Horders of Hunger – Anteprima Hands-On

Hordes of Hunger

PC

Horders of Hunger – Anteprima Hands-On

Hordes of Hunger è un action game a tema medievale con gli zombie, le schivate e le parry, ma la cui fonte di ispirazione principale incredibilmente non è Dark Souls.

Sviluppatore / Publisher: Hyperstrange / Kwalee Prezzo: ND Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam, in Accesso Anticipato) Data di lancio: 6 maggio (Accesso Anticipato)

Dopo il clamoroso successo di Vampire Survivors, era inevitabile che nel giro di poco tempo apparissero cloni di tutti i tipi. Era altrettanto inevitabile che qualcuno di questi cloni cercasse di fare le cose a modo suo: c’è spazio solo per un certo numero di giochi che fanno esattamente la stessa cosa.

Deep Rock Galactic: Survivor, per esempio, aggiunge l’alterazione del livello di gioco all’equazione, e Bloodshed inserisce tutto in un contesto boomer shooter. Di action in terza persona come Hordes of Hunger, però, devo ammettere che non ne avevo ancora visti. E come se la cava Hyperstrange con questo suo tentativo?

AFFRONTARE LE HORDES OF HUNGER

La versione Accesso Anticipato di Hordes of Hunger non perde molto tempo con le introduzioni. Premere il tasto Start nel menù ci metterà immediatamente nei panni di Mirah, la protagonista del gioco, che si trova di fronte a un enorme e un po’ decrepito albero di tasso che sta al centro di un cimitero diroccato. Questa è l’area dove torneremo dopo ogni nostra scampagnata, dove potremo acquistare razioni da portare con noi sul campo di battaglia, spendere piume per comprare potenziamenti passivi per Mirah, creare nuove armi alla vicina incudine e fare due chiacchiere con i personaggi secondari che mano a mano riempiranno il nostro accampamento.

LA STRUTTURA ALLA BASE È QUELLA TIPICA DEI BULLET HEAVEN, MA CON UN’IMPOSTAZIONE DI TIPO ACTION

Interagire con il tempietto scavato all’interno del tasso ci permetterà di viaggiare verso sei destinazioni, di difficoltà crescente, dove, e qui sta il bello, dovremo menare un sacco di nemici. Come anticipato poco sopra, la struttura di gioco è simile a quella dei titoli che traggono ispirazione da Vampire Survivors: sconfiggendo i nemici questi faranno cadere esperienza, e raccogliendola saliremo di livello; ogni volta che questo avverrà, ci troveremo di fronte una scelta fra tre potenziamenti passivi, che possono andare da potenziamenti alla velocità d’attacco all’evocare martelli, fulmini e occhi fluttuanti biblicamente accurati che colpiscono in autonomia i nemici, passando per la capacità di curarsi uccidendo i nemici ma al prezzo di guarigioni dimezzate da altre fonti.

Hordes of Hunger Anteprima

Alla fine di ogni livello potremo decidere se tornare a casa o affrontare il boss.

La differenza, rispetto agli altri “survivorslike” la fa una partecipazione molto più attiva da parte nostra. Se da un lato non è troppo difficile arrivare a una build in cui le cose esplodono intorno a noi per conto loro, bisogna appunto arrivarci: perché all’inizio di ogni missione Mirah non avrà altre capacità se non quella di sventolare l’arma che ha deciso di portarsi dietro – quattro quelle attualmente disponibili; l’interfaccia suggerisce anche la presenza di una quinta, la falce, attualmente non presente – parare gli attacchi dei nemici, schivarli tramite due tipi di schivata (uno scatto vero e proprio e una specie di piroetta), e occasionalmente usare potenti attacchi speciali.

all’inizio di ogni missione Mirah non avrà altre capacità se non quella di sventolare l’arma che ha deciso di portarsi dietro

