The Rogue Prince of Persia anteprima apertura

The Rogue Prince of Persia

PC

The Rogue Prince of Persia – Anteprima Hands On

The Rogue Prince of Persia. È viola, c’è Prince nel titolo. Mi sto sforzando tantissimo di non citare Purple Rain. Ecco, l’ho fatto in ogni caso. Bene.

Sviluppatore / Publisher: Evil Empire / Ubisoft Prezzo: € 19,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12+ Disponibile Su: PC (Steam) Data di lancio: 27 maggio 2024 (Accesso Anticipato)

Purple rain, purple rain. Nananana. Ok basta, giuro che la smetto. Forse. Il punto è che, davvero, il Principe violaceo mi destabilizza. Ciononostante mi piace questo stile grafico: fa molto cartone animato della domenica mattina. È pulito, è distintivo, inoltre rende le situazioni molto leggibili anche nel bel mezzo dell’azione. È sicuramente qualcosa di diverso rispetto alla solita pixel art, la stessa pixel art a cui Evil Empire ci ha abituato dai tempi di Dead Cells.

Sì perché Evil Empire è una società nata da una costola di Motion Twin, lo studio francese autore di Dead Cells, appunto, tant’è che negli ultimi anni si è occupata di tutto il supporto relativo al platform roguelite. Detto questo, è impossibile non notare le numerose similitudini tra Dead Cells e The Rogue Prince of Persia: somiglianze che sono radicate nella formula di gioco di quest’ultimo, quasi identica a quella dell’opera targata Motion Twin.

I KNOW TIMES ARE CHANGING

In The Rogue Prince of Persia vestiamo i panni dell’omonimo Principe impegnato a fronteggiare l’invasione degli Unni, il cui capo Nogai ha già preso il controllo della capitale e del palazzo reale sfruttando non solo le capacità marziali dei soldati sotto il suo comando, ma anche i poteri di una poderosa e oscura magia sciamanica. La stessa magia che permette la manipolazione delle ombre e fornisce una marcia in più all’orda unna.

Ogni livello viene generato proceduralmente

Partendo da un accampamento nel deserto ai confini della capitale, il Principe deve farsi strada verso la capitale per sconfiggere Nogai e porre fine all’invasione degli Unni. Il videogioco di Evil Empire si presenta dunque come un platform d’azione in salsa roguelite dove ogni livello viene generato proceduralmente combinando vari tasselli per costruire un mosaico (quasi) sempre diverso, proprio come avviene in Dead Cells.

The Rogue Prince of Persia anteprima 02

Le sfide di platforming non sono sempre così semplici.

Nella versione che ho avuto modo di provare in anteprima, la stessa che verrà pubblicata in Accesso Anticipato, sono presenti sei biomi principali, dunque altrettanti livelli, e due boss. La partita si interrompe subito dopo aver sconfitto il secondo boss, poco prima di entrare nel palazzo reale, con la promessa di ulteriori contenuti in arrivo durante tutto il periodo di Early Access. Questo dovrebbe durare un anno, pertanto la release completa è prevista nel corso del 2025, ma non è escluso che i tempi di lavorazione si allunghino. Gli sviluppatori hanno intenzione di sfruttare questo periodo per raddoppiare i contenuti di gioco, introducendo nuovi livelli, altri boss e più armi. A proposito, al momento ce ne sono otto da mischia e sei per colpire i nemici dalla distanza, tra cui falcioni, pugnali, lance, archi e arpioni.

THE ROGUE PRINCE OF PERSIA: BATHING IN THE PURPLE RAIN

Le critiche che mi sento di muovere nei confronti di The Rogue Prince of Persia sono principalmente due, tenendo sempre a mente che stiamo parlando della versione di lancio in Accesso Anticipato e che dunque il gioco potrebbe cambiare anche radicalmente durante i prossimi mesi.

La formula di gioco ricalca pedissequamente quella di Dead Cells

La prima e più importante riguarda la formula di gioco che ricalca pedissequamente quella di Dead Cells, nella misura in cui spesso sembra di giocare a un DLC all’acqua di rose per il roguelike di Motion Twin (e della stessa Evil Empire). Ci sono delle piccole differenze, naturalmente, soprattutto per quanto riguarda le abilità di movimento di un Principe che corre sui muri, si arrampica sulle pertiche e risolve delle semplici sfide di platforming per sbloccare ricompense varie o battere percorsi alternativi. Rispetto a Dead Cells, inoltre, mancano i gadget che garantiscono abilità speciali al protagonista, qui sostituiti da un sistema di medaglioni che forniscono abilità passive al Principe.

The Rogue Prince of Persia anteprima 05

Nei forzieri disseminati nei livelli troveremo armi, medaglioni o delle sfere (anch’esse viola) da spendere nell’hub per forgiare nuovo equipaggiamento.

La seconda critica ha a che fare con lo stato in cui The Rogue Prince of Persia si presenta sul mercato. Evil Empire e Ubisoft dichiarano che i contenuti disponibili oggi in Accesso Anticipato garantiscono dalle dieci alle quindici ore di gioco, tuttavia la mia esperienza con l’opera in questione mi permette di affermare che si tratti di una stima eccessivamente ottimistica. Ho impiegato circa quattro ore e mezza per completare quasi tutto ciò che il gioco ha da offrire in questa prima versione. Ciò significa che ho sbloccato tutti i biomi, ho eliminato (più volte) entrambi i boss, completando ogni passaggio della missione principale disponibile al momento, e ho ottenuto i progetti che mi hanno permesso di forgiare tutte le armi. Mi mancano solamente i progetti di alcuni medaglioni, ma dubito che questa operazione possa portarmi via così tanto tempo da arrivare alle dieci/quindici ore promesse dagli sviluppatori.

The Rogue Prince of Persia anteprima 06

Una volta appresi i pattern di attacco, sconfiggere i boss diventa una passeggiata.

Ciò detto, a mio avviso The Rogue Prince of Persia è un titolo che ha bisogno di costruirsi una sua personalità soprattutto sul versante del gameplay. A oggi sembra semplicemente una copia violacea di un altro videogioco, nonostante uno stile grafico che lo fa spiccare sulla massa. Ha anche bisogno di molti più contenuti nel minor tempo possibile se non vuole farsi dimenticare in fretta, giacché per ora la ciccia semplicemente non c’è. A suo favore ha un team di sviluppo, Evil Empire, che ha dimostrato di saperci fare e di essere in grado di ascoltare la propria community. Speriamo bene.

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