Il momento della presentazione di NBA 2K a Colonia è sempre un momento religioso, da vivere in silenzio rigoroso, cominciando inevitabilmente a fantasticare riguardo le nottate passate a giocare punto a punto quella gara 7 di play off in MyCareer, o in MyGM, e che si rivelerà lo spartiacque tra la gloria e un pad distrutto male.
Puntuali come sempre, eravamo lì nella confortevole saletta di 2K a pendere dalle labbra del presentatore di turno leccandoci i baffi. Nota di contorno: chi ci ha seguiti nelle dirette sa benissimo che i primi due giorni di fiera la demo build di NBA 2K17 non era disponibile per gli hands-on per problemi al codice non meglio precisati, dunque il nostro provato si riferisce a un quarto giocato nella consumer area l’ultimo giorno di gamescom. Insomma, abbiamo sfidato gli zombie pur di mettere le mani sul basket made in 2K.
IN THE LOCKER ROOM
Vediamo, dunque, prima quanto emerso durante la presentazione, con l’imbellimento per l’annuncio del Gallo sulla copertina per l’edizione italiana, la presentazione di una colonna sonora dall’artwork magnifico e molto 80s e dalla playlist sempre più varia e assortita. I talent che hanno scelto la scaletta rispondono al nome di Grimes, Noah “40” Shebib e gli Imagine Dragons, la cui Friction, curiosamente già usata per il reveal di Ghost Recon: Wildlands, è apparsa in maniera fiera e spettacolare nell’ultimo trailer del gioco di Visual Concepts.
I movimenti dei giocatori sono stati resi più morbidi e sempre congruenti
I movimenti dei giocatori, inoltre, sono stati resi più morbidi e sempre congruenti con quanto accade in campo, grazie al lavoro svolto in sede di motion capture con ben sette giocatori della lega, con Paul George sugli scudi come uomo immagine principale, data anche la sua passione per il titolo di Visual Concepts.
Al di là della fisica rivista, per completare la transizione verso la magnificenza fotorealistica è stato svolto un gran lavoro sulle arene, adesso davvero identiche alle loro controparti reali sia per struttura del parterre, che per layout degli spalti e, soprattutto, schema luci. Siccome il diavolo è nei dettagli, l’intera gamma cromatica del gioco è stata sensibilmente rivista per rendere le divise delle squadre più vivide e dalle tonalità esatte.
finalmente si può difendere con cognizione di causa
SUL PARQUET
All’indomani della presentazione che ci ha tanto hypati, io e il prode Stefano Talarico ci siamo avventurati nella folta giungla dell’area consumer per provare finalmente con mano questo ben di Dio. Il tempo a disposizione, come già detto, è stato poco, ma il nostro quarto di Cleveland – Golden State ci ha rivelato un po’ di indicazioni interessanti: il revamp della fisica è assolutamente ottimo e, al di là di animazioni ancora più credibili e meglio interconnesse tra loro, l’impressione avuta è che finalmente si possa difendere con cognizione di causa.
particolare attenzione è stata dedicata ai rimbalzi, che guadagnano una dimensione più profonda
I rimbalzi sono effettivamente cambiati: oltre a scegliere il tempo giusto per saltare adesso la posizione del rimbalzista conta molto di più, così come la presenza o meno di avversari a contrasto, e sono effettivamente meno rare scene convulse con il pallone che non è insindacabilmente del primo a saltare.
L’unico momento di impasse, ma semplicemente perché ci ha sorpreso, riguarda il nuovo sistema di tiro: via l’indicatore del ritmo con il bonus al meter dato dalla pulizia dei palloni e dall’intelligenza del tiro preso, ecco un sistema quasi libero che ricorda molto quello classico. Il punto è che senza tutorial adeguato ci è sembrato un po’ troppo buttato lì a caso e molto meno strategico e realistico del precedente. Stando a 2K, l’idea è quella di lasciare tutto alla sensibilità del giocatore senza ingabbiarlo in un sistema rigido: sarà, ma a una prima partita ci è sembrato un attimino più banale, anche se sicuramente in sede di recensione avremo modo di tornarci su.
Il pacchetto completo di NBA 2K17, in ogni caso, sembra al solito eccellente, e resta ancora da scoprire nel dettaglio la modalità di gioco più attesa, quella MyCareer che l’anno scorso è stata così tanto controversa. Appuntamento al 20 settembre sul parquet virtuale più bello del mondo.