Stranger Things - Recensione

1983. Nella tranquilla cittadina di Hawkins, immersa nei boschi nello stato dell’Indiana, un bambino scompare in circostanze misteriose. Amici, familiari e forze dell’ordine si mettono alla ricerca, scoprendo via via una fitta rete di misteri, esperimenti governativi top secret, dimensioni parallele, mostri senza volto e una strana bambina con poteri telecinetici. Stranger Things, dalla pubblicazione del primo trailer, ha mostrato subito il suo più grande punto di forza: siamo di fronte a una serie TV che omaggia le atmosfere del cinema di fantascienza e avventura degli anni ’80, e che lì ci riporta. I riferimenti delle situazioni narrative sono limpidi: E.T., La Cosa, Carrie, I Goonies, Poltergeist, Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, La Casa e Stand By Me, e potrei continuare ancora per qualche riga.

Partendo da qui, occorre fare subito chiarezza: Stranger Things si dimostra chiaro e lineare nel proporre una narrazione ricca di suggestioni in pieno stile anni ’80, come i suoi protagonisti, ben delineati nelle loro psicologie, senza troppe sfumature criptiche o nuovi Walter White da decifrare puntata dopo puntata. Ergo, se siete in cerca di ammiccamenti a pellicole classiche o sentite il bisogno di farvi riscaldare il cuore con la genuinità di un cinema che ha fatto sognare generazioni, allora la serie Netflix è ciò di cui avete bisogno.

stranger things apertura

Stranger Things si dimostra chiaro e lineare nel proporre una narrazione ricca di suggestioni in pieno stile anni ’80

Tuttavia, nonostante questo cocktail rétro sia il lato più convincente, è anche la sua più grande limitazione. Non è stato ancora specificato se Stranger Things sia una miniserie autoconclusiva o se, in futuro, ci sarà la possibilità di una seconda stagione: personalmente preferirei la prima ipotesi, questo perché il materiale narrato vive molto, anzi troppo, di omaggi. Allungando all’inverosimile il brodo, una pratica comune in ogni serie TV di successo, si corre il rischio di grattare il fondo di un barile che ha già dato tutto a colpi di riferimenti al passato, e di non avere quindi più nulla da raccontare, rovinando quella che per ora è una piccola rivelazione estiva.

Gli sceneggiatori di Stranger Things hanno dimostrato indubbie qualità nel plasmare atmosfere e racconti “datati” attorno alle esigenze di un pubblico del nuovo millennio; molti passaggi mettono in risalto i prodromi di un cinema forse dimenticato dalle generazioni di oggi, ma che è il substrato sul quale si sono formati i registi di oggi. È un po’ la stessa sensazione che ho avuto nel 2011 quando ho assistito alla prima di Super 8 del buon J.J. Abrams, se mi si perdona il paragone un po’ forzato, ma che rende bene l’idea.

Gli otto episodi di Stranger Things sono disponibili dallo scorso 15 luglio su Netflix. Fatevi un regalo e lasciatevi trasportare dalla loro armonia, tenendo una mano sul cuore.

VOTO 8


stranger things locandinaGenere:
drammatico, fantascienza, horror
Publisher: Netflix
Regia: The Duffer Brothers, Shawn Levy
Colonna Sonora: Kyle Dixon, Michael Stein
Intepreti: Winona Ryder, David Harbour, Matthew Modine
Durata: 8 puntate

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