Cataclismo – Recensione

PC

In Cataclismo dobbiamo costruire, difendere e resistere. E poi ricostruire, sulle nostre stesse macerie. Siamo l’ultimo baluardo dell’umanità, l’obiettivo è sopravvivere stoicamente agli orrori della notte. Un mattoncino alla volta, orda dopo orda.

Sviluppatore / Publisher: Digital Sun / Hooded Horse Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile su: PC (Steam) Data di lancio: Già disponibile

In un’epoca in cui la strategia in tempo reale sembra quasi una reliquia da museo, Cataclismo si presenta come un’opinione controcorrente con la sua aria da elogio alla pazienza, all’ingegno e alla costruzione lenta ma inesorabile.

Laddove molti titoli odierni mirano a stupirci con effetti pirotecnici, semplificazioni d’ogni sorta e gameplay loop immediati, Digital Sun – Moonlighter e The Mageseeker – preferisce un approccio differente. Allo studio di Valencia intriga maggiormente l’idea di trascinarci in un mondo in rovina con la stessa delicatezza con cui si solleva un antico arazzo per rivelarne la trama.

STRATEGIE NEL SILENZIO PRIMA DELLA TEMPESTA

Di recente pubblicazione, Cataclismo è un fresco mix di RTS, tower defense e costruzione modulare. Nei panni di Iris, una giovane e determinata studiosa, ci ritroviamo alla guida di un manipolo di superstiti in un continente avvolto dalla nebbia e infestato da entità vagamente lovecraftiane chiamate Orrori. Meglio non aspettarsi un racconto epico classico, la campagna si sviluppa piuttosto come un diario di sopravvivenza, con una narrazione frammentata in varie istantanee composte da roccaforti erette con le unghie e con i denti, destinate a resistere o soccombere alle orde di mostri che attendono il calar delle tenebre per assediarci.

Cataclismo

Chiamarlo “giorno” fa strano, considerando quanto è cupo.

Ogni missione si divide in due fasi: giorno e notte. Di giorno il tempo scorre lentamente, dandoci modo di pianificare. È il momento in cui possiamo spostare le unità, esplorare i dintorni delle mappe entro i loro limiti, raccogliere risorse e costruire. È proprio nella costruzione che Cataclismo mostra il suo carattere. Con un sistema sorprendentemente flessibile, ispirato ai mattoncini LEGO nel design ma vincolato da una fisica coerente e credibile, si possono erigere mura, torri, contrafforti, bastioni e persino intricati camminamenti sopraelevati utili alle nostre unità per trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

È proprio nella costruzione che Cataclismo mostra il suo carattere

Le strutture non si reggono per magia, devono avere fondamenta solide, sostegni ben distribuiti, archi che scaricano il peso. Il risultato è una convincente esperienza base building che affascina tanto l’architetto che è in noi quanto lo stratega: ogni struttura ha uno scopo e una fragilità, ogni costruzione ha un proprio equilibrio da rispettare e, quando le fondamenta cedono sotto il peso dell’ambizione, s’impara che l’arroganza architettonica ha un prezzo. Meglio capirlo il prima possibile perché sta a noi far sì che la nostra gente veda la prossima alba.

LA ROCCAFORTE SULL’ABISSO

Dopo la placida fase diurna dedicata all’esplorazione, al recupero delle risorse e alla costruzione/fortificazione della nostra roccaforte, inevitabilmente giunge l’oscura portatrice di Orrori e sangue: la notte. Ogni ondata notturna è uno stress test contro eserciti di Crawlers, Aberrazioni e altri mostri generati dalla Nebbia. Durante queste fasi, Cataclismo cambia volto diventando una prova tattica rigorosa: abbiamo a disposizione soldati di vario tipo (arcieri, lancieri, cavalieri), ma sono pochi e soprattutto mortali. Il loro posizionamento è assolutamente fondamentale, sfruttare i vari bonus legati alle caratteristiche delle unità imperativo. Piazzare un arciere in cima a una torre ad esempio può fornire un buon vantaggio di gittata, ma se quella torre cade…

Arcieri pronti, gli Orrori stanno arrivando!

