Card Shark – Recensione

PC Switch

Un raggiro alla volta, le (dis)avventure di un apprendista baro si trasformano nei capitoli di un racconto in cui gli inganni al tavolo da gioco si intrecciano agli intrighi politici. Et voilà il più serio candidato al titolo di indie dell’anno: Card Shark.

Sviluppatore / Publisher: Nerial / Devolver Digital Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG.com), Switch Data di Lancio: 2 giugno

No, niente bluff né boutade signori miei, semplicemente la creatività applicata al videogioco prende forma in un’opera che dimostra magistralmente quanto sia ben definita la linea che separa una buona produzione da una geniale.

IL COLPO GROSSO DI NERIAL

Ebbene sì: Nerial l’ha fatta grossa, più di quella volta con Reigns. In quanto complice ci finisce in mezzo anche l’artista Nicolai Troshinsky e nemmeno il garante, Devolver Digital, è senza macchia. Come andrà a finire la loro storia ce lo diranno le vendite di Card Shark, nel frattempo beati noi che possiamo goderci quest’avventura d’autore su qualsiasi PC o su Switch. Chi si fosse perso la recente anteprima deve sapere che Card Shark è un gioco di destrezza manuale e cognitiva pieno zeppo di QTE, esercizi di reattività/velocità, trucchi di “magia” con le carte da comprendere prima e riproporre senza esitazioni poi. Non è necessario saper giocare ai card game né amarli per apprezzare fino in fondo ognuna delle dieci ore necessarie a terminarlo, è bene chiarire subito che questo non è un gioco di carte bensì un’avventura narrativa single player incentrata sulla nobile arte dell’inganno.

Card Shark Recensione

Una superficie riflettente può tornare molto utile, quando si tratta di barare a carte.

Il muto protagonista tende a giocare con le sue vittime invece che con le carte nel senso più stretto e onesto del termine, dall’inizio alla fine è un susseguirsi di raggiri d’ogni sorta di cui si viene a conoscenza poco alla volta, superando una scena dopo l’altra. Il principale pozzo di saggezza illegale da cui attingere conoscenza è il Conte di Saint-Germain, un furfante di prima categoria che la sa incredibilmente lunga su come si imbroglia con stile. L’obiettivo del gioco? Imparare a menadito i raffinati trucchi del baro e sfruttarli per scucire pecunia alle nostre vittime, ma la verità è tutt’altra perché c’è qualcosa di ben più prezioso del vile denaro: i segreti.

Questo non è un gioco di carte: è un’avventura narrativa single player incentrata sulla nobile arte dell’inganno

Nella cornice del XVIII secolo, in una Francia pre Rivoluzione Francese ove l’Illuminismo galoppa di rue in rue, sta a noi svelare il destino della Regina dimenticata, un mistero che l’alta nobiltà vorrebbe mantenere celato alle coscienze del mondo. Padroneggiare i trucchi del mestiere allenandosi a metterli in pratica tra uno spostamento e l’altro è il malandrino fil rouge che lega le tante tappe del viaggio da intraprendere per arrivare a srotolare il bandolo di una matassa viepiù perigliosa. Uno dei meriti del gioco è la capacità di evitare che l’esperienza ristagni senza mai dare l’impressione di forzare la mano, un risultato raggiunto aggiungendo con sapiente puntualità una variante, un imprevisto, un nuovo trucco tra i 28 totali oppure un evento che, proprio quando ormai siamo sicuri di aver completato l’ennesima scena, ci obbliga a improvvisare per evitare l’arresto o peggio. Ci si passa tutti da una delle due possibilità, non temete, prima o poi accade ed è bello scoprire che Card Shark sa stupire anche nella cattiva sorte. Non solo si può perdere tutti i Luigi ottenuti giocando (il fondo al campo Cascarot può aiutare, inoltre ci sono alcuni metodi per guadagnare facilmente qualcosina da “reinvestire”), ma si può perfino morire e ritrovarsi ad affrontare la Morte a casa sua. Qui si può provare a tornare in vita pagando un obolo oppure giocandosela a carte, ma attenzione perché c’è anche la possibilità di perdere finanche il salvataggio. Un’idea magnifica, non vi pare?

