Arizona Sunshine è un franchise noto a chi adora immergersi in mondi virtuali isolandosi dalla realtà e trascorrere ore a maciullare zombi. Giacché noi di TGM apprezziamo entrambe le attività, vi offriamo senza indugio la nostra recensione di Arizona Sunshine Remake.
Sviluppatore / Publisher: Vertigo Games / Vertigo Games Prezzo: 29.99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Co-op online PEGI: 18 Disponibile su: Meta Quest 2 + 3, PS VR 2, Steam VR Data di uscita: Già disponibile
Arizona Sunshine Remake è il rifacimento dell’originale Arizona Sunshine pubblicato da Vertigo nel 2016. Quasi un anno fa il nostro Mario ha sviscerato con gusto il seguito, Arizona Sunshine 2, mentre oggi parliamo del remake del primo, il quale resta uno zombie slayer di tutto rispetto. Dato che se ci troviamo a parlarne sempre vicino a Natale, non mi stupirei se qualche lettore sospettasse che ci piacciono i bagni di sangue natalizi.
D’altronde chi non andrebbe in brodo di giuggiole ritrovandosi nel bel mezzo di un’apocalisse zombi, armato di tutto punto e con la flebile speranza che, là fuori, nonostante la devastazione e i cadaveri a spasso ovunque, qualcuno sia sopravvissuto?
L’INCUBO AMERICANO
Con una perfetta dimostrazione di cosa s’intende con dono della sintesi, ecco l’incipit di Arizona Sunshine Remake, una trama per forza di cose invariata. L’invasione di zombi ha colpito tutto il sud-ovest americano, non c’è landa né anfratto al sicuro dai Fred, o almeno così la pensa il malcapitato protagonista, l’unico superstite di un disastro capace di far crollare emotivamente chiunque.
L’invasione di zombi ha colpito tutto il sud-ovest americano, non c’è landa né anfratto al sicuro dai Fred
Potenza della VR, indubbiamente, ma anche di un remake che tocca le corde giuste, come dimostra l’aggiustatina al level design di alcune aree. La Campagna era e resta una sorta di percorso narrativo a tappe composte da sezioni di gioco di dimensioni contenute, una struttura che permette di goderne sia quando si ha poco tempo a disposizione, sia quando ci si può dedicare al gioco in santa pace, come succede quando si chiude il resto della famiglia in cantina con cibo e acqua a sufficienza. Chi predilige le story mode classiche potrebbe non apprezzare questa impostazione, bisogna dirlo. Per chi non se la sente di affrontare da solo l’avventura on the road c’è sempre la possibilità di farlo insieme a un amico in co-op oppure di cimentarsi nella modalità Orda con altri tre giocatori, un’infinito rodeo contro sciami continui di errabondi dalla carne putrefatta.
ARIZONA SUNSHINE REMAKE OVER THE TOP
Arizona Sunshine era uno zombi slayer di valore e lo è ancora, ma otto anni sono un periodo spaventosamente lungo se si parla di tecnologia. Grazie al remake buona parte delle rughe causate dal tempo sono state spazzate via con un colpo di spugna deciso, perciò chi non lo ha ancora giocato può rimediare con la versione migliore possibile del gioco.
I punti in comune col secondo capitolo sono evidenti tanto quanto le differenze rispetto al primo
A rendere particolarmente allettante il remake ci pensa il pacchetto contenuti, una proposta di sicuro interesse per chi ha a cuore il rapporto quantità/prezzo. Arizona Sunshine Remake include il gioco base (modalità storia e Orda) arricchito dai contenuti aggiuntivi Dead Man DLC, The Damned DLC, Old Mine Update, Trailer Park Update e Undead Valley Update. Va da sé che lato gameplay non ci si deve aspettare la stessa complessità degli zombie games più recenti né, sotto il profilo grafico, un impatto di ultima generazione, l’evoluzione può tanto ma fino a un certo punto quando si tratta di remake. Si notano qua e là alcune trascurabili sbavature tecniche come qualche effetto pop-up, sempre un rischio per quanto riguarda il senso d’immersione, ma a fronte del risultato complessivo mi pare si possa soprassedere senza grossi problemi.
I ragazzi di Vertigo Games sanno come si maneggiano gli zombi senza tirarla troppo per le lunghe o complicare inutilmente le cose. Dopo Arizona Sunshine 2 ce lo ricordano con un remake dalle fondamenta solide, divertente da giocare in solitaria e ancor più in compagnia, appassionante almeno quanto la fonte d’ispirazione.
Vertigo Games sa come si maneggiano gli zombi senza tirarla troppo per le lunghe o complicare inutilmente le cose
In Breve: L’opera di restauro del primo capitolo convince grazie a dei ritocchi che donano maggior freschezza all’impianto audio-visivo e a dei miglioramenti che riguardano il gameplay, il feedback delle armi, il combat system e la gestione degli smembramenti. Oggigiorno si possono trovare giochi VR tecnicamente più raffinati o evoluti, la base è pur sempre del 2016, tuttavia Arizona Sunshine Remake con i suoi DLC compresi nel prezzo è un regalo niente male per chi si avvicina oggi al franchise di Vertigo Games, un nome che conferma d’essere una garanzia quando c’è da sbudellare virtualmente zombi senza farla troppo lunga o complicata. Un inciso: nessun membro della mia famiglia è stato rinchiuso in cantina. Se è successo, non troppo a lungo.
Piattaforma di Prova: Meta Quest 3S
Com’è, Come Gira: Sul dispositivo All-in-One di Meta bisogna accettare qualche compromesso visivo, oltre ai limiti tecnici già citati validi per tutti. Nel complesso, il comparto audio e quello grafico svolgono bene il loro dovere. Buona fluidità e ottima risposta agli input.