Ok, effettivamente non è proprio poco, ma avete capito che intendo, no? In Hordes of Hunger c’è da darsi da fare per fare esplodere le cose e anche prestare attenzione a ciò che ci succede intorno, impresa non sempre semplicissima quando lo schermo si riempie di nemici e di effetti grafici, anche se per la verità una volta presa un attimo la mano e sbloccati alcuni potenziamenti il gioco diventa piuttosto facile. A meno che non abbiate la malaugurata idea di usare la lancia…

Alcune missioni coinvolgeranno gli NPC. Come per esempio Dusty l’asinello!

servirebbe più varietà nelle missioni che ci vengono assegnate

Ogni livello che andremo ad affrontare sarà scandito da alcune missioni che dovremo completare per poter arrivare infine ad affrontare il boss del livello (per ora ce ne sono due, che si ripetono per tre livelli ciascuno, diventando gradualmente più forti). Ogni due missioni completate ci verrà offerta una pausa, che potremo sfruttare per raccogliere in santa pace l’esperienza sparsa per il livello o, se dovessimo pensare di averne avute abbastanza, per tornare a casa sani e salvi; utile dato che alcuni consumabili vengono persi alla morte. Se le missioni specifiche di ogni mappa non sono malvagie, va detto che invece quelle generate casualmente avrebbero bisogno di un po’ più di varietà, specie dato che alcune di essere non sono esattamente un pinnacolo di fantasia; per carità, “resta in quest’area” o “uccidi x nemici” funzionano di sicuro, ma qualcosa di più stimolante sarebbe benvenuto.

UN BUON TENTATIVO, DUNQUE?

Dal punto di vista tecnico, da un lato si nota il non altissimo valore di produzione, con texture che non sono certo a livello tripla A, ma dall’altro lato va dato credito a Hyperstrange di aver creato qualcosa di decisamente più complesso dei classici bullet heaven con visuale isometrica che ultimamente spopolano sul negozio di Steam. I sei livelli di gioco attualmente presenti (ce ne saranno altri nella versione completa) sono stati costruiti a mano e sono sufficientemente diversi da loro, pur comprensibilmente rientrando tutti nell’insieme dei “posti dove una volta si viveva felici ma ora è successo un macello”. Anche l’hub di partenza è bella grande; mi verrebbe da dire forse quasi troppo, visto che alla fine non è che al suo interno ci siano chissà quante cose, ma è possibile che Hyperstrange si stia riservando lo spazio per aggiunte future.

Hordes of Hunger Anteprima

Certi effetti visivi fanno una bella impressione, ma allo stesso tempo rendono caotico il tutto.

Nel complesso, la versione Accesso Anticipato di Hordes of Hunger offre una buona dose di divertimento. La varietà di nemici è nel complesso buona, non consistendo solo di mostri che ti si buttano addosso o che ti sparano da lontano ma anche di altri che ostacoleranno i nostri sforzi – per esempio limitando la nostra capacità di movimento – e che per questo motivo vanno cercati per primi., anche se va detto che molte finezze vanno perse nelle fasi più avanzate del gioco, quando qualunque cosa ti arrivi a tiro esplode male.

RESTA PER IL MOMENTO IN DUBBIO LA LONGEVITÀ DEL GIOCO

Non posso però fare a meno di esprimere qualche dubbio sulla longevità a lungo termine del gioco. Per carità, già con l’Accesso Anticipato ci ho passato sopra sette ore, e la versione finale avrà una nuova arma, nuovi nemici, nuovi livelli e nuovi boss (spero più interessanti dei due ora presenti). Ma va detto che alla fine un po’ tutte le run finiscono per assomigliarsi, che le possibilità di build non sono poi così incredibilmente ampie. Anche la storia che accompagna la lotta di Mirah avrebbe bisogno di un po’ più di pulizia: non perché abbia qualche problema di scrittura, ma perché in mezzo alla confusione non è semplicissimo seguire i dialoghi, soprattutto quando i sottotitoli decidono di andare per conto loro senza seguire il parlato.

 

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