Destiny 2 PC – Provato

Ah, che bello che sarebbe stato se, al posto del press tour di Destiny 2 in una piovosa Seattle, avessi ricevuto in regalo una gran configurazione PC come quella avuta sottomano per una giornata intera, comprensiva di schermo 4K e di hardware non stratosferico ma decisamente all’altezza! Va da sé che sto scherzando, e anzi ho goduto tantissimo nel visitare la “fabbrica dell’assuefazione” per eccellenza, dove ho visto frotte di nerd (si, peggio di noi, mai vista una cosa del genere) passarmi accanto con un mezzo sorrisetto sulle labbra, come a beffarsi della nostra condizione di semplici cronisti, “drogati” dalla loro creatura come tutti gli altri.

In mezzo a teche di premi vari, armature da Spartan di Halo e tanti altri cimeli della storia di Bungie, la condizione del gioco era esattamente questa: massima risoluzione possibile, fluidità quasi perfettamente costante sui 60 fps e i fidi mouse e tastiera fra le mani, “semplicemente” per giocare alla migliore versione di Destiny sulla piazza, se non altro sotto il profilo tecnico. Era grossomodo la quinta volta che mettevo mano all’inizio della campagna, tra appuntamenti in fiera, beta PC e ovviamente la versione PS4 con i compagni di #teamcrimine; eppure, nonostante tutto, la magnificenza dello spettacolo è stata tale che non mi sono annoiato nemmeno un po’. Tiè.

RICOSTRUIRE L’OLIMPO IN 4K

In tutto ho potuto giocare una corposa sezione della campagna, fin quasi a toccare il centesimo livello luce, per poi potermi dedicare (creando un personaggio appositamente pompato) a un assalto, ad alcune avventure nel Nessus e, infine, all’agognatissima Sopravvivenza nel Crogiolo in versione master race.

Si tratta della migliore versione di Destiny sulla piazza, se non altro sotto il profilo tecnico

Sui contenuti di gioco è perfettamente inutile dilungarsi, dal momento che sono identici alle altre versioni e potete trovarli magistralmente descritti qui nella recensione di Astrotasso. È opportuno, invece, dettagliare la composizione del PC che ha permesso un risultato perfettamente fluido in ultra-definizione, accessori griffati a parte: niente SLI, ma “solo” una robustissima GeForce GTX 1080 Ti, con i7-7700K per il processore centrale, 16 GB di RAM in appoggio, SSD, monitor Predator XB1 27” 4K con G-Sync e un set di mouse, tastiera e cuffie di Razer. Niente male, quindi, ma nemmeno un computer della NASA: in questo senso, è facile prevedere che per far girare Destiny 2 con tutti i dettagli al massimo in full HD non sia necessaria chissà quale macchina della morte, bensì un PC moderno ma relativamente modesto nelle specifiche, anche in virtù del buon numero di opzioni di personalizzazione grafica.

Sessanta immagini al secondo nelle battaglie in 4K non è un risultato da poco

Prima ancora di iniziare, dunque, mi sono fatto un bel giretto tra i menu di configurazione, trovando tutto quel che serve e anche qualcosina di più: al di là dei consueti livelli per texture, ombre e anisotropia, avremo a disposizione distanze di renderizzazione dei dettagli per personaggi e ambientazione, FOV modificabile, due tipi di filtri antiscalettatura (SMAA e FXAA), aberrazione cromatica (basta!) e la gradita (e ormai quasi sempre presente) possibilità di upscalare la risoluzione anche su un monitor a 1080p per migliorare ulteriormente la definizione d’immagine e sfruttare, così, la suddetta leggerezza di base – ottima e men che scontata nelle battaglie più affollate.

Immagino però che, dopo tutte queste sigle e siglette, vorrete sapere qualcosa della prestazione dei controlli, invero centrale per un’operazione di questo genere (sarebbe improprio parlare di “porting”, nonostante l’identicità dei contenuti): anche in questo caso Bungie ha reso semplici le spiegazioni, nel senso che Destiny 2 si è comportato alla stregua di uno sparatutto in prima persona “di razza”, come se fosse opera di uno studio di grande tradizione PC (cosa che non è, naturalmente, e anzi bisogna risalire fino a Halo 2 per trovare, oltretutto, una prestazione non al passo con i computer dell’epoca). Nessun problema di fluidità nel prendere la mira, notevole morbidezza nello spostare la visuale, gran velocità senza inficiare la precisione, accanto all’ovvia possibilità di ridefinire integralmente i comandi da tastiera; un dettaglio scontato, quest’ultimo, ma che diventa particolarmente cruciale nel caso di Destiny 2, con tutti i suoi poteri e colpi melee che potrebbero non risultare “istintivi” nel momento del bisogno, specie quando dovrete tirare sganassoni o attivare le abilità di classe nel delirio del Crogiolo.

Anche con mouse e tastiera, abilità di classe e generazione procedurale delle caratteristiche delle armi la fanno da padrone

Questo punto necessita di qualche ulteriore riflessione, anche in riferimento alla particolare identità ludica della saga. Ho fatto male, ad esempio, ad affrontare la componente competitiva con la spocchia di chi maneggia topolino e tastiera da una vita: il gioco di Bungie è ben lontano dalle consuetudini di un Call of Duty o un Battlefield a caso, e una delle differenze sta nel fatto che la generazione procedurale di frequenze di fuoco, tempi di ricarica o coefficienti d’impatto delle armi può non offrire immediatamente i migliori strumenti per competere, dando il via a una ricerca dell’“arma giusta” che diventa più importante persino della bravura con i controlli PC. Un’altra questione centrale riguarda il livello di difficoltà della campagna, sempre in relazione all’uso di mouse e tastiera: in simili condizioni ero convinto di trovare le missioni più facili e veloci da percorrere, momentaneamente dimentico dei diversi parametri su cui Destiny 2 può giocare in termini di bilanciamento, in dosi ben mixate tra nervi delle mani e intelletto liberamente ARPG, per quanto non si tratti di un gioco difficile, sia chiaro, almeno non prima di incontrare le fondamentali sfide dell’end game.

Proprio questa constatazione ha propiziato una serie di domande rivolte allo sviluppatore, in un’intervista privata e nella tavola rotonda di fine evento: in effetti, la parte finale dello sviluppo su PC è stata presidiata da lunghe prove sul campo e relativi aggiustamenti su sistema di danni, velocità di spostamento in battaglia (l’impressione del Crogiolo è di maggiore velocità, ad esempio) e tutte le incognite che possono venir influenzate dal muoversi e sparare con i controlli più diffusi su PC. Personalmente considerò ottimo il risultato, al punto da sancire senza ombra di dubbio – giudizio finale a parte – la natura assolutamente non gregaria di Destiny 2 in questa attesissima versione.

Per il momento direi che è tutto: qui intorno trovate alcuni video di gameplay nella gloria dei 4K, relativi a una missione della campagna, allo scontro finale dell’assalto Pyramidion (occhio, quindi, se non volete spoiler nemmeno su questo) e all’esplorazione del Nessus; aggiungo solo che, sempre da quel che lo sviluppatore ci ha rivelato, i futuri DLC e contenuti aggiuntivi non seguiranno alcuna politica di esclusiva temporanea e, anzi, saranno resi disponibili nello stesso momento su tutte le piattaforme, senza ulteriori e fastidiosi vantaggi per le console. Grazie Bungie, quando avrò i soldi per comprarvi e dominare il mondo me ne ricorderò.

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