Botany Manor – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

Una campagna inglese, il lento passare del tempo e i ricordi di una famiglia tutti da scoprire. Botany Manor incastra una struttura ludica a enigmi per esaltare atmosfere e reminiscenze commoventi con lo scopo di mostrare il bello attraverso dei fiori da coltivare come i ricordi, condividendo al contempo situazioni intimiste. Qua si piange, sì, ma non è a causa della mandragola.

Sviluppatore / Publisher: Balloon Studios / Whitethorn Games Prezzo: 14,99 euro Localizzazione: Presente Multiplayer: Assente PEGI: 16  Disponibile su: PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, PC Data di lancio: 9 aprile 2024

Una volta, da bambino, feci un viaggio in Inghilterra. Non andai a Londra, città che, comunque, adoro quanto Lancaster e York; mi diressi nel Kent, poi nel Gloucestershire, dei luoghi che, a meno non siate appassionati di letteratura inglese, si trovano in tanti libri, come quelli di Jane Austen, l’autrice iconica che ha dato vita a Persuasione e a Orgoglio e Pregiudizio. Botany Manor, pur non arrivando a quell’espressione né abbracciando le meraviglie create dalla penna di Jane Austen, è un videogioco che trasporta il giocatore nella campagna inglese del 1890, un periodo di grandi cambiamenti sociali, con l’arrivo della fotografia a essere rilevante.

Arabella Greene, in tal senso, è una protagonista inedita e coraggiosa, desiderosa di completare il suo libro. In un mondo dominato da un patriarcato opprimente, che l’ha costretta spesso a rinunciare alla stesura dello stesso, la ragazza ripercorre la sua vita nell’antica villa di famiglia, rimasta intatta e circondata dalla natura incontaminata. Entrare al suo interno, infatti, è stato come visitare i giardini di Versailles, luoghi che riempiono gli occhi di meraviglia e bellezza.

Oltre ai ricordi di Arabella, dunque, potrebbe accadere addirittura che alcuni possano riaffiorare nel corso dell’esperienza

Oltre ai ricordi di Arabella, dunque, potrebbe accadere addirittura che alcuni possano riaffiorare nel corso dell’esperienza, non particolarmente longeva ma comunque davvero, davvero, ma davvero appagante. Se avete amato The Witness e su What Remains of Edith Finch ci siete rimasti sotto come il sottoscritto, sappiate dunque che Botany Manor procede su quella strada. Sorprendendo, lasciando sorpresi e, soprattutto, commuovendo piacevolmente.

UN FIORE PER SEMPRE

O meglio, tanti fiori per sempre. In Botany Manor, in tal senso, l’obiettivo è rispolverare i ricordi di famiglia e, nel frattempo, legarli inevitabilmente a qualcosa di più. Non facendo esagerati spoiler che potrebbero rovinare l’esperienza, la produzione dello studio inglese, il racconto di Botany Manor procede adagio, senza fretta, proprio per spiegare ogni situazione con tatto e intelligenza. Il racconto di Arabella è arricchito dal suo stesso studio della flora, tanto da essere arrivata a immaginarsene di nuovi.

Scoprire la sua esistenza, infatti, è davvero commovente e ricorda, in parte, quanto è stato fatto con Unpacking qualche anno fa

Scoprire la sua esistenza, infatti, è davvero commovente e ricorda, in parte, quanto è stato fatto con Unpacking qualche anno fa, con la sola differenza che la narrazione agisce in modo diverso. Arabella si ritrova, infatti, ad analizzare quadri, lettere e a leggere libri appartenuti al padre e alla madre: la corrispondenza adagiata sui tavoli è ricca di spunti sulla vita della famiglia Greene, costretta a dover tenere a bada la passione e i sogni della giovane Arabella, che, nel frattempo, ha saputo crearsi un futuro nella complessa ma coinvolgente arte della botanica.

Le meraviglie di Botany Manor non finiscono qua…

La storia di Botany Manor procede, come già detto, lentamente: è tutto pensato perché il giocatore, entrando in contatto con i segreti della famiglia Greene, avverta quel senso di smarrimento e bontà che la stessa ragazza avverte quando si ritrova a sfogliare quelle pagine, con gli occhi pieni di lacrime e di ribellione, ma pronta a dare uno strappo deciso al suo futuro. Un libro, d’altronde, ha un peso enorme per la società inglese dell’epoca: esso può aiutare qualcun altro a emergere, a non stare ai margini della stessa e ad attendere, quindi, che sia una personalità differente a permettergli di divenire qualcuno di rilevante, nel campo preferito.

