Berserk Boy – Recensione

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Scoppiettante, vivace, assurdo, piacevole e assolutamente assuefacente, Berserk Boy è la mina vagante che non ti aspetti e vuoi vedere esplosa in ogni luogo e lago, come cantava Valerio Scanu. Qui c’è tanta sregolata, autentica e potente passione, in un minuscolo ma assoluto spazio vitale

Sviluppatore/Publisher: BerserkBoy Games / BerserkBoy Games Prezzo: 24,99 euro Localizzazione: Assente Multiplayer: PEGI: ND Disponibile su: PC (Steam) e Nintendo Switch Data d’uscita: 6 marzo 2024

No, questo non è un clone. Parlo di Berserk Boy, non di Star Wars. Nel senso, mi spiego: questo è proprio quel gioco che non ti aspetti, lo stesso che magari, una volta che lo hai iniziato, può farti dire: “Sì, ma è come tanti altri; che ha di nuovo?” Nel corso degli ultimi anni, questo pazzo panorama ha portato ai giocatori così tante produzioni da non sapere esattamente da che parte guardarsi. Di platform tematicamente vicini a Megaman, d’altronde, ce ne sono a bizzeffe; qui la differenza, invece, è che ogni caratteristica proposta è azzeccata, adeguata e funzionale, capace di tenere incollato il giocatore per tutt’e venti le ore necessarie per raggiungere i titoli di coda. Anzi, ancora meglio: è un videogioco che, se amate perdutamente i punteggi, spinge inesorabile a sbancare e, chissà, a fare tanto di più, a essere molto di più, a diventare… migliori, ecco. Sapete l’effetto Cyber Shadow? Ecco, una cosa del genere.

È il primo gioco del team BerserkBoy Games, che ha deciso di usare il nome del proprio videogioco per titolarsi a dovere, come per manifestare un amore viscerale per la creatura generata nel corso degli anni, annunciata nel corso del 2021, mostrata per la prima volta in un trailer gameplay nel corso del 2022, per dare un’aspettativa moderata ma inevitabile al giocatore. Ecco, è questo il punto: Berserk Boy è la poetica del game design al suo meglio, sospinto da un respiro di grandezza e meraviglia, attorniato da una linearità coinvolgente e d’impatto. Semplice nell’esposizione, ma densa di elementi degni di nota, la produzione è una dichiarazione agli anni ’90 impossibile da lasciarsi sfuggire. Se fosse stato pubblicato nel ’95, o addirittura nel ’98, Berserk Boy avrebbe ottenuto un risultato prestigioso.

Berserk Boy è la poetica del game design al suo meglio, sospinto da un respiro di grandezza e meraviglia

La produzione, però, è stata concepita negli anni ’20 del 2000, ed è questo l’atto più contagioso e prestigioso, nonché rilevante: avere la visione di proporre, nel mercato, qualcosa di cui non si può fare a meno, non spingendo sul fattore nostalgica ma, invece, nella grande essenza del passato per proporre un videogioco nuovo. E no, questo non è affatto da tutti, nel nostro bel mercato.

LA STORIA INCREDIBILE DI KAY

Il solito lavoro, la solita routine e le bollette da pagare. Potrebbe essere la vita comunissima di un millenial alle prese con la vita che ormai, inesorabilmente, sembra proprio non essere contenta d’infliggere ulteriori condanne. Kay è un ragazzo comunissimo, un abitante della cittadina di Nuova Speranza che, oltre a dedicarsi alla sua passione più grande, come osservare il cielo e le nuvole, è ammaliato dall’imprevedibilità della vita. In tal senso, è proprio quella dannatissima imprevedibilità a incalzarlo inaspettatamente, con l’entrata in scena di un’antagonista che non fa affatto invidia a pazzi scatenati di grande caratura dello scenario pop.

Cioè, dai: come non innamorarsi di questo frame?

Il nemico che colpisce Nuova Speranza, e la vita del povero Kay, è il malvagio Dr. Genos, un cattivone che vanta di avere un esercito di sottoposti pronti a compiacerlo in ogni modo. È una trama classica, di quelle già viste in passato e con poche reali novità concettuali dal punto di vista di storia, ma ciò non significa che il racconto sia assente di mordente. L’opera, al riguardo, è esaltante e piacevole, arricchita da una notevole prova di passione e d’immediatezza di ottima caratura.

Un videogioco dall’elevatissima caratura emozionale

Ad aggiungere ulteriore originalità, inoltre, è la prova concreta di una visione rimasta al passato che, ammodernata al periodo corrente, è assolutamente ben implementate in una struttura narrativa capace di coinvolgere. Kay, inoltre, è un personaggio carismatico e Fiore, l’uccello che incontra immediatamente, è un compagno incredibile, ma c’è tanto altro a essere brillante: il worldbuilding costruito per l’occasione, con Kay che, entrando nella Resistenza, forgia il suo futuro in un mondo dominato da un potere brutale, in cui misticismo, magia e tecnologia si fondono insieme, con l’atto d’amore di proporre, al contempo, l’essenza stessa di un game design assolutamente brillante, al pari di opere come OTXO. Berserk Boy, però, è meglio: l’essenza della passione che, brillando di una luce splendente, dà modo di notare le sfumature più assurde ma assolute della sua meraviglia.

