Mazinga Z: Infinity - Recensione

Dopo anni di pace sulla Terra, il Dottor Inferno torna a minacciare il genere umano quando alcuni ricercatori scoprono, durante degli scavi interni al monte Fuji, un titanico robot che chiamano Mazinga Infinity, dotato di un potere straordinario, ovvero controllare e resettare intere galassie. Una simile abilità in mano al Dottor Inferno minaccia quindi non solo la Terra ma tutto lo spazio, motivo per cui il buon vecchio Tetsuya si mette al comando del Grande Mazinga per contrastare l’invasione. Dato questi per scomparso, entra in gioco Koji Kabuto, anch’egli ritiratosi in tempo di pace e ora pronto a tornare al comando di Mazinga Z, ultimo barlume di speranza per tutto l’universo.

Terzo lungometraggio dedicato ai personaggi creati dall’intramontabile Go Nagai, presente alla Festa del Cinema di Roma dalla quale sto scrivendo, Mazinga Z: Infinity – oltre a essere un grande tributo a Mazinga, che compie ben 45 anni di attività tra cinema, TV e fumetti – è anche un’opera di profonda nostalgia e malinconia. Con un occhio all’inevitabile progresso ed evoluzione del mondo, fuori e dentro lo schermo televisivo, il film diretto da Junji Shimizu pone al centro della storia l’evoluzione dei personaggi di entrambe le saghe “mazinghiane”. I noti protagonisti, infatti, non sono più ragazzi che combattono per il bene, ma uomini cercano un equilibrio che possa soddisfare entrambe le parti coinvolte.

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La visione è necessaria per ogni fan, vecchio o nuovo, con inevitabile lacrima di nostalgia annessa

Rimettersi al comando dei robot dopo tanto tempo risveglia in loro una fiamma interiore sopita dalla pace, alimentata dalla consapevolezza di essere veramente indispensabili solo quando si è soldati; gli unici alimenti catartici sono la famiglia e gli amici, nuclei caldi da cui il fantasma della guerra distoglie lo sguardo. Lo stesso Dottor Inferno è ben diverso dal cinico nemico cui siamo abituati: alla razionalità e alla minimale voglia di conquista della Terra “senza se e senza ma” si sostituisce la voglia di aprire un dialogo con gli antagonisti di sempre, nel dubbio se sia giusto continuare a vivere in un mondo imperfetto e sempre in guerra. Il potere mistico e quasi divino del misterioso Mazinga Infinity è tanto grande quanto pericoloso: avrebbe senso usarlo per cambiare le sorti del genere umano e resettare tutto, a favore di una realtà priva di guerra o faziosità?

Mazinga Z è stato il primo robottone con cui da piccolo non mancavo mai l’appuntamento quotidiano, ergo non ho potuto non apprezzare il lavoro di Junji Shimizu che, oltre la semplicità della trama, ha lo scopo evidente di rendere omaggio a un’icona vivente. Per tutti i nostalgici, Mazinga Z: Infinity è una sorta di messaggero che porta una lieta novella: la leggenda di Mazinga Z (e del Grande Mazinga) è ancora viva e si fa strada prepotentemente a suon di Pugni a Razzo e Raggi Gamma. La visione è quindi necessaria per ogni fan, vecchio o nuovo, con inevitabile lacrima di nostalgia annessa.

Visto in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma, Mazinga Z: Infinity verrà distribuito da Lucky Red in Italia dal 31 ottobre.

VOTO: 7.5

mazinga z infinity recensioneGenere: animazione
Publisher: Lucky Red
Regia: Junji Shimuzu
Colonna Sonora: Toshiyuki Watanabe
Interpreti (doppiatori nella versione originale): Shotaro Morikubo, Ai Kayano, Sumire Uesaka, Natsuki Hanae
Durata: 95 minuti

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