Le protagoniste di Nove Lune e Mezza sono due sorelle: una vuole avere figli, ma non riesce, l’altra può averne, ma non li vuole. Un ginecologo gay, con due figlie che gestisce assieme al compagno, si dimostra comprensivo e decide di “scambiare” i corpi, facendo in modo che una sorella partorisca il figlio dell’altra. C’è tuttavia un problema: in Italia questa procedura è un reato passibile di reclusione.
riflessioni, personaggi e storia hanno perfetto equilibrio
In questo manifesto alla maternità, alcuni elementi fanno oscillare la solidità della trama, per esempio la figura del terzo fratello – pigro e religioso – a rappresentare quel bigottismo prettamente italiano, sempre troppo edulcorato e lontano dalla realtà; oppure alcuni svarioni narrativi, tipici delle peggiori produzioni, atti solo a regalare qualche battuta ad effetto, o peggio, nelle fasi finali, un twist assolutamente inutile e forzatissimo che si incastra male con tutto quanto raccontato in precedenza.
Nove Lune e Mezza va oltre la commedia
Vision Distribution, neonata casa di distribuzione che già si era occupata del particolare Monolith, sembra inserirsi come realtà interessante nel panorama italiano, almeno per quello che concerne le pellicole che vanno oltre le mere banalità. Bene così!
VOTO 7
Genere: commedia
Publisher: Vision Distribution
Regia: Michela Andreozzi
Colonna Sonora: Niccolò Agliardi
Intepreti: Claudia Gerini, Michela Andreozzi, Giorgio Pasotti, Lillo Petrolo, Stefano Fresi
Durata: 100 minuti