La nobiltà del pedigree di Platinum Games è testimoniata dalla classe con cui da anni essa confeziona titoli action di grande qualità. Se è vero che questi prodotti non sono mai riusciti davvero a scuotere le classifiche di vendita – tranne in rari casi – è altrettanto appurato che, nella maggioranza dei casi, la presenza del logo di questo sviluppatore sulle copertine garantisce quasi immancabilmente un gameplay profondo e mai banale. Ebbene, dopo aver trascorso più di una ventina d’ore immersi nel bizzarro mondo di Babylon’s Fall, non ci sentiamo di cambiare totalmente idea, ma sembrerebbe utile una riflessione in più in merito allo stato in cui verte il loro ultimo lavoro.
Sviluppatore / Publisher: Platinum Games / Square Enix Prezzo: 69,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Online (Necessario) PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam), PS4, PS5 Data di Lancio: Già disponibile
Il nuovo progetto di Platinum Games distribuito da Square Enix rientra nell’ottica di quei prodotti d’intrattenimento decisamente orientati verso la frontiera online: dimenticate quindi per un momento che stiamo parlando degli sviluppatori di Bayonetta e Nier Automata e avvicinatevi all’idea di un’esperienza più vicina a prodotti come Destiny di Bungie e a principi di monetizzazione aggressiva come quelli del mai troppo citato Fortnite di Epic Games.
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Babylon’s Fall ricade esattamente all’interno di questa categoria merceologica, accogliendo i giocatori con una schermata di login che invita alla registrazione di un account sul portale online Square Enix, esattamente come richiesto dall’MMO Final Fantasy XIV. Una volta creato il proprio avatar e selezionatone il retaggio culturale e l’aspetto, ci si trova subito proiettati nel cuore della narrazione, che riguarda le disavventure di tre schiavi assoggettati da un misterioso impero e obbligati a combattere per la propria sopravvivenza. Finita la breve introduzione si è accolti immediatamente da un Mission Pass, con tanto di suggerimenti di microtransazioni per accaparrarsi gli oggetti di lancio disponibili dal vendor in città: insomma, chi avesse ricercato in Babylon’s Fall un classico action single player sarebbe costretto a ricredersi ben presto.
BABYLON’S FALL: LA NUOVA STRADA DI PLATINUM?
Il gioco fonde elementi che suoneranno sicuramente familiari a chi abbia approcciato in precedenza i titoli già citati in apertura, ma l’esperienza vera e propria prende il via solo una volta raggiunto l’hub centrale, ossia la base da cui si selezionano le missioni da intraprendere e nella quale si può comunicare con gli altri giocatori mediante messaggi preimpostati e animazioni. Naturalmente, essendo progettato attorno al funzionamento della sua componente online, ogni momento della campagna può essere vissuto in compagnia di altri giocatori, fino ad un massimo di quattro avventurieri giocanti su PS4, PS5 o PC. Le missioni legate alla storia compongono un lungo tutorial che dà solamente un assaggio iniziale delle sue logiche action, e contemporaneamente si prende tutto il tempo per descrivere con dovizia di dettagli gli eventi che muovono i protagonisti dell’universo di Babylon’s Fall; l’azione squisitamente hack’n’slash si svolge invece entro livelli composti da stanze connesse da corridoi, che si trasformano in arene delimitate da barriera quando l’azione prende il via. Una volta terminati gli scontri, la performance viene valutata da un sistema di punteggi in pieno stile Platinum Games: com’è ovvio, anche in questo caso raccogliere tutte le medaglie di puro platino rappresenta l’obiettivo squisitamente arcade dell’esperienza.
In Babylon’s Fall il concetto di classe è del tutto assente, ed è invece previsto che ad ogni braccio corrisponda un’arma equipaggiata, da selezionare tra quattro varietà: spade, scudi, archi e scettri. A quelle brandite personalmente dall’eroe si sommano poi due ulteriori armi “fantasma” che possono essere evocate utilizzando la stamina e generando combinazioni diverse capaci di assicurare potere offensivo sia a corto che a lungo raggio. Tra colpi caricati, frecce fantasma, abilità differenti a seconda della varietà dell’arma utilizzata e bonus statistici – a cui vanno affiancati gli effetti passivi di ogni pezzo di equipaggiamento – non si può certo dire che il videogioco Platinum Games si risparmi in termini di profondità ludica, ma è anche vero che quando ci si trova fattivamente sul campo di battaglia le cose stentano a decollare. Questa è in realtà un’impressione generale del tutto giustificata che si può avere soprattutto all’inizio, quando non si possiede ancora la piena padronanza di tutte le logiche che muovono gli scontri di Babylons’ Fall; stiamo comunque parlando di un videogioco che per forza di cose è lontano anni luce dagli stylish action di Platinum Games.