BERSERK BOY: LA LEZIONE DI GAME DESIGN CHE NON TI ASPETTI

Un bidimensionale, un Metroidvania e un platform. Nulla di nuovo, giusto? Ce ne sono tanti, d’altronde Blasphemous II, Ultros e molte altre opere mica sono state pubblicate per nulla, nel corso dell’anno. E mica ci hanno sorpreso (no no no, per nulla). Ecco, Berserk Boy non si discosta affatto da videogiochi di questa espressione e caratura stilistica, componendo un game design che, oltre a conferire una formula essenziale, crea una sinfonia di caratteristiche e scelte brillanti.

Botte da orbi a non finire.

Come accennavo, Berserk Boy è un Metroidvania con dinamiche platform non così intricato come altre opere sul mercato, ma comunque denso e speciale, pieno zeppo di elementi brillanti. Si focalizza, infatti, su mutare la propria forma in base alle situazioni, cambiandola attraverso gli elementi che Kay può sbloccare avanzando nell’esperienza, eliminando i boss all’interno dei vari livelli, ognuno di essi capace di esaltare e coinvolgere, pensati per spingere al massimo le abilità del giocatore. I riflessi, in tal senso, sono fondamentali per avanzare, soprattutto con gli innumerevoli nemici che la produzione propone, arrabbiati come non mai, con l’obiettivo di frenare il percorso del giovane Berserk Boy prima che liberi definitivamente Nuova Speranza e dia una nuova visione del mondo al prossimo.

Non credo che riuscirò a dimenticarmi delle mie venti ore su Berserk Boy

Usando gli elementi per avanzare nella produzione, Kay può, inoltre, superare altrimenti insormontabili come raggi al plasma e barriere elettriche: utilizzando il potere adeguato, può raggiungere con facilità qualunque area, per poi dedicarsi alla pugna più sfrenata. È fondamentale, infatti, l’apprendimento di ogni zona del level design, che può differenziarsi in base ai biomi proposti nel corso dell’esperienza. Lucido, vivace e coinvolgente, il game design non accenna a smettere di sorprendere, conferendo la possibilità di differenziare il proprio approccio agli scontri nel modo più adeguato, specie contro i boss, non di certo il piatto forte del videogioco di BerserkBoy Games.

Volteggiare in tutte la sale e anche oltre.

Nel corso dell’avventura, inoltre, in base alle conquiste fatte e alle vittorie ottenute, danaro dopo danaro, è possibile progredire, potenziando la vitalità e i danni, oltre che le abilità. Un altro elemento interessante, e che spinge a ripetere i livelli all’infinito, sono i risultati: morendo tante volte, infatti, si guadagna di meno, con il rischio di ottenere una valutazione negativa che, oltre a spingere a migliorarsi, può inficiare sui guadagni effettivi. È una meccanica che spinge a superarsi, per arrivare all’agognato obiettivo: quella S à la Devil May Cry che fa gola a chiunque adori Dante e compagnia.

CHE BELLI QUESTI ANNI ’90 NEL 2024

Berserk Boy è un videogioco artisticamente elevato, con sfondi piacevoli in pixel art che dipingono dei quadri fantastici e impressionanti. Se il contesto e il game design fanno da padroni, è cosa vi è attorno, nelle piccole cose, a colpire ulteriormente, dando la prova di un’opera curata e creata con passione, sorretta da sfumature geniali. È il sound design, peraltro, che offre composizioni dal grande impatto, accompagnando le botte da orbi che Kay propaga a destra e a manca, con una rabbia degna del peggior nemico pubblico numero uno.

Un’esperienza fantastica.

Non è semplice riportare in auge il passato, come rifarsi a opere dal grande carattere pubblicate nel corso degli anni. Non è semplice, inoltre, arrivare all’obiettivo con così tanta brillantezza e lucidità. Berserk Boy è una sorpresa inaspettata, una produzione indipendente che non ha paura a guardare al passato per proporre un’opera forte e d’impatto. C’è un nuovo platform, in città, che un’esaltazione totale. Immancabile.

In Breve: Berserk Boy è un’opera splendida e di spessore, con un game design brillante e vivace, potente e diretto, capace di impressionare e offrire un’esperienza coinvolgente. Da avere e propagare con gioia, poiché questa produzione è destinata a essere metro di paragone.

Piattaforma di Gioco: PC e Steam Deck
Com’è, come gira: Sia su PC che su Steam Deck l’opera funziona alla grande, liscia e senza intoppi. Nessun bug. Tanta pixel art. Che volete di più?

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Pro

  • Game design eccezionale / Longevo il giusto / Che figata la combinazioni con gli elementi / L'opera è una prova concreta di passione

Contro

  • Boss non particolarmente ispirati
9

Ottimo

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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