CARD SHARK E LA MADRE DI TUTTE LE TRUFFE

Card Shark è QTE e destrezza, memoria e intuizione, un occhio rivolto al bicchiere da riempire correttamente e l’altro intento a sbirciare la mano della vittima, trucchi con le carte da completare step by step, duelli, lanci della moneta, segnali con un ventaglio e molto, moltissimo altro, il tutto con la costante spada di Damocle della barra del sospetto da gestire al meglio – perdere aiuta in talune circostanze – per evitare che il truffato fiuti l’inganno. È inoltre una storia di intrighi che funziona in virtù di un contesto storico-narrativo che ben si presta al compito grazie anche a personaggi e dialoghi stuzzicanti. Infine è giusto sottolineare la volontà d’essere alla portata di tutti attraverso tre livelli di difficoltà e la possibilità di attivare i suggerimenti, senza contare che ognuno può trovare da sé il metodo migliore per semplificarsi la vita come, ad esempio, ripetere ad alta voce seme e numero delle carte importanti al fine di ricordarle quando arriva il momento di compiere la “magia”.

Card Shark Recensione

Capire come funzionano i vari metodi truffaldini per mischiare il mazzo è vitale. Letteralmente.

Card Shark è uno di quei giochi che fanno bene al nostro medium. La rigiocabilità non è il suo asso nella manica, qualche volta può capitare di litigare con il mouse (è consigliato l’utilizzo di un pad, per l’appunto) e, seppure assai raramente, sono inciampato in alcuni incidenti di percorso (il Conte di Saint-Germain era visivamente seduto alla mia sinistra, ma al momento di distribuire le carte mi veniva indicato a destra), ma credetemi se dico che quasi mi vergogno peggio di un baro smascherato a elencare i difetti di un simile esercizio di design.

Card Shark è uno di quei giochi che fanno bene al nostro medium

Parliamo di un progetto indipendente dagli elevati valori produttivi in ciascuna delle sue componenti, eleganza e originalità sono solo due dei suoi caratteristici tratti. È una scoperta continua in termini di gameplay e una storia di segreti da svelare che, accompagnando il giocatore con sofisticata leggerezza e incontenibile personalità, lo costringono al centro di un circolo vizioso d’altri tempi da cui è dura tirarsi fuori a causa della soddisfazione che dà ogni trucco riuscito. Insomma, nella sua squisita eccentricità Card Shark è il classico gioco più unico che raro perciò lasciatemelo ripetere un’ultima volta: beati noi.

In Breve: Davvero una piccola grande opera d’arte videoludica, questo Card Shark. Le (dis)avventure di un giovane baro divertono e intrattengono senza mai scadere nel ripetitivo, un plus mica scontato data la peculiare tipologia di gioco tutta QTE, mini-giochi di destrezza, memoria e agilità mentale. A completare il magnetico quadro del XVIII secolo ci si mettono una storia da fare emergere una truffa alla volta, una personalità inconfondibile e una direzione artistica da applausi scroscianti per atmosfera, caratterizzazione ed eleganza. Nerial e Devolver Digital l’hanno combinata proprio grossa stavolta: chapeau!

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: i7 [email protected], Nvidia 3070 Laptop 8 GB, 16 GB di Ram e SSD
Com’è, Come gira: Credo possa girare a 60fps e 4K anche su un 486, ma non posso confermarlo. L’art style è delizioso, il tratto dei personaggi e le colorazioni sfumate degli sfondi lo rendono una sorta di dipinto interattivo in cui è un piacere muoversi secondo le leggi del 2D. La colonna sonora è curata da Andrea Boccadoro, il tocco ora soave ora melanconico dell’orchestra s’adatta divinamente alle diverse situazioni.

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Pro

  • Semplicemente geniale / Divertente e intrigante dall’inizio alla fine / Artisticamente sublime.

Contro

  • Scarsa rigiocabilità / Una manciata di errori di poco conto.
9

Ottimo

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