Le tematiche tenute in piedi dalle produzioni sono potenti, nonché eseguite e proposte con leggerezza e vivacità al tempo stesso

Le tematiche tenute in piedi dalle produzioni sono potenti, nonché eseguite e proposte con leggerezza e vivacità al tempo stesso, proprio per creare qualcosa di inedito e positivo: un’avventura che profumi di meraviglia e curiosità, con quest’ultima, unità all’esplorazione mai invadente e implementata del maniero, a essere la reale punta di diamante di Botany Manor, un’opera che non si accontenta semplicemente di mostrare il suo lato più umano e intimo, ma di risvegliare, nel cuore del giocatore, la volontà di guardarsi dentro. È un modo inedito e particolareggiato di trasmettere la bellezza, ma è così che nasce un fiore, d’altronde: da un germoglio che, esattamente come lui, stiamo tutti morendo, avvicinandoci alla fine di tutto. La potenza narrativa di Botany Manor si estende in questi termini, riuscendo a confezionarsi sapientemente, dando al giocatore costantemente qualcosa su cui riflettere. È una dichiarazione d’amore alla bellezza, nonché alla volontà di essere migliori.

BOTANY MANOR, NON UN SEMPLICE PUZZLE GAME

Botany Manor è un puzzle game con visuale in prima persona. Sin da subito, viene insegnato al giocatore come far crescere una pianta. Servono pochi oggetti per arrivare allo scopo: un vaso, del terriccio, un seme e qualche indizio. Prima ho parlato dell’esplorazione: al riguardo, l’opera permette di entrare in contatto con i ricordi del passato e, in seguito, di dare loro valore. Questo valore, scusate la ripetizione, si focalizza sulla creazione delle piante.

E voi come farete la vostra piantina?

Raccogliere gli indizi per completare una sequenza, infatti, è un’ottima trovata in fatto di game design, poiché si focalizza interamente sulla crescita di una pianta e, in seguito, sulla sua cura. Nel corso dell’esperienza, a variare molto saranno gli enigmi che verranno proposti, proprio per intercambiare al meglio cosa si scoprirà nel corso dell’opera, dandogli un’impronta particolarmente riuscita. Il game design di Botany Manor, in tal senso, è brillante e vivace, poiché si focalizza su semplici gesti che, però, assumono un’impronta fondamentale nel corso dell’opera, dando al giocatore la possibilità di far maturare una pianta e di creare un momento piacevole e denso di condivisione.

Botany Manor, in tal senso, è brillante e vivace, poiché si focalizza su semplici gesti che, però, assumono un’impronta fondamentale nel corso dell’opera

Quando parlo di varietà in opere di questo calibro, spesso mi rivolgo a come, nel suo corso, possono mutare man mano: penso, ad esempio, a una pianta che necessita di essere immortala in una fotografia in uno specifico momento, e che costringe, dunque, a ragionare come creare quell’effetto. La produzione è arricchita per tutto il suo corso da questo approccio brillante, capace di lasciare qualcosa e creare un ottimo scambio, tra ciò che viene mostrato e quanto è comunicato direttamente dal team di sviluppo. Il game design di Botany Manor, che offre tanta semplicità e immediatezza, è sicuramente coinvolgente e punta su enigmi da comprendere attentamente, da ricercare accuratamente in ogni anfratto della villa. Non è certamente nulla di nuovo sul fronte occidentale, eppure l’opera sa comunicare in modo efficace quanto dimostra, rifinendo uno stile artistico di prima caratura. È il design ambientale a colpire molto, oltre all’intero contesto.

Certe atmosfere regalano emozioni…

La colonna sonora, purtroppo, è forse troppo risicata e non sfruttata a dovere, una mancanza che, però, è colmata dalla costante ricerca di un passato che non è più. Botany Manor porta il giocatore in Inghilterra, facendogli rivivere situazioni e condizioni particolareggiate, arricchite da una profondità che era da tempo che non si vedeva nel panorama indipendente, che ora ha un altro vaso da aggiungere alla sua nomea. Un gran bel videogioco.

In Breve: Botany Manor è un’opera densa e carica di emozioni, pensata per portare il giocare a vivere i panni di Arabella, una giovane che riscopre la sua carriera, ritrovando i suoi stessi affetti. È una produzione curata e attenta al tempo del giocatore, con enigmi ben pensati e appaganti. Insomma, una prova davvero convincente.

Piattaforma di Gioco: Xbox Series X
Com’è, come gira: Ottimamente, liscio come l’olio e senza bug.

 

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Piacevole e delicato / Gameplay eccezionale e ben condensato / Storia davvero commovente

Contro

  • Nulla di nuovo, ma tanta passione
8.5

Più che buono

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

Password dimenticata