The Irishman - Recensione

The Irishman è il film più lontano dall’idea di cinema a cui ci ha abituati Martin Scorsese, ma al tempo stesso riesce ad assumere un valore di pura avanguardia e gloria audiovisiva, peraltro in un’opera dal sapore fortemente nostalgico.

L’epopea criminale di Frank Sheeran (Robert De Niro) attraversa tutti gli stilemi del gangster movie con cui Scorsese ha trovato fortuna, nell’esplosione – e implosione – della New Hollywood anni ’70.  In qualche modo è il perfetto rovescio della medaglia di ciò che era stato Quei Bravi Ragazzi: laddove quest’ultimo idealizzava l’idea del gangster movie, quasi riscrivendone le regole, The Irishman si muove in direzione opposta; come fosse un gambero, Scorsese parte dalla fine per raccontare e contestualizzare la vita del giovane Frank Sheeran. Come nelle più classiche storie di mafia, tutto inizierà con un piccolo favore, il profumo dei soldi, delle amicizie forti e del turbine violento con cui ci si lascia cullare dalla vita, dall’età giovanile fino alla vecchiaia, ragionando sul tempo, sulle malefatte perpetrare e allontanando, così, l’idea di una possibile redenzione in punto di morte.
Nulla è più forte di un film gangster che nega ogni qualunquismo o buonismo pur di centrare l’obiettivo prefissato, sin da subito: raccontare un’epopea criminale, infarcita dai contatti importanti con il sindacalista Jimmy Hoffa (Al Pacino) e al destino a cui andrò incontro per le sue azioni spregiudicate.

the irishman recensione

Il lungo lavoro di post produzione di The Irishman è stato sulla bocca di tutti, unico vero elemento con cui si è cercato di chiacchierare del film in assenza di materiale promozionale: più di dodici mesi di lavoro per ringiovanire drasticamente tutti gli attori. Robert De Niro, Al Pacino e l’incredibile Joe Pesci si muovono sicuri e misurati, diretti magistralmente da un regista che riesce a tirar fuori da ognuno di loro una performance incredibile. Tra tutti primeggia Al Pacino che, nonostante l’età, ogni qual volta appare su schermo, imposta la voce, usa e gestisce perfettamente il suo corpo, dimostrando di essere ancora un leone dal ruggito forte e possente.

l’ultima ora di The Irishman è la più bella di questa annata cinematografica

In questa operazione di ringiovanimento si trova anche qualche inciampo. Se durante i primi minuti sarà difficile abituarsi all’effetto, dopo un po’ la sensazione svanirà, lasciando comunque spazio a un impercettibile elemento che mostra il lato difettoso di The Irishman: i corpi. Per quanto la CGI possa modificare o far sparire i segni dell’età sul viso, a tradire più volte è proprio il corpo ricurvo di De Niro, letteralmente una faccia giovane su un corpo vecchio che inarca le spalle verso l’interno, si ciondola camminando, restituendo la finzione del cinema ai massimi livelli.

Certo è che nella sua durata consistente, ma mai tediosa, di 209 minuti, la sceneggiatura di Steven Zaillian si lascia gustare e assaporare senza indugi. Ci coccola nelle fasi iniziali, si fa più impegnativa e consistente nella parte centrale, per poi esplodere definitivamente nella fase finale: senza giri di parole, l’ultima ora di The Irishman sono forse i minuti più belli mai visti in sala – o in tv – di questa annata cinematografica.the irishman recensioneDurante sessanta minuti che sembrano diluirsi in meno della metà, il mattatore assoluto De Niro  invecchia minuto dopo minuto, coi segni sul corpo della vita passata sempre più marcati e bisognosi di cura.

The Irishman, dunque, è una sorta di raffinato funerale al genere gangster movie. Così come lo reinventa, Scorsese gli dedica anche l’ultimo commovente saluto, non guardandosi mai dietro o pentendosi di ciò che ha fatto, esattamente come Frank Sheeran. Quella è stata la sua vita, l’ha abbracciata e, ora, quella stessa storia è pronta d aleggiare come un fantasma.
La grande fruizione del titolo ha a che fare con la sua stessa comprensione. Non c’è nulla da capire a fondo o da indagare in The Irishman, c’è solo semplicemente da guardare, perché una storia così stratificata e ricca di episodi chiede a gran voce di essere vista ed elogiata. È un’opera a cui non è assolutamente possibile voler male.

VOTO 9

the irishman recensioneGenere: drammatico, gangster
Publisher: Netflix
Regia: Martin Scorsese
Colonna Sonora: Robbie Robertson
Interpreti: Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, Harvey Keitel, Anna Paquin, Bobby Cannavale
Durata: 209 minuti

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