Crimesight – Recensione

PC

“Eh sì, ci siamo solo noi due qui in soggiorno, e casualmente mi ritrovo con un coltello in mano. Vieni qui, non ti faccio niente.” Meglio non fidarsi troppo in Crimesight.

Sviluppatore / Publisher: Konami / Konami Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Assente PEGI: 12 Multiplayer: Online Competitivo Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: Già disponibile

Quali sono le tre regole del delitto perfetto? Innanzitutto dobbiamo trovare un’arma per mandare al Creatore il malcapitato. Poi, bisogna avere la vittima a portata di mano. Infine, è necessario accertarsi che non vi siano testimoni. E il movente? Non ci importa.

In Crimesight, PvP strategico investigativo a turni sviluppato e distribuito da Konami Digital Entertainment, al verificarsi delle suddette condizioni automaticamente ci scappa il morto, ed è nostro dovere impedirlo, o favorirlo, ad ogni costo.

CRIMESIGHT COME THE MINORITY REPORT

Siamo a Londra nel 2075, e come nel racconto di Philip K. Dick è possibile prevedere gli omicidi prima che accadano, consentendoci di sventarli. Questa volta però il merito non è dei Precog ma di un’avanzata AI chiamata Sherlock, in omaggio al mitico detective. Il suo utilizzo porta a un drastico calo di criminalità, ma a chi interesserebbe un videogioco ambientato in un mondo in cui è tutto rose e fiori? A nessuno, ecco così che la tecnologia cade nelle mani sbagliate dando alla luce Moriarty, un software ugualmente potente votato però al crimine. Siamo pronti a prendere parte alla sfida tra i due cervelloni, ognuno con esclusivi punti di forza e talloni d’Achille?

DIECI PICCOLI INDIANI, ANZI SEI PICCOLI PG

In un velato omaggio alla letteratura di Agatha Christie, ogni partita si svolge in una villa rimasta isolata in seguito ad una tempesta, con sei sconosciuti – tra i quali si nasconde un assassino – bloccati al suo interno in attesa dei soccorsi. Il gameplay prende due diverse direzioni a seconda che ci sia stato assegnato il ruolo di Sherlock o del suo avversario. Nei panni del detective, ad ogni turno, corrispondente a una fase del giorno come mattina, pomeriggio o sera, possiamo muovere tre differenti personaggi e far loro esplorare la magione, nei limiti dei punti azione di ciascuno. Non sappiamo chi siano preda e predatore, così inizialmente è sempre meglio tenerli tutti assieme o sparpagliarli ben distanti l’uno dall’altro. Ignoriamo anche cosa si celi nei vari punti di interesse evidenziati sulla mappa piena di passaggi segreti, armi e oggetti più o meno utili, e possiamo sapere di che si tratta solo ispezionandoli.

Crimesight

Ellery ha trovato una lama. Come la userà?

Moriarty invece oltre a conoscere l’identità del killer e del suo bersaglio, è anche al corrente della natura di tutto ciò che è presente nella villa, ma può controllare solo due personaggi per turno, e in nessun caso può muovere la vittima. E se entrambi i giocatori decidessero di utilizzare lo stesso PG nel medesimo turno? In quel caso, l’azione predominante è sempre quella di Moriarty.

NON CI HO CAPITO NIENTE. CHIEDO AIUTO AL PUBBLICO

Nei novanta secondi assegnati per pianificare le proprie mosse, entrambi i giocatori – esistono varie modalità di sfida, ma la più emozionante è la 1Vs1 – impartiscono contemporaneamente gli ordini agli inquilini, e allo scadere del tempo è importante osservare con estrema attenzione cosa accade dentro la casa. Moriarty ha mandato Dorothy in cucina a prendere un coltello? Dunque quest’ultima non può essere la vittima – ricordate? Il criminale non può muoverla! – e probabilmente è anche l’assassino. Cosa ci fa con un coltello altrimenti? E se invece stesse cercando di depistarci, spostando la nostra attenzione dal movimento sospetto di Catherine che è andata in biblioteca apparentemente senza motivo trovandosi sola con Berkeley?

