Barry Seal – Una storia americana – Recensione

A Hollywood sta proliferando un sottogenere alquanto sofisticato che mira a raccontare il successo politico ed economico degli Stati Uniti (o di alcuni cittadini americani), mostrando come questo sia dovuto alle considerevoli contraddizioni su cui è stata innalzata la bandiera a stelle e strisce.

Barry Seal è figlio di queste contraddizioni: in piena crisi cubana, Barry realizza il famoso e (a volte) famigerato “sogno americano” grazie al contrabbando di sigari cubani, prima, e di armi per la CIA e cocaina per Pablo Escobar, in seguito. Archiviato il pessimo La Mummia, Tom Cruise torna al genere di film che gli ha consentito di plasmare la sua immagine migliore in qualità di attore: ancora una volta è il “one man show” di uno spettacolo pirotecnico, e memore dei fasti del suo grande successo, Top Gun, si prende il rischio di tornare su un aereo. Barry Seal immagine Cinema 02È proprio da lì che riparte Tom, interpretando una storia vera che segue la scia narrativa e politica iniziata da Scorsese con The Wolf of Wall Street, continuata con Trafficanti di Todd Phillips e culminata (almeno per il momento) con Barry Seal: fino a che punto un Paese, con regole ferree atte al conseguimento dell’american dream, riesce a regalare ai propri cittadini scappatoie illegali che rendono il sogno ancor più grande di quanto promesso? E se proprio su queste illegalità si basassero il benessere economico e il successo politico di una nazione, in che posizione si troverebbe un suo cittadino, complice o colpevole?

Tom Cruise è lo “one man show” di uno spettacolo pirotecnico

Nonostante la storia sia di stampo drammatico, la narrazione didascalica che verte sul romanzato mantiene un tono leggero e dissacratorio. Nelle lenti degli occhiali da sole di Barry – che si ostina ad indossare in ogni situazione, di giorno o di notte, in carcere o in casa – c’è il riflesso dell’obiettivo che si è prefissato: niente morale sul tradimento, si tratta pur sempre di soldi, e sia la CIA che Escobar lavorano e fatturano al di fuori di un controllo pubblico. Barry è semplicemente l’uomo sbagliato nel momento giusto, e come in tutte le storie narrate nei film sopraccitati (dopo una scalata senza sosta) arriva all’apice del potere, ma sarà proprio la sua ingenuità a portarlo ad un crollo inesorabile a cui andrà incontro anche la sua famiglia, elemento, però, che non lo turberà affatto: continuerà ad affrontare la vita di petto, con gli occhiali da sole sempre inforcati.

Fedele nello stile, Barry Seal è un viaggio ipercinetico e divertentissimo, che amplia un discorso sull’America iniziato già da tempo e che, grazie a questa pellicola, si arricchisce di un ulteriore tassello.

VOTO 7

Barry Seal immagine Cinema locandinaGenere: biografico, thriller, commedia
Publisher: Universal Pictures
Regia: Doug Liman
Colonna Sonora: Christophe Beck
Intepreti: Tom Cruise, Domhnall Gleeson, Sarah Wright, Caleb Landry Jones
Durata: 117 minuti

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