Dopo essere stato sconfitto sul ring da Rocky Balboa nel 1985, come narrato negli eventi di Rocky IV, Ivan Drago ha perso tutto: moglie, lavoro, dignità e il rispetto del suo paese. Decenni dopo abita in periferia con il figlio che ne ha seguito le orme, finché i recenti successi di Adonis Creed, seguito e allenato proprio da Rocky Balboa, accendono un’idea nella testa di un organizzatore di incontri: portare sul ring i figli di Ivan Drago e Apollo Creed per uno scontro generazionale al sapore di vendetta.
Ancor più di un sequel del bellissimo e inaspettato Creed, questo film riprende lo stesso spirito di sfida con cui ci aveva lasciato Rocky IV. Due uomini che rappresentano due nazioni differenti e relativi modi, usi e costumi. Rocky è diventato un grande campione, con un’eredità importante che continua nei pugni e nel sudore di Adonis; Ivan ha coltivato rabbia e frustrazione per decenni. Uno stato emotivo che è stato quasi costretto a vivere, dato che la sconfitta è equivalsa una lunga umiliazione. Drago Senior non ha più nulla, suo figlio Viktor non ha nulla a parte la possenza nei pugni e l’imponente fisico; perché, quindi, non utilizzare la difficile eredità per riprendersi la dignità perduta?
Se Viktor diviene una mera pedina, prima dello spettacolo agonistico e poi del padre, Adonis agisce invece per istinto, scrutando la possibilità non solo di rafforzare il suo nome tra i campioni della Boxe, ma anche di sfidare il figlio dell’uomo che ha ucciso il padre. Per quanto pregno di cuore ed emozione, il primo Creed era un film capace di rapire sin dal primo momento, ma viveva comunque di qualche classico cliché: un mentore con qualche rimpianto, una storia d’amore condita col dolore di una malattia, un giovane pugile che combatte per una propria identità, per meritare il nome di Creed sull’accappatoio prima di entrare sul ring.
Creed 2 è un film che nel suo momento migliore, mostra senza paura i suoi muscoli, emozionando senza freni
La sfida di Adonis sarà la stessa, creare una famiglia con Bianca, averla in sposa, vivere al massimo ma rinascere e plasmare il suo corpo per la nuova sfida. Non a caso, proprio nel momento in cui il film rischia di diventare la fotocopia del precedente, o anche peggio di Rocky IV, negli ultimi venti minuti fuoriesce tutta la grinta e la caparbietà sia narrativa che tecnica in uno scontro finale al cardiopalma. Ci si tiene saldi sulla poltrona, denti serrati e il theme storico di Rocky che nel suo picco risuona in gran stile.
Che bel film Creed II, semplice, diretto e raffinato nella messinscena, con notevoli sfumature e psicologie dei personaggi ben sviluppate; quando serve, poi, mostra letteralmente i muscoli esaltando lo spettatore, mentre tutto si riflette sul corpo piegato di Adonis e sul continuo mantra del “non arrendersi, rialzarsi sempre”.
VOTO 7.5
Genere: drammatico, sportivo
Publisher: Warner Bros.
Regia: Steven Caple Jr.
Colonna Sonora: Michael Len Williams
Interpreti: Michael B. Jordan, Sylvester Stallone, Dolph Lundgren, Tessa Thompson, Florian Munteanu
Durata: 129 minuti