Anger Foot - Anteprima Hands On

Anger Foot

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Anger Foot - Anteprima Hands On

Anche Devolver Digital fa il suo ingresso nei giochi di calcio con Anger Foot, ma non si tratta di uno sport game. Con il termine “calcio”, ci riferiamo proprio alla pedata atta a offendere.

Sviluppatore / Publisher: Free Lives / Devolver Digital Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: Non disponibile Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: 2024

Cos’è un calcio? Un apostrofo rosa tra le parole t’ammazzo. Che si tratti del Mighty Foot di Duke Nukem o del colpo di grazia di Dead Island per spiaccicare la testa agli zombie, usare i piedi è uno dei modi più poetici di sbarazzarsi dei nemici. È intimo: nessun asettico proiettile sparato da metri e metri di distanza, ma una danza di carni che si lacerano sotto le nostre scarpe, magari dopo che abbiam appena pestato una cacca. È ecologico: si alimenta con l’energia rinnovabile di rabbia, cattiveria e perfidia.

È dannatamente carismatico: nel film 300 abbiamo assistito a mille sbudellamenti, ma è il calcione al grido di “Questa è Spartaaaaaaa!” la sequenza che tutt’oggi riecheggia nella nostra mente. E così Free Lives, dopo Genital Jousting e Gorn, continua la sua corsa al titolo di studio più fuori di testa con Anger Foot, first person brawler shooter che punta tutto sull’esagerazione, distribuito da Devolver Digital, che recentemente ci ha deliziato con Children of the Sun, e che evidentemente se non sono matti non li vuole. Ci è stata offerta una versione di prova per avere un assaggio di ultraviolenza, e chi siamo noi per dire di no? Tuffiamoci dunque, anzi, let’s kick it, mai così appropriato come in questo caso.

ANGER FOOT, PIEDI IRACONDI E TAMARRI

La storia – sì, c’è pure una storia! – si svolge a Shit City, ridente cittadina nella quale non vorreste mai metter piede, a meno che non sia sulla faccia di un suo abitante. Ciascun quartiere è infestato da una spietata gang, le strade sono teatro di guerriglia urbana, ma tutto ciò pare non importare al nostro protagonista senza nome. Un bel giorno, però, gli viene sottratta la sua amata collezione di Sneaker. Privi di calzature ma colmi di furore, non ci resta che recuperare il maltolto, con le cattive o con le pessime.

Non si può nemmeno fare un bisognino in pace.

Veniamo immediatamente accolti da una musica pompata e tamarrissima da sparare a tutto volume nelle cuffie, e gli unici suoni in grado di coprire l’incessante tunz-unz-unz sono boati, sparatorie, esplosioni e fragori di porte e mobili che finiscono in mille pezzi.

L’arma più letale in nostro possesso è il piede iracondo, da utilizzare per prendere a calci nemici, porte, ostacoli, e tutto ciò che incontriamo nel nostro cammino

Anger Foot deve molto a Hotline Miami, a partire dalla scelta cromatica ricca di tinte sature che trasformano il monitor nell’insegna al neon di qualche locale malfamato degli anni ‘80, in cui ci scappava sempre una rissa tra motociclisti e camionisti. E c’è pure spazio per OTXO con la sua gestione esagerata delle porte, che una volta sfondate volano per metri e metri travolgendo tutto ciò che incontrano nel loro cammino, nemici compresi, trasformandosi così in armi letali.

OGNI LUNGO LIVELLO INIZIA CON IL PRIMO CALCIO

Non è difficile descrivere un first person shooter, soprattutto se il suo gameplay è fedele a quello dei capostipiti del genere, oggi chiamati anche boomer shooter: si parte da un posto A e bisogna arrivare a un posto B, uccidendo quanta più marmaglia possibile senza rimetterci la pelle. Nonostante Anger Foot ricalchi fedelmente quanto detto, guadagnare l’uscita da ciascun livello è solo una piccola parte del viaggio. Colpisce – letteralmente – innanzitutto il modo in cui bisogna avanzare: a calci. Inizialmente il nostro piede nudo è l’unica arma che abbiamo, ma è decisamente efficace, e in grado di instakillare anche energumeni grossi il doppio di noi.

Guardate che bella pila di cadaveri, ai miei piedi grazie ai miei piedi.

Le nostre vittime non stramazzano a terra come sacchi di patate ma finiscono scagliate lontano con violenza, travolgendo altri avversari e dando il via a combo pittoresche. Non siamo certo gli unici in grado di infliggere dolore, e un paio di sganassoni ben assestati sono in grado di porre fine alla nostra run, rendendo vitale colpire per primi; compito facile in angusti corridoi dove ci troviamo faccia a faccia con un solo nemico alla volta, più arduo in ampie stanze piene di sgherri pronti ad assalirci.

Il tema demenziale e la grafica cartoonesca non traggano in inganno: Anger Foot è pieno di missioni secondarie tutt’altro che facili e un bel cronometro per speedrun impossibili

Come colpire dalla lunga distanza, prima che l’orda inizi a caricare forte della superiorità numerica? Televisori, poltrone e suppellettili varie possono essere calciati con la forza di una punizione di Roberto Carlos, stendendo i malcapitati che si trovassero nella loro traiettoria. Le armi da fuoco droppate dai cadaveri sono pronte all’utilizzo, ma nulla è più devastante, e divertente da utilizzare, del nostro piede. Alcune bibite energetiche donano momentaneamente velocità o forza extra, al prezzo di un’intossicazione da chissà quale droga che altera sensibilmente la visione.

IGNORANTE NON SIGNIFICA FACILE

Con il suo tema un po’ scanzonato e demenziale, condito da una grafica cartoonesca con animali antropomorfi e sangue variopinto e sgargiante, Anger Foot potrebbe sembrare un popcorn game dedicato a un pubblico casual che vuole fraggare un po’ di gente senza troppi pensieri prima di cimentarsi con qualcosa di serio. Invece, la presenza di un cronometro ben visibile sullo schermo strizza l’occhio ai content creator invitandoli a pubblicare speedrun che spaccano il secondo. Il gameplay è così semplice da rendere il gioco, paradossalmente, piuttosto difficile: non esiste una precisa strategia in grado di premiare un lavoro di pianificazione, e tutto si basa sull’imparare a memoria il livello e non mancare un colpo.

Le bibite energetiche hanno qualche effetto indesiderato.

A quel punto ci si accorge che sono capaci tutti di entrare in un appartamento, abbattere due porte e far fuori qualche uomo-serpente armato di mazza chiodata, più complicato è chiudere la questione nei quaranta secondi richiesti per avere una stellina extra – da spendere acquistando scarpe con superpoteri – quando la nostra migliore run si è fermata di poco sotto i tre minuti. Impossibile dunque non rigiocare, rigiocare, e ancora rigiocare, per soddisfare tutti gli obiettivi secondari, che spaziano dal completare il livello solo con l’utilizzo dei calci – ci mancherebbe! – a inanellare kill multiple una di seguito all’altra, o ancora mettere a segno un determinato numero di headshot. Divertente, tecnico e fracassone, e aspettate di vedere i boss. Da aggiungere direttamente con un calcio sul bottone “Aggiungi alla lista dei desideri”.

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