Apogee-X - Recensione

PC

Probabilmente ricorderete la nostra recensione di Castle of Venia, pubblicata esattamente un anno fa. Si trattava di una produzione italiana indipendente, un action platformer esplicitamente ispirato a Castlevania in cui dovevamo aiutare un guerriero a sconfiggere tutte le forze del male assiepate in un castello. Pur senza troppo entusiasmo, il gioco era dotato di una pregevole grafica in pixel art e di un’impostazione vintage pensata per replicare il “feeling” delle vecchie console. La buona notizia è che il suo autore, Fabio Forte, ha colpito ancora, pubblicando sulla piattaforma GameJolt un nuovo gioiellino chiamato Apogee-X. Stavolta il gioco è ispirato allo storico Alien Carnage di Apogee Software, uscito negli anni Novanta per PC MS/DOS e, ancora una volta, siamo pronti per immergerci nei ricordi di un’epoca passata ma mai tramontata, almeno nei nostri cuori.

SI MUOVE: SPARAGLI!

Apogee-X ci mette nei panni (anzi, nella tuta da astronauta) di un soldatone spaziale alle prese con cinque livelli pieni di nemici, al termine dei quali lo attenderà una sfida contro un gigantesco mostro finale. Il protagonista può soltanto correre, saltare e sparare: non deve arrampicarsi da nessuna parte e non può abbassarsi, probabilmente a causa della rigidità della sua tuta.

siamo pronti per immergerci nei ricordi di un’epoca passata ma mai tramontata, almeno nei nostri cuori

La peculiarità del gioco, però, è che sia le nostre armi, sia i proiettili avversari, hanno un raggio d’azione piuttosto limitato e, per tanto, sono inefficaci sulla lunga distanza. In pratica, per poter abbattere i nemici dobbiamo avvicinarci a sufficienza e continuare a sparare: come nei vecchi giochi arcade, tenderanno a seguire percorsi fissi e a farsi colpire all’occorrenza. Alcuni avversari cercheranno di seguirci e altri, a intervalli regolari, ci spareranno contro, obbligandoci a calcolare opportunamente i tempi di reazione. L’unica vera costante di tutti i livelli è che, proprio come ai bei vecchi tempi, non occorre fare distinzione: se qualcosa si muove, bisogna sparare.

UN GAMEPLAY ELEMENTARE

Apogee-X è pensato per essere poco più di un bel passatempo: quando lo abbiamo provato la prima volta, prevedeva addirittura una sorta di “vite infinite” che ci faceva ricominciare sempre dall’ultimo livello raggiunto, senza un vero Game Over. Negli ultimi giorni, però, l’autore ha saggiamente deciso di seguire una strada un po’ più tradizionale e ha introdotto un selettore per il numero delle vite a disposizione (da 1 a 9, cinque di default), terminate le quali sarà necessario ricominciare il gioco da capo. Data la brevità di Apogee-X, e la sua difficoltà ben calibrata, non sono previsti checkpoint: in caso di morte, dovremo ricominciare il livello corrente dall’inizio. In ogni caso, non sarà molto difficile portarlo a termine: un’oretta o due al massimo che, però, costano come un caffè al bar. Per un prezzaccio del genere, vorremmo anche privarci di un simile divertimento?

Apogee-X ripropone l’aspetto “da vecchio monitor arcade” che avevamo già ammirato in Castle of Venia, apportando tuttavia importanti variazioni nel gameplay (con le armi “a lungo raggio limitato”) e nelle ambientazioni – che passano dal medioevo fantasy alla fantascienza. Stavolta Fabio Forte ha fatto tesoro delle critiche e ha fatto molta più attenzione alla gestione dei controlli, comodissimi da tastiera. Il risultato è un altro gioco breve, ma molto più godibile del suo predecessore, e per tanto anche il nostro giudizio finale è destinato a tenerne conto. Fatelo vostro: costa davvero come un caffè!

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Pro

  • Sistema di controlli fluido e senza tentennamenti.
  • Pochi livelli, ma ben disegnati e di giusta lunghezza.
  • Non ha un compito difficile, ma lo esegue bene.

Contro

  • È davvero molto breve.
  • L’effetto CRT non si può rimuovere.
7.2

Buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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