Detroit – Recensione

Detroit, luglio 1967. Le comunità nere si rivoltano contro la polizia bianca, accusandola di calpestare i loro diritti umani e civili. Quella che seguirà sarà una settimana di scontri violenti con un’intera cittadina messa a ferro e fuoco. Sulle quinte del tumulto urbano, il film ripercorre gli eventi di una serata in un albergo di periferia, preso di mira da alcuni poliziotti bianchi che – senza validi motivi – picchiarono e uccisero diversi ragazzi di colore.

Il cinema prevalentemente action di Kathryn Bigelow, talentuosa regista già Premio Oscar ed ex moglie di James Cameron, trova in quest’ultima opera una nuova sfumatura: camera a mano, tecnica sporca e grezza, ma una resa finale che arriva fin dentro lo stomaco per lacerarlo. Il quadro dipinto si allontana dal classicismo della cronaca per trasformare tutti i corpi martoriati e feriti in Cinema. Corpi e carne umana che, letteralmente, si piegano in favore di una soluzione cinematografica a metà tra il thriller documentaristico e il film di assedio.Detroit immagine Cinema 02In Detroit non c’è la cronaca dei fatti, né tantomeno una mera faziosità volta a condannare o denunciare l’incredibile abuso di potere che portò la polizia a sparare a bruciapelo su ogni persona di colore, adulto o bambino che fosse, ma c’è solo la forza bruta, la voglia di far (ri)vivere un evento del passato per farci percepire ogni odore e dolore.

Detroit è camera a mano, tecnica sporca e grezza, ma con una resa finale che arriva fin dentro lo stomaco

Per tutti i 140 minuti, scanditi in tre atti distinti, rimaniamo costantemente a denti stretti, le mani artigliate sulle “scomodissime” poltroncine dell’Auditorium di Roma. La storia, l’azione e il montaggio serratissimo fanno il resto: si resta come pietrificati, mentre si subiscono – indirettamente – tutte le violenze mostrate. Ciò che maggiormente stupisce e sancisce il successo del film è come la forza della regia riesca a trasmettere lo stato di tensione e la costante atmosfera soffocante, senza trascurare le motivazioni delle due fazioni. Ribadisco, Detroit non prende difese, né lancia accuse: il giusto equilibrio registico voluto da Kathryn Bigelow mostra i due volti dell’odio senza mezze misure, sottolineando come a ogni azione corrisponda una reazione uguale e contraria.

Certo, per quanto concerne le innovazioni, Detroit non porta nessuno spunto originale di riflessione, ma la sua carta migliore la gioca sul piano della freddezza tecnica. Inoltre, per la violenza con cui si mostra al pubblico, consiglio la visione solo ai forti di stomaco (molti spettatori, durante la proiezione, hanno abbandonato la sala, non riuscendo a reggere l’aura opprimente del film).

Visto alla Festa del Cinema di Roma, Detroit uscirà nelle sale italiane, distribuito da Eagle Pictures, il 23 novembre.

VOTO 8

Detroit immagine Cinema locandinaGenere: thriller, storico
Publisher: Eagle Pictures
Regia: Kathryn Bigelow
Colonna Sonora: James Newton Howard
Intepreti: John Boyega, Will Poulter, Anthony Mackie, Jack Reynor, Jacob Latimore
Durata: 143 minuti

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