Luca - Recensione

L’estate è un momento particolare per la crescita di un bambino come Luca. Arriva la meritata pausa dalla scuola per tentare gite fuori porta o vacanze, da soli o con la famiglia. L’aria è frizzante, il vento soffia tra i capelli e il sole bacia la pelle dei ragazzi nella costiera ligure.

La pelle di Luca però è differente. Lui è un mostro marino, ma quando esce dall’acqua la sua abilità di mutaforma gli permette di trasformarsi in un bambino. Allontanandosi dunque dalle sue mansioni quotidiane del mondo marino, Luca comincia ad appassionarsi alla superficie, agli umani, ai loro usi e costumi e tra tutti, un oggetto di grande valore, simbolo di velocità e libertà: la Vespa.

Si tende a bistrattare i film “minori” Pixar, che in molti casi, si identificano sempre come pellicole dedicate a raccontare storie piú leggere e meno impegnate. Il Viaggio di Arlo ne è un esempio e sulla stessa scia si costruisce il valore di Luca, che nonostante una risoluzione del dramma molto più semplice, guidata dall’istinto e dai sempre piacevoli buoni sentimenti, riesce a costruire una fortezza piena di emozioni difficile da scalfire e dalla quale ci si lascia coccolare abbracciando il tutto con una piacevolissima nota di nostalgia.

luca recensione

Capita spesso che quando gli americani realizzano un film ambientato in Italia e con italiani protagonisti, si lascino andare ai classici luoghi comuni, che ci vedono ancora come un popolo fermo ai carretti su strada a vendere souvenir (vedi la sequenza siciliana in Aquaman), vestiti come nel dopoguerra, senza tecnologia e con una continua gesticolazione da accompagnare ogni parola pronunciata. Questa volta però a dirigere c’è l’italiano Enrico Casarosa che rende tutti questi luoghi comuni non più dispregiativi, anzi costruendoci attorno le migliori gag e le applicandoli ottimamente al background dei giovanissimi protagonisti, umani e non.

nonostante qualcuno potrebbe definirla “minore”, Luca è un’opera brillante, pregna di emozioni e nostalgia

Ogni gesto e ogni mancanza è parte integrante di un passato o della personalità dello stesso protagonista che si amalgama con tutto il contesto narrativo in totale armonia, con un matrimonio di gusti, sapori e immagini assolutamente perfetto. A questo infatti si aggiunge un grande amore per la cultura italiana, specialmente per il cibo. C’è una sentimento viscerale quando i due mostri marini, Luca e Alberto, ospiti a casa della graziosa umana Giulia affondano le loro mani inconsapevoli nella pasta al pesto. Un atto d’amore, spontaneo, di due bambini che si stanno affacciando alla vita quanto alla crescita.

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Inutile soffermarsi troppo sulla trama che presenta i classici step di discriminazione e diretta inclusione: dove gli adulti vedono qualcuno dalla pelle diversa dalla loro, adagiandosi su voli pindarici dal risvolto estremamente personale senza utilità sociale, i bambini vedono solo un simile con cui giocare, con cui affrontare una gara cittadina per poi vincere il primo premio e sognare di acquistare una Vespa rossa fiammante.

Luca ci ricorda che forse alcune volte, il modo necessita di essere osservato non solo da un’altra prospettiva, bensì con degli occhi da bambini, senza filtri, preconcetti o favoritismi, perché ciò che accomuna le persone alcune volte sono delle semplici passioni che annientano ogni barriera, che sia la passione per un piatto di pasta al pesto o per la leggendaria Vespa.

VOTO 8

luca recensioneGenere: animazione
Publisher: Disney Pixar
Regia: Enrico Casarosa
Colonna Sonora: Dan Romer
Interpreti (doppiatori nella versione originale): Jacob Tremblay, Jack Dylan Gazer, Emman Berman, Maya Rudolph
Durata: 95 minuti

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