C’è un’importante considerazione da fare per approcciarsi a Godzilla II King of the Monsters, terzo film del MonsterVerse iniziato proprio con il primo capitolo del 2014, e continuato con Kong: Skull Island nel 2017: nel tentativo di calibrare la narrazione presente e futura di tutto il franchise, il film risulta più equilibrato tra la ricerca stilistica e narrativa fin troppo autoriale del predecessore e il divertimento spudorato, quasi illogico di Kong, con un prodotto che ricalca senza troppa paura una vena drammaturgica iniziata con la trilogia reboot del Pianeta delle Scimmie e proseguita tacitamente con i due Jurassic World: lo scontro tra specie.
Godizlla II King of the Monsters non tradisce nessuna aspettativa dei trailer mostrati, con Godzilla, King Ghidorah, Mothra e Rodan pronti a menare le zampe (e non solo, chiaramente) in una sontuosa costruzione audiovisiva sostenuta da una fotografia precisa e diretta, calibrata su toni chiari e scuri che esaltano in modo massiccio e cattivo il tono generale del film.
Partendo da questi presupposti, ci si accorge fin da subito del notevole cambio di direzione intrapreso per dettare le nuove regole del MonsterVerse, universo narrativo ideato dalla Warner Bros quasi per caso, incredibilmente vincente e avvincente; la visione autoriale ed ecologista del primo capitolo era meritevole, ma il focus sarebbe dovuto tornare tutto su Godzilla e relativa evoluzione, attraverso l’epico scontro con tutti gli altri Titani risvegliatisi sulla Terra.
Quindi spazio all’azione sfrontata, alla costruzione di un blockbuster di dimensioni incredibili e gloriosamente feroce per ritmo e messinscena, che non dimentica mai le sue origni (ci sono almeno due momenti ripresi fedelmente dal primo e quarto capitolo della primissima saga di Godzilla, datati rispettivamente 1954 e 1964) e sacrifica consapevolmente il ruolo degli umani, lasciandogli mere cornici da infiocchettare attorno al lucertolone e alle sue nemesi.
In Godzilla II King of the Monsters non manca comunque un velato tocco d’autore che cerca in qualche modo di correlare la minaccia atomica al desiderio egoistico dell’uomo di ottenere un senso di supremazia sui suoi simili, così come sulla natura e la Terra stessa. L’arrivo di Godzilla e degli altri colossi, dunque, ha un ruolo equilibratore nel far cadere l’ago della bilancia da una delle due parti, prendendo di petto tutti i pregi e difetti che ne contraddistinguono la scelta più estrema, quella tra estinzione umana e resistenza a oltranza.
Godzilla, King Ghodorah, Mothra e Rodan sono pronti a darsele di santa ragione in un blockbuster massiccio
Per rendere l’impressionante azione distruttiva al massimo delle potenzialità, tuttavia, si è sacrificato il dettaglio narrativo appesantendo in diversi punti la storia, che fin troppe volte presenta twist narrativi non molto convincenti, scelte morali non giustificate o nemmeno minimamente approfondite, lasciando tutto un po’ al caso o, meglio, allo spettacolo di devastazione intorno a Godzilla, così da spostare l’attenzione sugli aspetti più coreograficamente gratuiti. D’altronde, da un film di questo genere non si può e non si deve chiedere altro. Prossimo step del MonsterVerse il 13 marzo del 2020, data già annunciata per Godzilla vs. Kong.
VOTO 7.5
Genere: azione, fantascienza
Publisher: Warner Bros
Regia: Michael Dougherty
Colonna Sonora: Bear McCreary
Interpreti: Kyle Chandler, Vera Farmiga, Ken Watanabe, Sally Hawkins, Millie Bobby Brown
Durata: 132 minuti