da Enrico IV

Sono presenti anche abilità speciali soggette a cooldown, ed è stata introdotta la barra del panache, letteralmente “pennacchio”, proprio come quello indossato da Enrico IV, segno distintivo di coraggio e spericolatezza, che si carica man mano che eseguiamo combo correttamente. Altro non è che l’indicatore “special”, o “rage”, a seconda dei videogame in cui lo si incontra, riempito il quale si possono sferrare colpi micidiali, ma anche questo piccolo dettaglio sulla scelta del nome è indice di quanta cura sia stata profusa nella realizzazione del gioco.

En Garde!

Vieni, ne ho anche per te.

Graficamente En Garde! è molto dettagliato nonostante non vi sia un gran numero di poligoni sullo schermo, con colori saturi e un look appropriato all’atmosfera che si respira nel gioco. Ci sono però, al momento, delle imprecisioni nei movimenti della telecamera, che soprattutto quando Adalia è con le spalle al muro tendono a inquadrare l’azione da punti di vista non ottimali. Ho notato maggiormente questo difetto nella modalità sopravvivenza, in quanto la presenza di numerosi avversari mi obbligava a dover indietreggiare di continuo. Nulla che non possa esser risolto, ricordiamoci che è solo una demo, quindi questo problema non ha minimamente intaccato il mio hype.

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