Stranded: Alien Dawn – Anteprima

Non vi piace l’idea di essere finiti su un pianeta alieno per un incidente? L’ultimo aggiornamento di Stranded: Alien Dawn ribalta la situazione, e vi fa atterrare nel ruolo di volenterosi coloni.

Sviluppatore / Publisher: Haemimont Games / Frontier Foundry Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam) Data di uscita: 25 aprile

Siamo tornati a esplorare il pianeta senza nome di Stranded: Alien Dawn, a qualche mese dalla nostra prima prova del gioco di Haemimont Games, per vedere come stanno procedendo i lavori di questo interessante survival game fantascientifico.

Per chi si fosse perso le puntate precedenti, ecco un rapido riassunto: in Stranded: Alien Dawn ci troviamo a gestire tre coloni in un pianeta alieno in cui l’umanità non ha ancora avuto modo o tempo di far sentire la propria presenza.

STRANDED: ALIEN DAWN TRA UN AGGIORNAMENTO E L’ALTRO

Non c’è nessun segno di civiltà autoctone, ma questo non significa che siamo soli in senso assoluto: flora e fauna sono abbondanti e alternano specie aliene sotto ogni aspetto ad altre che sembrerebbero essere cugine molto strette di quelle che abbiamo sulla Terra. Nella prima versione a disposizione in Early Access, i nostri personaggi erano astronauti precipitati per un malfunzionamento, e quindi era piuttosto logico che si trovassero del tutto impreparati alle difficoltà da affrontare. Tale situazione di svantaggio rendeva poi tanto più soddisfacente riuscire a mettere in piedi una mini colonia che riuscisse a soddisfare i bisogni essenziali e non dei sopravvissuti allo schianto. Obiettivo del gioco era riuscire a sviluppare tecnologie tali da poter riprendere il proprio viaggio tra le stelle e andare avanti con la propria vita: tutto molto bello, ma anche parecchio anti-climatico.

Gli sviluppatori di Haemimont Games hanno ascoltato la loro community e hanno sviluppato il nuovo aggiornamento Sow and Sell

Molti utenti, infatti, hanno fatto notare che non era proprio il massimo passare anni e anni (in-game) a costruire dal nulla una piccola cittadina autosufficiente, per poi alla fine abbandonarla al proprio destino senza più voltarsi indietro. Gli sviluppatori di Haemimont Games hanno ascoltato la loro community e hanno creato un nuovo scenario, Sow and Sell, che è appunto live da una settimana. In sostanza, all’inizio di una nuova partita si può scegliere un nuovo scenario dove cambia del tutto l’obiettivo finale della partita: non più abbandonare il pianeta, ma diventare abbastanza ricchi da comprarselo. Tutto.

Stranded: Alien Dawn

Certi scorci sono molto scenici.

Sì, l’obiettivo è comprarsi tutto il pianeta, roba che in confronto i latifondisti del Medioevo sembrerebbero dei pivelli. Il gameplay in sé e per sé non è cambiato, rimanendo profondo come già era evidente dalle prime prove in virtù della quantità di risorse da scoprire e sfruttare, abbondante anche quando non siamo più alla prima run e, inoltre, a cui va sommato il numero di costruzioni con cui sbizzarrirsi per mettere in piedi il proprio villaggio.

L’AGGIORNAMENTO SOW AND SELL E IL SUSPENSION OF DISBELIEF

Se la sostanza del gioco non cambia, è però altrettanto vero che il rinnovato obiettivo finale porta a un cambiamento delle priorità: perché i nostri coloni si possano arricchire a sufficienza, devono commerciare con altri esploratori spaziali attraverso periodiche visite di una navicella apposita, da cui potremo comprare risorse o tecnologie, ma anche vendere i beni prodotti per ottenere sempre più quattrini. Questo nuovo contenuto è sicuramente interessante da un punto di vista ludico, ma ammetto che mi ha lasciato qualche perplessità sul lato narrativo, per non dire proprio che alcuni aspetti non hanno molto senso.

Io mi sarei portato dietro qualche pistola laser in più, che di posto nel trolley ne occupano sempre poco

Capisco che, nello scenario di gioco originale, i sopravvissuti dovessero partire dallo zero più assoluto, ma non mi è altrettanto chiaro perché dei coloni, che arrivano con il preciso intento di comprare il pianeta intero, non si prendano la briga di portarsi dietro un paio di progettini tecnologici. Voglio dire, potrei anche capire che non sia possibile atterrare con la quantità di risorse necessarie per costruirsi due o tre case in mattone, pannelli fotovoltaici per alimentare la propria base e una mezza dozzina di lanciafiamme per annientare qualsiasi creatura ci attacchi, ma avrei almeno fatto incetta di schematici di ogni sorta per essere al passo con la ricerca più avanzata. E magari mi sarei portato dietro qualche pistola laser in più, che di posto ne occupano sempre poco e nel trolley riesci sempre a infilarne un paio anche quando ti sembra che di spazio non ce n’è più.

Stranded: Alien Dawn

Se non fosse per quella macchia di viola, sembrerebbe l’Umbria.

Insomma, questo Sow and Sell è una buona aggiunta a Stranded: Alien Dawn, ma avrei voluto vedere gli sviluppatori esplorare appieno le potenziali implicazioni, piegando l’esperienza di gioco molto di più a quanto abbiano fatto finora. Mi potreste certo dire che i giochi in Early Access sono per loro natura mutevoli e potrebbero esserci presto cambiamenti anche piuttosto radicali, e io sarei il primo ad auspicare proprio questo tipo di novità da parte di Haemimont Games.

Il tempo stringe, Sow and Sell va bene ma si poteva fare di più: quanto potrà migliorare il gioco entro il 25 aprile?

Solo che sono anche conscio che non è di molto tempo fa l’annuncio della data di rilascio in versione 1.0: salvo imprevisti o rinvii last minute, dovremo aspettare meno di un mese per mettere mano sulla versione finita del gioco perché Stranded: Alien Dawn dovrebbe lasciare l’Early Access il 25 aprile. Cosa sarà possibile cambiare in queste poche settimane?

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