Crimesight

Il grafico con le relazioni riguardo chi potrebbe uccidere chi. Tutto chiaro… o no?

Cercare di interpretare le mosse dell’avversario o di confondergli le idee è divertente, e ci si libra in voli mentali valutando milioni di possibilità. Alla fine di ogni giornata, Sherlock è in grado di rivelare se l’assassino si trova a più o meno di tre celle di distanza dalla vittima, saltellando sui nostri neuroni mentre cerchiamo di capire chi sia dentro il raggio d’azione di chi, e cosa questo comporti per l’incolumità di ognuno. Prima che il cervello si squagli, possiamo richiamare un grafico che riassume le relazioni chiave tra i vari personaggi, ma i secondi corrono veloci ed è meglio avere tutto chiaro in mente.

NE UCCIDE PIÙ LA GOLA CHE LA SPADA

Qualunque fazione impersoniamo, dobbiamo anche tenere conto delle necessità degli ospiti che devono nutrirsi una volta al giorno, pena cedere alla fame trovandosi con mobilità limitata o addirittura incapaci di rendersi conto se ci sono altre persone nella stessa stanza, favorendo così l’assassino che infatti potrebbe deliberatamente lasciare a digiuno eventuali potenziali testimoni per indebolirli. A complicare la situazione entrano in gioco eventi esterni – o pilotati dall’interno? – come quadri elettrici che si rompono – o vengono rotti? – lasciando la casa al buio, cani randagi che entrano – o vengono lasciati entrare? – dalla finestra ferendo i personaggi, e tutto ciò che è lecito aspettarsi in una vecchia villa isolata. Il gioco termina quando il delitto è portato a termine o viene sventato, o quando arrivano i soccorsi.

MI STANNO UCCIDENDO ANCHE LA VOGLIA DI GIOCARE

Nella sua semplicità, la grafica di Crimesight è molto chiara e piacevole, con lo spaccato della villa realizzato con cura e le miniature dei personaggi disegnate con una certa personalità, nello stile fumettistico tipico delle produzioni orientali. Meno curate invece le cutscene che sembrano provenire dai primissimi anni 2000. Il matchmaking è abbastanza veloce anche se mi sono trovato spesso con giocatori di venti o trenta livelli più alti di me, segno che forse non siamo poi così tanti sui server. Ma il grande problema è che la meccanica di gioco per quanto articolata è sempre la stessa, con i medesimi dilemmi da affrontare e i medesimi ragionamenti su cui arrovellarsi. La monotonia flagella molti giochi PvP, da Fortnite a League of Legends, ma qui l’ho sofferta un po’ di più, complice anche una scarsa varietà di situazioni e mappe, quasi tutte uguali tra loro. Sicuramente Crimesight è un gioco originale e interessante, ma il vero potenziale si vedrà con il progredire delle update, che ne determineranno il successo o il fallimento.

In Breve: Crimesight è un riuscito mix tra Among Us, Cluedo e Hitman Go che pur presentando due gameplay abbastanza diversi a seconda della fazione con la quale si gioca, riesce a renderli entrambi egualmente interessanti al punto che non saprei se sia più divertente vestire i panni di Sherlock o di Moriarty. Esaurita la piacevolissima sorpresa iniziale, però, diventa vittima delle sue stesse meccaniche non proponendo alcuna varietà. Con più mappe, più situazioni e più personaggi potrebbe catturare una community molto ampia disposta a seguirlo per anni. Il contenuto delle prossime update sarà quindi – in tema con lo spirito del gioco – questione di vita o di morte.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: I7, 8GB RAM, GeForce GTX 1050, SSD
Com’è, Come Gira: La grafica molto semplice e la struttura a turni rendono l’esperienza fluida anche su macchine poco performanti e connessioni ballerine.

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Pro

  • Una formula PvP originale e interessante / Due gameplay in uno / Adatto anche a partite veloci.

Contro

  • Partite molto ripetitive / Qualche incertezza nel matchmaking.
8.1

Più che buono

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