Assassin's Creed Valhalla – Recensione

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la fisicità degli attacchi si sente tutta, l’alto tasso di smembramenti e decapitazioni rende il tutto incredibilmente galvanizzante

Ed è proprio nei combattimenti che vengono a galla le novità più importanti introdotte in Assassin’s Creed Valhalla. Qui Eivor dà il meglio di sé: gli scontri all’arma bianca sono viscerali, incentrati come sono su una meccanica che ribalta quel concetto di stamina a cui molti videogiochi ci hanno abituato negli ultimi anni. Ogni attacco consuma una porzione della resistenza del protagonista, ma – e qui viene il bello – ciò avviene soltanto se il colpo non va a segno. Ne consegue che il furore bellico può virtualmente alimentare Eivor all’infinito, fintanto che i suoi attacchi non vengono schivati o bloccati.

Assassin's Creed Valhalla Recensione 02

L’albero delle abilità ora funziona come la sferografia di alcuni Final Fantasy.

Il risultato finale è – senza mezzi termini – fenomenale. I combattimenti sono entusiasmanti, la fisicità degli attacchi si sente tutta, l’alto tasso di smembramenti e decapitazioni rende il tutto incredibilmente galvanizzante. Poi ci sono le abilità speciali che esaltano ancora di più quella sensazione di avere il controllo di una furia, una tormenta forsennata in grado di causare scompiglio tra i ranghi nemici che – previo sblocco di un’apposita skill – possono addirittura scappare terrorizzati dopo l’ennesima uccisione tanto macabra quanto spettacolare.

ON THE SLOW SHORES OF ENGLAND

Detto questo, l’approccio furtivo è sempre possibile, tanto che un intero ramo del rinnovato albero delle abilità resta dedicato a tutte quelle skill legate al concetto tradizionale di assassino. Giocando si ha però l’impressione che sia molto più soddisfacente affrontare virtualmente ogni situazione lasciandosi sopraffare dalla sete di sangue, lanciandosi a capofitto nella mischia. Tra l’altro si è spesso circondati dai compagni del Clan del Corvo, di cui lo stesso Eivor fa parte ed è secondo in comando, dunque il gioco presenta sovente delle situazioni che difficilmente possono essere risolte sfruttando un approccio furtivo, sebbene non sia tecnicamente impossibile.

Assassin's Creed Valhalla Recensione 03

Eivor può indossare il mantello per celare la sua identità ed evitare di essere individuato dai soldati sassoni.

Invece, Valhalla offre al giocatore numerose opportunità di combattere al fianco dei fratelli vichinghi, sia durante le razzie utili a rubare le risorse per far crescere l’insediamento di Ravensthorpe che i guerrieri norreni hanno fondato in Inghilterra, sia nel caso dei tanti assalti alle fortezze che si ergono fiere nella terra di Albione.

Valhalla offre al giocatore numerose opportunità di combattere al fianco dei fratelli vichinghi

Ravensthorpe funge dunque da hub che può, e in certi casi deve, essere potenziato investendo le ricchezze saccheggiate durante le scorribande. Qui possiamo interagire con molti personaggi che forniscono missioni secondarie, nonché servizi utili al potenziamento e alla personalizzazione estetica di Eivor. Come il fabbro che può migliorare l’equipaggiamento del protagonista, potenziandone le statistiche e sbloccando ulteriori slot runici, e che dire del tatuatore che modifica l’aspetto di Eivor, oppure del museo dove depositare i manufatti antichi ritrovati nelle rovine di epoca romana. Su tutti, però, si staglia la casa lunga: il centro nevralgico dell’insediamento al cui interno vi è non solo la stanza del protagonista, ma anche la mappa dell’Inghilterra dalla quale prendere in carico la maggior parte delle missioni della main quest.

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Pro

  • Un action RPG completo e maturo. / Combattimenti vari e brutali. / Ottima costruzione del mondo di gioco.

Contro

  • Intreccio narrativo ancora una volta sottotono. / Dialoghi spesso banali. / Qualche calo di fps di troppo.
8.7

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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