A LIVELLO DI GAMEPLAY L’IMPRONTA PLATINUM GAMES È INCONFONDIBILE, MA MANCANO LE FINEZZE CHE CARATTERIZZANO ALTRI TITOLI
Inoltre, le ricompense di qualità e l’equipaggiamento di alto livello sono accessibili solamente dopo almeno una decina d’ore di gioco, e in tal senso è comunque necessario completare la storia per dedicarsi alla personalizzazione più profonda del proprio avatar: tutte le funzioni del fabbro, tra cui la possibilità di potenziare il proprio equipaggiamento, vengono sbloccate a storia conclusa, e in ogni caso viene richiesto al giocatore di ripetere più e più volte svariate missioni alla ricerca del materiale necessario per dedicarsi anche solo alle operazioni più elementari. Purtroppo, anche ulteriori meccaniche come gli stili di attacco vengono introdotte solo alla fine, cosicché il gameplay può dirsi seriamente completo solo in fase davvero avanzata. E solo a questo punto il level design comincia a differenziarsi notevolmente dal mero accumulo di stanze e corridoi delle prime ore, con ambientazioni ricche di dislivelli, piattaforme e trappole ambientali, popolate da nemici unici da atterrare nel minor tempo possibile per assicurarsi il loot più vantaggioso. Non possiamo che ripeterlo: le prime ore di gioco rappresentano solamente la punta dell’iceberg dell’esperienza, e per questo la demo disponibile non aiuta sicuramente a ricavare una buona impressione del titolo, che potrebbe risultare monotono e persino respingente.
CONFUSIONE VISIVA E OLTRE
Di certo non aiutano comparto grafico e direzione artistica. Il primo è semplicemente grossolano e inspiegabilmente fermo a due generazioni fa, sporcato da filtri che vorrebbero regalare all’immagine un effetto pittorico a tratti irritante – specie nelle scene cinematiche che costellano la storia; la direzione artistica risulta generalmente poco ispirata, intenzionata com’è a integrare guizzi di eccentricità entro una palette cromatica smorta che caratterizza la maggior parte delle ambientazioni, e che vorrebbe veicolare un’atmosfera a volte tetra, altre volte sognante ed epica, senza trovare una coerenza tutta sua. Se non altro il tutto gira a 60 fps granitici, ma d’altronde non ci saremmo aspettati nulla di meno da un videogioco graficamente così obsoleto.
A DISPETTO DEL PREZZO PIENO, BABYLON’S FALL È INFARCITO DI MICROTRANSAZIONI
Nel momento in cui scrivo – in corrispondenza con il lancio – è possibile trovare persone con cui giocare su PlayStation Network, e mi è anche capitato di giocare con utenti PC (ben differenzati da un’iconcina ad hoc), notando qualche incertezza durante le partite da parte del netcode. L’esperienza online, quando funziona, è generalmente positiva, ma ho incontrato diversi problemi nel creare hub privati con cui giocare, trovandomi impossibilitato a creare party di avventurieri che già conoscevo. Il matchmaking non è agevolissimo, e in generale, fatte salve le partite veloci e quelle accessibili dal proprio hub – nel quale ci si trova con giocatori pescati a casaccio – non è sempre immediato comprendere come muoversi tra i vari menù. Questo sempre che il tutto non finisca per bloccarsi e costringere al riavvio dell’applicazione, cosa accaduta in fase di test ben tre volte su PlayStation 5, con tanto di corruzione dei salvataggi. Inoltre, è notizia di questi giorni che gli utenti Steam non hanno superato il numero poco confortante di 600, e che al netto di un’infrastruttura già presente che prevede obiettivi mensili, settimanali e giornalieri, non possiamo dare per scontato il supporto attivo da parte del publisher e dello sviluppatore a garanzia della longevità dell’esperienza. Sarebbe valsa la pena lanciare Babylon’s Fall a un prezzo inferiore? Probabilmente sì, ma d’altronde nemmeno Square Enix sembra aver creduto in questo progetto, pubblicato nel mezzo di un periodo incredibilmente difficile come quello del lancio di Elden Ring, senza alcuna spinta promozionale e addirittura senza una traduzione in lingua italiana. Fatevi i conti in tasca e agite di conseguenza.
In Breve: Babylon’s Fall è un videogioco online che va affrontato con la cieca fiducia di chi vuol credere nella bontà dei prodotti Platinum Games. Coglierne l’effettiva profondità richiede un salto nel vuoto e una ventina d’ore a disposizione, ma se si è disposti ad andare oltre un comparto grafico vetusto e una struttura tecnica incerta, è davvero possibile individuarne i meriti. Certo è che da questi sviluppatori ci saremmo aspettati di più e se questo è il primo di una serie di giochi online, come da loro puntualizzato, non ci sembra che il futuro sia esattamente esaltante.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Babylon’s Fall è un videogioco graficamente assimilabile ad un titolo di due generazioni fa, e malgrado qualche inspiegabile riavvio forzato, l’azione si è sempre mossa a granitici 60fps.