Birds of Prey non è altro che un racconto di una grossa storia d’amore che volge al termine, di cui se ne subiscono attivamente o passivamente tutte le conseguenze. Vediamo, intanto, di riprendere le fila dell’incipit: la storia d’amore tra Harley Quinn e Joker è giunta al termine, ma lei non se la sente di dirlo in giro. Nella condizione di compagna del pagliaccio del crimine, ha diritto a molti vantaggi: spezzare gambe senza nessuna ritorsione, ubriacarsi nel night club di Maschera Nera (un Ewan McGregor particolarmente su di giri) e allungare il suo curriculum di malefatte e furtarelli.
Poi arriva il momento di crescere, di abbracciare la verità e quindi, affrontare tutte le conseguenze della rottura. Tali risvolti che costeranno caro alla ragazza: adesso che non è più la “fidanzatina” del Joker, il suo status di intoccabile è cambiato, e anzi diventa preda di tutti quelli a cui ha fatto un torto. Una lista di persone molto, molto lunga, Maschera Nero compreso.
Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harely Quinn) è il secondo progetto dopo Joker a basso budget della gestione Hamada: un’idea semplice e funzionale, con un drastico cambio e taglio di cast, che punta al meglio (il film è costato quanto Joker, appena 50 milioni di dollari) e infarcisce tutta la pellicola di costante azione, gusto pop nell’affrontare la storia articolata – ma mai complessa negli intrecci. L’obiettivo più importante, d’altra parte, è divertire senza limiti.
Se appunto dovessimo riassumere Birds of Prey con una sola parola, limiteremo la ricerca di vocaboli a “divertimento”: Birds of Prey è un divertentissimo e coloratissimo giocattolone pregno di adrenalina e musica ad alto volume.ognuna un assolo unico, per poi unire le forze nel classico finale tutti contro tutti.
L’umorismo non mancherà, trascinato genuinamente dalla stessa Harley, svampita e mai veramente consapevole dell’enorme polverone di mercenari e vendetta che è riuscita a portare nelle strade di Gotham.
A una bellissima e bravissima Margot Robbie, assieme a un gruppo di attrici tutte perfette nel calibrare il loro ruolo all’interno della pellicola, spicca anche il super-villain di Ewan McGregor, che indossa – purtroppo – pochissimo la “maschera nera” per lasciare spazio a una psiche facilmente disturbata e una spietatezza nell’appropriarsi della criminalità di Gotham, a conferma del suo status di temibile criminale.
Birds of Prey è un divertentissimo e coloratissimo giocattolone pregno di adrenalina e musica ad alto volume
Un po’ come Joker, ma in una forma ovviamente ben più leggera, anche Birds of Prey è un film ad alto tasso di violenza, sangue, ossa rotte, esplosioni e arti mozzati. Un vero è proprio delirio audiovisivo pari a film come Crank, dove la macchina da presa sembra sia continuamente imbevuta di adrenalina e follia glitterata.
Come in molti potranno pensare dopo la visione, Birds of Prey riesce a recuperare divinamente il carisma del personaggio di Harley Quinn, nota positiva uscita da Suicide Squad, riversata in un film tutto suo, reggendo benissimo e allontanando la paura di un prodotto costruito su basi non solide.
Nella rifondazione DC che fin’ora è riuscita a siglare un successo dopo l’altro, quello di Harley Quinn (e relativa nascita delle Birds of Prey tra Black Canary e Cacciatrice) segna la necessità di stemperare un parco di cinecomics sempre più uguali tra di loro, liberandosi da alcune catene (negli USA il film è vietato ai minori di 17 anni, da noi per fortuna, nessun divieto) creando un progetto incredibilmente folle, tecnicamente impressionante e semplice nella sua fruizione.
Con Joker è nato un amore – il nostro – per il già amatissimo e folle nemico di Batman. Con Birds of Prey, Harley Quinn dimostra come demolire il suo ex amato e riprendersi la sua indipendenza.
VOTO 8
Genere: azione, commedia
Publisher: Warner Bros Italia
Regia: Cathy Yan
Colonna Sonora: Daniel Pemberton
Interpreti: Margot Robbie, Ewan McGregor, Mary Elizabethn Winstead, Jurnee Smollett-Bell, Rosie Perez
Durata: 108 minuti