Il combattimento non è frenetico, è teso e ragionato, pronto a fare un sol boccone delle compagini guidate senza una strategia. Le unità non vanno spammate a casaccio, le si deve curare e spostare saggiamente nei punti cruciali dell’assedio, laddove la loro presenza può fare la differenza. Ogni soldato perso è una preziosa risorsa sacrificata che non tornerà indietro facilmente, le risorse non crescono sugli alberi.

Ogni soldato perso è una preziosa risorsa sacrificata che non tornerà indietro facilmente

La linea del fronte non è mai statica e i nemici, mossi da un’IA imprevedibile e, spesso, anche ingegnosa, sorprendono l’incauto giocatore scavando, scalando, crollando con le mura, sfondando, aprendo brecce e trovando pertugi che non s’aspetta, talvolta anche a causa di un world design che può confondere se non si presta attenzione alla conformazione del terreno.

CATACLISMO, UNA DELIZIA IMPERFETTA

Oltre alla campagna principale, la quale racconta una storia attraverso missioni differenti per obiettivi e situazioni, troviamo la Skirmish Mode, la modalità Sandbox e quella Sopravvivenza con elementi roguelike, oltre a un editor con supporto a Steam Workshop tramite cui creare e condividere fortezze, scenari e missioni custom. In generale il gioco invita a sperimentare, a imparare dalle proprie disfatte. Non c’è gloria, solo stoica resistenza, ma è proprio da questa umana fatica che Cataclismo trae la sua forza, obbligandoci a mantenerci in equilibrio tra costruzione a blocchi con vincoli fisici reali, gestione delle risorse come legno, pietra, metallo e cibo, studio di tattiche difensive, sblocco di nuove opzioni tra edifici/unità, comando diretto e micro-gestione del nostro piccolo esercito durante le ondate notturne.

Osservando Cataclismo, appare evidente che non abbia intenzione di piacere a tutti

Il gioco spagnolo non è esente da difetti. Il ritmo può risultare lento, quasi estenuante per chi è abituato a cicli di gameplay più immediati. L’interfaccia potrebbe essere snellita e la gestione delle unità, nelle fasi avanzate, tende a diventare confusa. Il pathfinding, soprattutto nei momenti più concitati, può tradire, nonostante Iris possa contare su delle abilità speciali come quella che le consente di tornare indietro nel tempo. Osservando Cataclismo, appare evidente che non abbia intenzione di piacere a tutti. È un gioco che ti guarda e ti dice: “Costruisci bene o muori male, a te la scelta”.

In Breve: Cataclismo è una lettera d’amore alla strategia lenta, ponderata, fatta di silenzi e crolli, di mattoncini piazzati con cura maniacale e urla nella notte. Ti fa sentire come un architetto medievale con l’ansia da prestazione: ogni errore è scolpito nella pietra e pagato con il sangue. Non sarà un titolo per le masse, non tutti amano giocare con una spada di Damocle costantemente sulla testa, ma per chi ha la pazienza di comprenderne il ritmo e di entrare nel suo mondo spezzato ma deciso a non soccombere, può diventare una delle esperienze strategiche più originali e gratificanti da parecchio tempo a questa parte.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 7 7800X3D, Radeon 7800XT Nitro+, 32 GB RAM DDR5, SSD NVMe
Com’è, Come Gira: Niente fuochi d’artificio, solo tonalità a cui hanno estratto la vivacità e una nebbia che divora la luce insieme alla speranza. Le animazioni sono minimal ma efficaci, l’art style essenziale solo in apparenza riesce a trasmettere emozioni con poco. Il comparto sonoro, invece, non bada a spese: archi tesi, lamenti lontani, silenzi pesanti come pietre, le stesse che possono decidere il nostro destino. Nessun problema di prestazioni, nemmeno quando le orde si fanno soverchianti.

 

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Pro

  • Costruzione libera e fisicamente coerente, davvero appagante / Ottima atmosfera tra gotico e post-apocalisse / Sfida intensa e gratificante

Contro

  • Ritmo lento, non per tutti / Pathfinding talvolta impreciso / UI migliorabile
8.3

Più che buono

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