L’affollato panorama degli FPS online free to play sta per essere ancora più popolato grazie all’arrivo, seppure in versione Beta, di una nuova proposta che abbiamo provato in anteprima: The Finals.
Sviluppatore / Publisher: Embark Studios / Embark Studios Prezzo: Free to Play Localizzazione: Testi Multiplayer: Online Competitivo / Co-op PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S Data di uscita: ND
È veramente difficile stabilire adesso, dopo due ore di prova di una build pre Beta divise tra vari Quickmatch e un Torneo, se il progetto di Embark Studios riuscirà a spiccare nel marasma di F2P.
Sicuramente è più facile raccontare attraverso impressioni, aneddoti e parole degli sviluppatori, su quali caratteristiche punta lo studio di Stoccolma per permettere al suo pargolo di distinguersi dalla massa.
THE FINALS, UN GIOCO NEL GIOCO
The Finals è uno show televisivo in cui i contendenti inseguono la fama mondiale a suon di combattimenti decisamente dinamici. Videoludicamente parlando, ciò si traduce in un FPS multiplayer dove dei team da tre si affrontano all’interno di arene distruttibili. Lo scopo è recuperare delle cash box e, di volta in volta, portarle nelle cashout station per mettere al sicuro il malloppo. Chiaramente a fine match vince la squadra che ha portato in salvo più cash box, peccato che ogni recupero e soprattutto ogni estrazione di denaro richieda del tempo, momenti frenetici in cui gli avversari le tentano tutte per metterti i bastoni fra le ruote e rubarti il bottino prima che sia troppo tardi.
Ogni recupero e soprattutto ogni estrazione di denaro richiede del tempo, e sono proprio questi i momenti in cui gli avversari le tentano tutte per rubarti il malloppo
NON È UN PAESE PER STATICI
Che sia in un Quickmatch in cui quattro team si affrontano in partite da otto minuti ciascuna oppure nel corso di un Torneo dove sedici squadre competono finché non viene decretato un vincitore, l’anteprima ha detto chiaramente che il gameplay altamente dinamico di The Finals ben si sposa all’escalation di ritmo e caos di Cashout, la modalità principale nonché l’unica disponibile per quanto ne sappiamo al momento. Meglio accantonare tutte le proprie conoscenze pregresse: niente approccio cauto né basso profilo, sì alla frenesia, al saltare da un tetto all’altro senza paura di cadere ché tanto i danni da caduta non ci sono, al rincorrere mentre si è rincorsi e all’azione travolgente.
Sì soprattutto a una distruttibilità ambientale pressoché totale, una caratteristica talmente centrale nell’idea di Embark da influenzare pesantemente il gameplay, le tattiche e il comportamento dei giocatori. Praticamente ogni palazzo può essere demolito, ogni muro ha vita breve, ogni copertura è effimera in quelle che sono a tutti gli effetti delle arene dalla fisionomia in continua mutazione. In The Finals non si è mai completamente al sicuro, tenerlo sempre bene a mente è vitale così come lo è cooperare con i propri compagni… a meno che non si voglia fare la fine del mio team, eliminato al primo turno nel torneo. Nelle due mappe a nostra disposizione s’è capito presto che lo scenario svolge un ruolo di primaria importanza in ogni match, la mancata conoscenza dei vari ambienti infatti ci ha remato contro – non è assolutamente una scusa per giustificare la nostra figura barbina, oh no – sia nella vertiginosa verticalità di Seoul, sia nel fitto labirinto di edifici e vicoli di Monaco.
REGOLA N°1: ASPETTARSI L’INASPETTATO
Sulle mappe bisogna aggiungere che l’ora e le condizioni atmosferiche in cui si svolgono le partite che possono variare, ma anche che alcuni eventi casuali – come una pioggia di meteore o la gravita diminuita – possono modificare alcune condizioni di gioco. Prima di passare oltre va sottolineato inoltre che i movimenti e la distruzione ambientale sono server-side, ovvero vengono gestiti tramite client e quindi avvengono contemporaneamente per tutti i giocatori. Bene così, del resto The Finals è uno show in cui la vera protagonista è la competizione ergo se è ad armi pari ben venga.
La distruttibilità ambientale è talmente centrale nell’idea di Embark da influenzare direttamente il gameplay, le tattiche e il comportamento dei giocatori
La Closed Beta di The Finals comincerà domani su PC via Steam, ma la versione finale del gioco arriverà anche su next-gen. Al di là di qualche fisiologico bug data la build work in progress e un’ottimizzazione perfettibile, l’FPS svedese si è rivelato divertente, immediato, solido nelle fondamenta e matto abbastanza da meritare una chance o due, meglio se insieme a un paio di amici. Proiettandolo sul lungo periodo c’è da capire quanto basterà la distruttibilità, il suo vero tratto distintivo, a invogliare gli appassionati di team shooter co-op ad abbandonare definitivamente la loro “comfort frag-zone” per abbandonarsi all’ebrezza di primeggiare in The Finals.
L’FPS svedese si è subito rivelato divertente, immediato e folle abbastanza da meritare una chance o due, meglio se insieme a un paio di amici fidati