Siamo arrivati a un punto in cui il dado, ormai, è tratto. Faith, quarto episodio di Life is Strange 2, fa emergere distintamente i tratti salienti della produzione firmata Dontnod e il conto da pagare, in termini di pro e contro, è spietato. Guardando i titoli di coda, col cuore emozionato e le lacrime che bussavano alla porta degli occhi, ho capito che questa lunga fuga verso il Messico in compa...[Continua]
Wastelands, terzo episodio di Life is Strange 2, è la conferma dell’impronta con cui Dontnod plasma le sue produzioni. Una grande colonna sonora, infarcita di pezzi sotto licenza come D.A.N.C.E dei Justice che elevano il coinvolgimento emotivo a vette raggiunte da pochi altri titoli narrativi; un sistema di bivi che dà l’impressione di poter cambiare la storia anche se ormai la foglia l’abbiamo ma...[Continua]
“Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior” scriveva Catullo nel primo secolo avanti Cristo. “Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile. Non so, ma è proprio così e mi tormento”, tradusse poi Quasimodo. Beh, la mia esperienza con questo secondo episodio di Life is Strange 2 viene ben descritta dal carme del poeta latino poiché se da un lato abbiamo ...[Continua]
One Hour One Life: sono in difficoltà e a memoria non ricordo di essermici mai trovato. Persino un Elite: Dangerous mi era sembrato affrontabile senza particolari ostacoli se non quello del poco tempo da dedicargli. Qui è diverso; diverso nel senso che l’opera di Jason Rohrer si presta ad approcci e letture così stratificate da configurarsi come un qualcosa che non avevo mai incontrato. Sento i co...[Continua]
Questa non sarà la classica recensione per gli addetti ai lavori, come quelle scritte per i grandi titoli sportivi che si rivolgono a un pubblico di appassionati. Di calciatori e cestisti virtuali c’è piena l’internet; sanno già tutto e al massimo sono curiosi di conoscere il parere di qualche redattore che leggono da anni… ma quanti agricoltori da tastiera ci sono tra voi? Se allora un FIFA...[Continua]
Quando nel 2012 Robert Kirkman ritirò dalle mani di Zoe Saldana il premio per il gioco dell’anno agli Spike Video Game Awards, Telltale Games era uno studio con un organico inferiore alle 100 persone. Sul palco salirono anche i cofondatori – ex dev di LucasArts – Kevin Bruner e Dan Connors, seguiti dai game designer Sean Vanaman e Jake Rodkin, responsabili del gioco. L’emozione provata in qu...[Continua]
Il codice review del primo episodio di Life is Strange 2 è arrivato accompagnato da un documento di ventidue pagine scritto dal team di sviluppo per introdurre l’ambientazione della seconda stagione di una serie che tanto aveva scaldato i nostri cuori nel 2015. Viene spiegato perché si sono allontanati da Max e Chloe e che l’intento è quello di portare la narrazione interattiva a un livello superi...[Continua]
Che We Happy Few avrebbe dovuto essere qualcosa di diverso lo sanno tutti. Un po’ survival, un po’ Dishonored, un po’ Bioshock: a conti fatti non serve dilungarsi troppo nel raccontare la sua genesi dato che con i “se” non si fa la storia e i 60 euro chiesti al day one sono tanti “oggi”. Basterà dire che appartiene al genere degli immersive sim, ossia esperienze ambientate in mondi più o meno cred...[Continua]
The Spectrum Retreat è stato sviluppato sul prototipo che valse a Daniel Smith, allora diciottenne, il Game Making Award ai BAFTA 2016 per la categoria Young Game Designer 15/18. Stiamo parlando di un concept non dissimile da quello già visto in Portal o The Talos Principle, per quanto alle spalle delle IP appena citate ci fossero team del calibro di Valve e Croteam, mentre Dan è stato supportato ...[Continua]
Quando nel 2015 Martin Sahlin presentò Unravel sul palco di EA in occasione dell’E3, tutta la stampa rientrò a casa portandosi nel cuore quella sincera emozione che, quasi empaticamente, il Creative Director di Coldwood Interactive era riuscito a trasmettere. Si accalcarono news piene di amore per quel piccolo Yarny di lana che, livello dopo livello, andava a raccontare una storia toccante e poeti...[Continua]
Per farla semplice, Inked è un puzzle platform che sfrutta il collocamento arbitrario di figure geometriche solide per risolvere enigmi ambientali. Al suo arco, però, ha due frecce che in parte mitigano un sistema di controllo farraginoso che gli è costato più di una recensione negativa. In versione vanilla, senza sconti o promozioni da Humble Bundle, il titolo di Somnius Games viaggia sui 17 euro...[Continua]