Tornare nei panni del super ninja moderno Lo Wang è più che un piacere: Shadow Warrior 2, il seguito del titolo del 2013 realizzato da Flying Wild Hog e pubblicato da Devolver, è un concentrato di “ignoranza”, adrenalina e ultraviolenza più uniche che rare. Un vero e proprio festino di sangue, un percorso attraverso membra e interiora di demone da attraversare col sorriso sulle labbra e la katana stretta in mano, alla ricerca di loot sempre più pregiati.
Nonostante questa non sia la prima volta che abbiamo modo di provare il titolo, è sempre delizioso avere la possibilità di partecipare a questa giostra. Questa volta, insieme al sottoscritto, è intervenuto un sanguinario Talarico, che mi ha affiancato in un grandguignolesco co-op.
UNA KATANA È PER SEMPRE
Io e Stefano abbiamo avuto modo di provare la modalità in multiplayer locale e testare un pochino il funzionamento del titolo che, rispetto alle nostre prove precedenti, ci è sembrato ulteriormente limato. Una volta esplorato l’hub centrale del gioco, dove il negozio ci permette di rifornirci come si deve, siamo partiti alla ricerca di un po’ di sangue demoniaco. La nostra missione consisteva proprio nell’estrarre -senza troppa delicatezza- delle risorse dai corpi dei nemici. Prima dell’imminente mattanza abbiamo avuto modo di controllare l’arsenale a disposizione: da questo punto di vista Shadow Warrior 2 eccelle per le possibilità di personalizzazione dell’inventario e per la vasta gamma di strumenti di morte a disposizione, che sono di ben diciassette tipi. Il sistema di equipaggiamento a “gemme”, inoltre, permette di cambiare radicalmente le caratteristiche degli oggetti, trasformandole con decine se non centinaia di combinazioni possibili.
Shadow Warrior 2 è un concentrato di “ignoranza”, adrenalina e ultraviolenza
OGNI VOLTA UNA NUOVA AVVENTURA
Il sistema di creazione dei livelli si basa su un algoritmo casuale che mescola, di volta in volta, le possibili combinazioni creando stage sempre nuovi e divertenti. Nel momento in cui il giocatore viene catapultato nella missione, non è solo l’ambiente a essere pescato e generato da una rosa di possibili costruzioni, ma anche tutto ciò che riguarda la dislocazione degli obiettivi, dei nemici, e dei loot. In pratica, potenzialmente, non esistono livelli uguali.
Il sistema di creazione dei livelli si basa su un algoritmo casuale
Interessante, infine, il sistema che ruota attorno al multiplayer e che adatta la difficoltà della partita al numero di giocatori che stanno affrontando l’avventura, modificando il quantitativo dei nemici e il loro livello. L’esplorazione, inoltre, ha beneficiato di una maggiore ariosità degli ambienti, sviluppandosi maggiormente in verticale e lasciando al giocatore una certa libertà che esula dalla linearità del primo capitolo.
Shadow Warrior 2 eccelle per le possibilità di personalizzazione dell’inventario e per la vasta gamma di strumenti di morte