Darksiders Genesis – Recensione

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Abbiamo dovuto attendere ben sette anni ma alla fine la saga di Darksiders è finalmente tornata nelle mani del suo creatore: il fumettista e game director Joe Madureira. Tra fallimenti di compagnie, fondazioni di nuove software house, acquisizioni di studi e proprietà intellettuali, i quattro Cavalieri dell’Apocalisse hanno ritrovato la via di casa, anche se solo per uno spin-off che vede protagonisti soltanto la metà di essi.

A tal proposito, Darksiders Genesis si presenta in una maniera abbastanza differente rispetto alle tre incarnazioni precedenti del franchise. Accantonata – si spera momentaneamente – la formula di ispirazione “zeldiana” e la visuale in terza persona, questo prequel incentrato sulle vicende di Conflitto e Guerra si trasforma in un action con telecamera isometrica e progressione lineare di livelli, pur mantenendo alcuni dei tratti distintivi che hanno fatto la fortuna della serie.

HORSEMEN RAISED FROM THE LIGHT

Le vicende di Darksiders Genesis hanno luogo svariati millenni prima dell’Apocalisse, quando un’umanità ancora in fasce trova dimora sulla Terra in seguito alla guerra che ha portato alla cacciata dei Nephilim dall’Eden. Per aver tentato di conquistare il paradiso destinato agli uomini, le progenie di angeli e demoni sono state completamente devastate dai quattro Cavalieri inviati dall’Arso Consiglio per ristabilire l’Equilibrio. Ed è proprio dall’Arso Consiglio che Conflitto e Guerra vengono mandati nuovamente in missione, l’Equilibrio ancora una volta minacciato, adesso nientepopodimeno che da un piano diabolico ordito da Satana, il principe traditore in persona.
Darksiders Genesis Recensione PC 01

L’opera sviluppata da Airship Syndicate ne approfitta per esplorare il passato del braccio armato del Consiglio

L’opera sviluppata da Airship Syndicate ne approfitta per esplorare il passato del braccio armato del Consiglio, quattro Nephilim che si sono rivoltati contro la loro stessa razza per portare avanti una causa a loro modo di vedere giusta. Tra le righe di una sceneggiatura fin troppo scontata e lineare, dunque, si inserisce la possibilità di scoprire qualcosa di più sui due protagonisti attraverso gli scambi di battute che la coppia porta avanti durante tutto il corso dell’avventura. Alla fine, mentre ci si avvicina sempre più a un finale che si può eufemisticamente definire anticlimatico, il rapporto tra i due fratelli d’armi si cementifica e permette di avere un’idea ben precisa sulle motivazioni che li ha spinti a diventare i garanti dell’Equilibrio; una serie di passaggi narrativi sottolineati alla perfezione dalla straordinaria colonna sonora composta da un Gareth Coker (Ori and the Blind Forest) sugli scudi.

OMENS FILLED WITH DREAD

Come detto in apertura, la formula di gioco di Darksiders Genesis si allontana parzialmente da quella classica degli altri esponenti della saga. La differenza principale si manifesta nell’assenza di un singolo mondo interconnesso da esplorare gradualmente in seguito all’acquisizione di potenziamenti e gadget; invece, in questo caso ci troviamo ad affrontare sedici livelli distinti e separati di varia grandezza, ognuno legato a una determinata missione e in cui sono presenti incarichi principali e secondari da portare a compimento. La struttura di ognuno di questi scenari è però tale che risulta inizialmente impossibile completarli al 100%, questo perché molte strade sono bloccate da ostacoli che possono essere rimossi soltanto dopo essere entrati in possesso di altri oggetti nelle missioni successive. Questa formula spinge a rigiocare i livelli per andare alla ricerca di segreti, risolvere enigmi e raccogliere tutti i collezionabili anche dopo aver raggiunto i titoli di coda. Di fatto, la possibilità di modificare a piacimento la difficoltà e la presenza di numerose arene in cui affrontare orde di nemici aumenta a dismisura il fattore di rigiocabilità di un titolo già di per sé piuttosto longevo.
Darksiders Genesis Recensione PC 02

La struttura di ognuno di questi scenari è però tale che risulta inizialmente impossibile completarli al 100%

Tuttavia il cambio di formula non riguarda soltanto la struttura dei livelli, ma anche la progressione dei due protagonisti. Abbattendo nemici e boss è possibile che questi lascino cadere nuclei di potenziamento da inserire in un apposito albero delle abilità che richiama alla mente la sferografia di Final Fantasy X, ovviamente riproposta in forma estremamente ridotta. Ogni nucleo porta con sé degli incrementi passivi all’attacco, salute o collera, oppure racchiude al suo interno dei potenziamenti per le abilità attive dei due Cavalieri; questi concedono i loro bonus soltanto dopo essere stati posizionati all’interno dello skill tree, tuttavia le sfere possono garantire potenziamenti maggiori dopo essere salite di livello eliminando un certo numero di nemici, oppure dopo aver acquistato il relativo upgrade nel negozio di Vulgrim. A questa vecchia conoscenza della serie si affianca poi Dis, una seconda commerciante demoniaca che offre nuove mosse a Conflitto e Guerra nel suo negozio all’interno dell’hub centrale da cui far partire le spedizioni. Ovviamente nulla è gratis nel mondo di Darksiders Genesis, per questo durante l’avventura si accumulano anime e speciali monete del Traghettatore da spendere in questi due negozi.

