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Horizon Zero Dawn

PC PS4

Horizon: Zero Dawn - Provato

Confesso che con Horizon: Zero Dawn è successo subito qualcosa che va ben oltre l’appassionato che reagisce positivamente all’annuncio di un nuovo gioco. Con Horizon è scattato qualcosa che, per mancanza di termini migliori, oserei definire un vero e proprio amore. Un amore nato al primo sguardo, uno di quelli che colpiscono fortissimi e dopo poche battute si trasformano in un lunghissimo inseguimento fatto di attese, sofferenza, rimandi, incontri fugaci, altra sofferenza e finanche delusioni. Ho passato quasi due anni a inseguire la nuova creatura di Guerrilla Games a ogni fiera a cui ho partecipato: se alla Milan Games Week 2015 ho abbandonato amici e conoscenti pur di prendere parte a una presentazione a porte chiuse che, sì, è stata una bella chiacchierata, ma non mi ha fatto concludere nulla in termini di gameplay (come è noto, gli amici spariscono quando spunta l’amore, anche se non si conclude niente… cfr. Elio e le Storie Tese), quest’anno sono finalmente riuscito a porre fine a questo bizzarro inseguimento e andare a braccetto di Aloy in un mondo di gioco conturbante e rurale, ideale per un primo appuntamento.

JURASSIC PARK

Horizon: Zero Dawn è ambientato in un futuro distante circa mille anni da oggi, in cui le macchine hanno dominato il mondo e si sono misteriosamente evolute in creature apparentemente biomeccaniche di diversi tipi. Una fauna varia, di ogni forma e dimensione, figlia probabilmente di un ambiente naturale che ha lentamente cominciato a riprendersi i suoi spazi, nascondendo il passaggio dell’uomo sotto una folta vegetazione e una natura incontaminata dalla bellezza abbacinante. In tutto questo, l’umanità resiste in alcune tribù a metà tra il rupestre e lo sci-fi, che poggiano la loro sopravvivenza sulle risorse raccolte cacciando le varie specie di animali cyberpunk che popolano questa nuova Terra 2.0, ma anche molto 0.5. Immaginatevi un po’ dei primitivi con le armi laser in declinazione drammatica/survival, e avrete più o meno un quadro dell’impostazione che anima le vicende di gioco.

La prova pad alla mano di Horizon: Zero Dawn ha funzionato perfettamente

Ad accompagnare il mistero di questo grande e variopinto ecosistema fatto di macchine animali, misteriosamente evolute e arrivate a convivere con la natura e i suoi figli più canonici in un mondo post-umani, si aggiunge poi quello della protagonista Aloy, che come tutte le donne sembra essere un vero e proprio mistero su gambe. Abbandonata dalla sua famiglia alla più classica delle figure-mentore, ignara delle sue origini e in continua fuga dalle diverse tribù locali, che la additano come reietta, Aloy si ritroverà a cacciare letteralmente delle risposte alle domande che attanagliano tanto lei quanto il giocatore, immerso in un mondo magnifico e letale di cui ancora si conosce ben poco, ma di cui è impossibile non subire il fascino.

HUNT HIM DOWN

In effetti, pur con un raggio di azione limitato a una vallata scevra di particolari colpi d’occhio e una telecamera non sempre prontissima, la prova pad alla mano di Horizon: Zero Dawn ha funzionato perfettamente: Aloy faceva le battute, io ridevo, ogni tanto la guardavo e pensavo che è davvero molto bella, anche se le mancano cinque mesi prima del lancio del gioco (previsto appunto per marzo 2017, salvo scivoloni). La produzione di Guerrilla Games si è dimostrata davvero ottima per quanto riguarda la creazione di un ecosistema credibile, in cui le magnifiche creature stanno bene attente a prendersi il loro pezzo di terra, vivendo le loro esistenze in branchi, avvertendosi e difendendosi a vicenda dai pericoli e dai predatori, sia che si tratti di un’umana dai capelli rossi, sia che si tratti di un famelico raptor biomeccanico.

horizon zero dawn e3 2016 immagine ps4 08

Horizon: Zero Dawn propone una tipica struttura da action RPG

Durante la breve prova mi sono concentrato principalmente a vagare in giro per l’ambiente di gioco, sia a piedi sia a cavallo di una specie di cyber-renna, raccogliendo le risorse naturali e cacciando il resto della fauna circostante alla ricerca di oggetti utili alla sopravvivenza. Il sistema di combattimento mi è sembrato già piuttosto convincente, sia con la staffa che con l’arco e le sue diverse frecce, di cui è possibile gestire la gittata e la mira anche attraverso un pratico (ma breve) bullet time… anche se, chiaramente, tutte le potenzialità si vedranno con l’andare del tempo. Horizon: Zero Dawn propone infatti una tipica struttura da action RPG, in cui le risorse ottenute durante l’esplorazione e i combattimenti possono essere utilizzate o vendute per ottenere nuovi armi ed equipaggiamenti in dote ad Aloy. Una protagonista bella, capace e affascinante che, assieme all’ambientazione e ai pochi elementi di gameplay che abbiamo visto, è stata dunque capace di conquistare già alla prima uscita, senza un filo di trucco e senza quell’HDR che andrà a fare la felicità dei possessori di PlayStation 4 Pro. La speranza, dunque, non può che essere quella che l’amore venga coronato nei prossimi appuntamenti galanti, e che il fuoco della passione non finisca per diventare fumo negli occhi, gettato da una ragazza davvero molto bella.

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