The Suicide Squad - Recensione

Molto spesso sentiamo dire sempre l’affermazione “avere carta bianca” , senza mai trovarci di fronte un progetto che realizza davvero l’intento. Ecco, James Gunn nell’estate del 2021 dimostra cosa vuol dire farsi stendere il tappeto rosso da una major, nel suo caso Warner, pretendere la suddetta, pressoché totale libertà e realizzare, così, quello che non è solo un ottimo film del filone DC, ma anche uno dei migliori film dello stesso regista, The Suicide Squad.




Gli altarini sulla natura produttiva del progetto sono noti: un diretto sequel del bislacco film di David Ayer utile a rimettere in carreggiata i pezzi necessari. In questo, il nuovo capo del corso DC Walter Hamada ha già delineato i progetti da un paio di anni a questa parte, e i frutti stanno cominciando a sbocciare già da un paio di film.

Trovandomi perfettamente d’accordo con l’accoglienza calorosa che il film sta raccogliendo in tutte le parti del globo, salto volentieri i preamboli narrativi, meri pretesti per calare questo gruppo di scanzonati criminali e antieroi in una situazione bellica poco amichevole. La stessa missione muterà obiettivo continuamente, regalando un approccio ambientale dei più vari, tra assalti sulla spiaggia, irruzioni in palazzi presidenziali, laboratori segreti e mostri spaziali di dimensioni gargantuesche.

the suicide squad recensione

Al netto di qualsiasi pregiudizio si possa avere sul prodotto, visto lo scellerato mostro di Frankenstein che i montatori della Warner cucirono nel precedente film di David Ayer, si entra in sala e se ne esce con la consapevolezza di aver visto un vero film, di aver assistito a vero cinema, grazie al nuovo parto di una delle menti più folli, irrazionali e creative che il cinema underground abbia visto negli ultimi anni.

oltre che essere un ottimo cinecomics, the suicide squad è al tempo stesso il migliore film di james gunn

Questo perché, a differenza di quanto fatto con i Guardiani della Galassia, stavolta Gunn guarda ancora più dietro, al suo periodo della Troma e dunque la reale consapevolezza di poter dare vita a ogni tipo di idea scellerata, tendente il più delle volte a un uso assai ironico dello splatter (già che ci siamo, consiglio il recupero di Super e Slither, anche per inquadrare la provenienza del regista, ndMario). Proprio alla luce di questi primi amori va inquadrato il singolare caso diThe Suicide Squad, un blockbuster da centinaia di milioni di dollari costruito e plasmato, però, con le migliori intenzioni “ideologiche” della Troma.

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Sbudellamenti, corpi martoriati, violenza e personaggi che lo stesso regista si diverte a far morire nei modi più eroici quanto stupidi, folli e ilari. Tutta la macchina produttiva è un magnete impressionante, incolla sulla poltroncina senza pietà, porta a desiderare che i 130 minuti di durata vengano addirittura superati. Minuto dopo minuto cresce la consapevolezza di assistere ad un film davvero unico.

Nonostante le decine di personaggi presenti, il minutaggio di ognuno trova la giusta contestualizzazione nei limiti e possibilità dell’esplorazione narrativa. In questo ambito, non si può non segnalare come Gunn mostri un certo apprezzamento per alcuni degli anti-eroi, donandogli un lato accondiscendente che in qualche occasione stona fin troppo, prima tra tutti Harley Quinn.

the suicide squad è un film incredibilmente galvanizzante, fresco, esplosivo e divertente, con uno james gunn che fa letteralmente quello che vuole

Vero è che il personaggio interpretato da Margot Robbie è una vera e propria icona del corso cinematografico DC, ma si tratta anche della sua terza apparizione ufficiale: per quanto mutato nel tempo, dovrebbe essere sempre e comunque un personaggio sfuggevole che, al contrario, Gunn cerca di inquadrare in una cornice ben definita, forse fastidiosa e stretta per la stessa natura estrosa e folle del personaggio.

Iniziando a tirare le somme, però,The Suicide Squad è una montagna russa di continui sali e scendi, con un ritmo che elettrizza quando è sparato a mille nei combattimenti o nelle scene più concitate, e riesce a non risultare mai blando anche quando delizia con momenti più calmi e riflessivi. Questo perché, al netto dei risvolti sempre diversi della missione, la stessa convivenza del gruppo non sarà sempre pacifica e conviviale.

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Nello scontro dentro lo scontro, ogni personaggio è libero tanto dalle catene narrative quanto degli ordini di Amanda Waller, dunque aperto ai suoi ideali, obiettivi e codici d’onore, senza mai dimenticare un fondo di cinismo estremo. Come lo stesso Gunn ha più volte sottolineato in sede di promozione, The Suicide Squad è a tutti gli effetti un film di scarti, reietti che vengono mandati a morire in missioni folli. È la follia ilare dei B-Movie fracassoni e splatterosi in stile Troma che incontra la grande produzione, plasmandola senza alcun filtro. La Task Force X non poteva trovare altro modo per ripartire alla grande e mostrare a tutto il globo che ora, nelle mani di James Gunn, la Suicide Squad ha cambiato musica.

VOTO 8.5

the suicide squad recensioneGenere: azione, avventura, commedia
Publisher: Warner Bros
Regia: James Gunn
Colonna Sonora: John Murphy
Interpreti: Idris Elba, Margot Robbie, John Cena, Joel Kinnaman, Viola Davis, Peter Capaldi
Durata: 132 minuti

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