DESECRATION I BEHELD

A proposito di mosse, gli scontri si presentano in maniera del tutto simile a quelli della serie principale, tuttavia la visuale isometrica permette di riempire lo schermo con più nemici e rendere l’esperienza molto più vicina a quella di un action RPG di stampo hack & slash, à la Diablo per intenderci. I combattimenti diventano così confusionari, ma entrambi i personaggi sono dotati di svariate mosse in grado di tenere a bada quantità elevate di mostri, per questo il caos che viene a crearsi in ogni mischia risulta genuinamente positivo nella misura in cui viene trasmesso un generale senso di superiorità dei Cavalieri nei confronti dei loro avversari. Eppure tutto ciò non si trasforma in una sensazione di onnipotenza, anzi, spesso basta accusare pochi colpi per finire al tappeto. Bisogna quindi tenere sempre alta l’attenzione dal momento che basta una disattenzione per dover ricominciare dal checkpoint, un discorso valido soprattutto al cospetto dei classici boss di fine livello.
Darksiders Genesis Recensione PC 03

quella dei combattimenti è purtroppo una sinfonia stonata

Va detto che, nonostante queste ottime premesse, quella dei combattimenti è purtroppo una sinfonia stonata. Non è raro ritrovarsi ad affrontare nemici con un quantitativo eccessivo di punti vita a cui gli attacchi dei Cavalieri provocano il solletico, un problema che viene amplificato ulteriormente in caso si decida di affrontare l’avventura in compagnia di un amico in cooperativa locale oppure online. In questo caso il gioco regola automaticamente la difficoltà verso l’alto per tentare di offrire una sfida più bilanciata, ma il risultato non è sempre dei migliori giacché i danni inflitti da Conflitto e Guerra restano invariati, mentre quelli inferti dai nemici vengono ulteriormente incrementati, assieme alla loro vitalità.

A WORLD OF MEN GONE MAD

In linea di massima, tutto ciò che riguarda la co-op funziona poco e male. Avendo portato a termine l’intero gioco con un amico via Internet ci siamo ritrovati a far fronte a un quantitativo davvero incredibile di problemi. In primo luogo ci siamo sistematicamente imbattuti in una serie di bug che hanno compromesso la godibilità dell’esperienza: basti pensare che ogni due per tre si verificavano determinate situazioni che hanno costretto uno dei due a uscire e rientrare continuamente dalla partita. Per non parlare di svariati bug e glitch che ci hanno forzato a ricominciare una certa missione (già di per sé piuttosto lunga) più volte, ripartendo sempre dall’inizio e mantenendo solo una parte dei progressi accumulati fino al momento del riavvio. Pensate che abbiamo rinunciato a portare a termine un incarico secondario per non rischiare di far incastrare i nostri personaggi all’interno dello scenario e dunque rifare per l’ennesima volta il livello.
Darksiders Genesis Recensione PC 04

tutto ciò che riguarda la co-op funziona poco e male

I problemi, però, riguardano anche delle pure e semplici questioni di design. Quando si esplorano i livelli è richiesta pochissima collaborazione tra i due Cavalieri, tant’è vero che mentre uno di essi risolve uno dei tanti enigmi presenti all’interno delle missioni, l’altro non fa assolutamente nulla e deve attendere anche qualche minuto che il suo compagno termini di districarsi tra i vari elementi del puzzle di turno. Ovviamente ciò non accade giocando in solitaria dal momento che è sempre possibile cambiare il personaggio con la semplice pressione di un tasto, di conseguenza non si assiste mai a dei momenti morti. Si ha quindi l’impressione che Darksiders Genesis sia nato come un titolo prettamente single player, e che la modalità cooperativa sia stata aggiunta soltanto in un secondo momento. Un peccato perché, quando funziona, e dunque al di là dei tantissimi bug e dei problemi di progettazione, giocare in compagnia a Darksiders Genesis è davvero uno spasso, mentre in solitaria viene meno parte del divertimento. Purtroppo Joe Madureira e compagni non sono riusciti a trovare l’equilibrio giusto tra single player e co-op; speriamo perlomeno che riescano a correggere quanto prima i tanti problemi tecnici che al momento affliggono il gioco.

Quando funziona, Darksiders Genesis riesce a offrire un’esperienza ludica particolarmente divertente e coinvolgente. Purtroppo i tanti problemi tecnici che affliggono l’ultima fatica di Joe Mudureira e compagni, uniti ad alcuni scivoloni non da poco in sede di progettazione, fanno sì che il titolo targato Airship Syndicate non riesca a garantire che tutto fili liscio dall’inizio alla fine. Un vero peccato perché Darksiders Genesis ha dalla sua diverse carte vincenti che purtroppo non vengono giocate nel modo giusto.

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Pro

  • Darksiders torna da papà Joe Mad!
  • Buona formula di gioco, almeno sulla carta.
  • Colonna sonora fuori scala.

Contro

  • Una cornucopia di glitch e bug.
  • Troppi elementi non si incastrano bene tra loro.
  • Dov’è il finale?
7

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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