Battletoads – Recensione

PC Xbox One

Tutto funziona alla grande, con disegni realizzati a mano e animazioni spettacolari che bucano lo schermo

È necessario tenere d’occhio attentamente l’area di gioco per stabilire le priorità e decidere rapidamente chi colpire e con quale attacco, visto che solitamente bastano un paio di colpi per mandare KO i Battletoads. Non esistono tecniche di crowd control, quindi usare la lingua per attirare i nemici o sputare una limitata scorta di chewing gum per paralizzarli temporaneamente è vitale nelle situazioni più congestionate; nei momenti di pace, simili strumenti possono essere utilizzati per centrare particolari del fondale o raggiungere altre aree a caccia di collezionabili, aguzzando la vista mentre i pugni riposano e i padiglioni auricolari si esaltano con una colonna sonora rock tostissima e un doppiaggio in lingua inglese di gran pregio.

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Per ora si ride, ma tra qualche istante avrete voglia di prendere a testate il muro più vicino!

Dopo un numero sufficiente di morti il gioco concede di attivare l’invulnerabilità fino al traguardo seguente

Giocando da soli è possibile alternare al volo i tre rospi: una volta che uno di loro viene mandato al tappeto, torna disponibile al termine di un breve conto alla rovescia, tuttavia in queste sezioni il gioco non è mai parso particolarmente brutale. I checkpoint sono infatti distribuiti con sapienza e, scegliendo i primi due livelli di difficoltà, dopo un numero sufficiente di morti il gioco concede di attivare l’invulnerabilità fino al traguardo seguente, permettendo a tutti di godersi le sei ore circa necessarie per completare l’avventura senza sfondare la televisione a testate nei nuovi e ancora più cattivi (sì, l’ho scritto per davvero) livelli in hoverbike.

MANCANZA DI FIATO

Mi sbilancio: fin qui Battletoads è un capolavoro moderno, la maniera più arguta ed efficace per togliere dalla naftalina un brand vecchio di oltre cinque lustri, con ironia e pregevole realizzazione tecnica. Il guaio arriva a metà dell’avventura, dove c’è un problema di ritmo bello grosso: durante il penultimo capitolo (peraltro il più lungo) le soddisfacenti risse cedono il passo a livelli di vario genere, tra lunghe sezioni a base di piattaforme e enigmi a estenuanti arene in salsa danmaku, passando per una serie di minigiochi dove Wario idealmente incontra il magico mondo delle bestemmie.

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Ma io voglio rovinarmi i polpastrelli pestando duro, non perdere tempo tra contrappesi e piattaforme!

Il problema non è la varietà, invero benvenuta, bensì la concentrazione di questi livelli alternativi in una consistente fetta del gioco; potevano essere tranquillamente spalmati nel corso della vicenda offrendo occasionali momenti di diversificazione ed escapismo tra un combattimento e l’altro, ma trovarseli tutti di fila è qualcosa di sfiancante, anche perché l’ultimo atto è composto da appena un paio di brevi scontri prima dei titoli di coda. Quel che resta è il conteggio dei collezionabili racimolati assieme alla possibilità di scegliere da quale stage partire, senza l’ombra di personaggi o contenuti sbloccabili come accade invece nel recente Streets of Rage 4. Certo, si può sempre ricominciare dalla difficoltà Battletoads, dove il gioco picchia ancora più duro e il dono dell’invulnerabilità non è neppure contemplato, ma sappiate che in quel caso la scomunica è dietro l’angolo.

In Breve: Il ritorno delle Battletoads può essere considerato un successo: bello da giocare e ascoltare, spassoso e dissacrante da vivere nonché fedele allo spirito dei giochi originali, con una difficoltà selvaggia ma domabile. Il problema è da riscontrarsi nella scarsa rigiocabilità e da un problema di ritmo che rende la parte centrale dell’avventura una seccatura, piuttosto che una piacevole variazione. Nel complesso però ci siamo: spero davvero di assistere a un secondo capitolo, incentrato maggiormente su quello che i rospacci sanno fare meglio.

Piattaforma di Prova: Xbox One X
Com’è, Come Gira: Veloce, frenetico e su di giri: non è certo questo il gioco che metterà in crisi un’architettura potente come quello di Xbox One X, e tutta l’azione si scatena senza la minima incertezza dall’inizio alla fine.

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Pro

  • Presentazione audiovisiva potentissima.
  • Scrittura sensazionale.
  • Finché c'è da menare le mani, i Battletoads spaccano tutto!

Contro

  • Ritmo inconsistente.
  • La carenza di contenuti extra mina la rigiocabilità.
  • Scarsa longevità; in questo caso, il gioco online avrebbe aiutato.
7.8

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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