Dotemu ci ha abiuato bene negli ultimi anni, e in passato ha già lavorato con lo sviluppatore Guard Crush con Street of Rage 4, e adesso ci propongono un picchiaduro un po’ diverso dal solito, con chiare note roguelite e dalla forte ambientazione narrativa.
Sviluppatore / Publisher: Guard Crush / Supamonks, Dotemu Prezzo: n.d. Localizzazione: Testi Multiplayer: Co-op (online e locale) PEGI: n.d. Disponibile Su: PC (Steam), Nintendo Switch, Playstation 4, Playstation 5 Data di lancio: 2025 Genere: Picchiaduro roguelite
È sempre un buon segno quando faccio fatica a staccarmi da un videogioco, pur sapendo benissimo che c’è un articolo da scrivere e la scadenza si avvicina. Absolum mi ha irretito, complice la sua struttura roguelite dalle run piuttosto rapide, unita a uno spessore narrativo che francamente non m’aspettavo.
Non me l’aspettavo perché ammetto che questo gioco non era ancora finito tra quelli che monitoro con regolarità, ma nel giro di pochissimo mi si è alzato a manetta il livello dell’hype, il che mi capita piuttosto di rado, a maggior ragione quando si tratta di una IP nuova di zecca.
ABSOLUM E ISPIRAZIONI VARIE
Proprio perché Absolum non fa parte di un franchise più ampio, partiamo dalle basi: il gioco distribuito da quelle volpi di Dotemu è un picchiaduro a scorrimento orizzontale single player e co-op (sia online che in locale) a tinte roguelite. Per quest’anteprima, ho potuto esplorare in solitario una sola delle zone che saranno disponibili nel gioco completo; ognuna di esse è costituita da tante aree separate. I livelli presentano diversi bivi, quindi in ogni partita potremo andare da una parte o dall’altra, scoprendo nuovi percorsi con ambientazioni, nemici e anche punti di interesse diversi con cui interagire.
La struttura ludica, in sostanza, ricorda più quella di Hades rispetto a quella di uno Street of Rage o simili. Infatti tra un’area e l’altra ci sono dei premi, come poteri o risorse aggiuntive che ci potenziano. Altro aspetto classico dei roguelite è proprio la gestione delle risorse: da una parte abbiamo le monete, da spendere nel corso di una run per comprare oggetti o reclutare alleati che ci aiutino in battaglia, dall’altra abbiamo altri tipi di valuta da utilizzare nell’hub centrale dopo ogni morte, sbloccando abilità permanenti che ci facilitano la vita da quel momento in poi.
La struttura ludica ricorda più quella di Hades rispetto a quella di uno Street of Rage o simili
Giusto per fare un paio di esempi, ci sono bonus “universali” come quello che permette, in caso di morte, di resuscitare seduta stante con un quarto della vita, mentre altri sono indirizzati a situazioni specifiche e specifici stili di gameplay, come il potenziamento dei danni inflitti dalle armi da lancio. Ed ecco il gancio per raccontarvi un po’ del combattimento. Qua si mena forte, ragazzi. Gli scontri sono rapidi, le legnate brutali, e le combo spettacolari. Ogunno dei tre personaggi disponibili per l’anteprima ha il proprio stile, proprio come ci aspetteremmo in un Final Fight o Golden Axe. Non siamo dalle parti di Sifu, c’è meno tecnica e più furore, ma occhio a pensare che Absolum sia facile. Basta qualche secondo di scarsa concentrazione, e anche mob di base vi leveranno una dose di vita non indifferente, mettendo seriamente a rischio l’esito della run.
Per non parlare dei mini-boss, che di mini hanno ben poco. Attacchi ad area, colpi imparabili, minion che vengono in loro aiuto: in questi scontri serve un approccio un po’ più ragionato, lanciarglisi addosso con tanto di button smashing ignorante non porta lontano. Insomma, il sistema di combattimento mi è piaciuto, con un buon bilanciamento tra esaltazione caciarona e necessità di usare la testa e riflessi quando serve.
ABSOLUM E ORIGINALITÀ VARIE
Abbiamo superato metà articolo e ancora non vi ho parlato del lore dell’universo di gioco: come si vede che io e Daniele Dolce scriviamo in maniera diversa! Allora, innanzitutto va detto che il mondo di Absolum si chiama Talamh e è precipitato sotto l’oscuro dominio di un malvagio signore, e noi facciamo parte delle poche, fragili, ultime speranze per tornare alla libertà. Sorpresi? Aspettate però, perché per quanto la premessa possa sembrare generica e derivativa, tutto quello che i ragazzi di Guard Crush e Supamonks hanno costruito su questa base si attesta su un ottimo livello qualitativo.
Nostra “Madre” Uchawi è visibilmente incinta, ma non potrà partorire fino a quando avremo indebolito il potere di Azra
Da una parte, quindi, abbiamo questo tizio, il Re-Sole Azra, che ha soggiogato il mondo di Talamh e ne ha bandito ogni forma di magia a seguito di alcuni riti particolarmente spericolati portati avanti da alcuni maghi troppo assetati di potere. Tra le poche forze che si oppongono alla tirannia, spicca quella guidata dalla Alta Sacerdotessa Uchawi, che è la “Madre” dei combattenti dei quali vestiamo i panni. “Madre” significa non solo essere la nostra guida spirituale e militare, ma vuol anche dire che Uchawi ha il potere di riportare in vita la propria progenie: questa è la giustificazione narrativa alla meccanica roguelite. Inoltre, Uchawi è visibilmente incinta, ma non potrà partorire fino a quando avremo indebolito a sufficienza il potere di Azra su Talamh. Cosa succederà a quel punto? Chi o cosa partorirà Uchawi? Per il momento non è dato sapere, bisognerà aspettare il gioco completo.
L’aspetto che mi ha molto intrigato è come la narrazione sia integrata nella struttura roguelite di Absolum. Vi faccio un esempio: a un certo punto, in un’area già visitata in run precedenti, compare un personaggio che ci può aprire una porta per un modico contributo in monete d’oro; se accettiamo, si sblocca una zona nuova della mappa e la possibilità di partecipare a un colpo organizzato da mercenari per mettere le mani su un ricco bottino. Siccome non voglio farvi spoiler, diventa difficile spiegarmi, ma di fatto quest’attività ha ripercussioni sulle run successive, che portano non solo alla prosecuzione della storia, ma anche a scoprire altre aree ancora, ciascuna con i propri segreti e nemici speciali.
I motivi per iniziare una nuova partita non sono limitati al menare le mani