Invader Studios torna sotto i riflettori con Daymare: 1994 Sandcastle. Molte le novità e le differenze rispetto al primo capitolo, in primis un gameplay più “concentrato”, meccaniche totalmente inedite e un comparto tecnico che si pone su un livello nettamente superiore. Una cosa rimane immutata: la voglia di far venire i brividi sulla schiena dall’inizio alla fine.
Sviluppatore / Publisher: Invader Studios / Leonardo Interactive Prezzo: € 29,99 (PC), €34,99 (Console) Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: +18 Disponibile su: PC (Steam, GOG), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S Data d’uscita: Già disponibile
“La guerra è un demone che ti consuma, trasformandoti in brace. Nella mia vita ho visto cose che non potete immaginare e gli incubi di quei giorni mi perseguitano ancora. Qui è diverso, abbiamo a che fare con qualcosa di assurdo, qualcosa che può ucciderti ancora prima che tu abbia capito di essere in pericolo.”. Dalila Reyes ha esperienza da vendere ma non avrebbe mai pensato che entrare nell’H.A.D.E.S. le avrebbe aperto tutto un’altro mondo di orrori. Un mondo in cui anche voi entrerete giocando Daymare: 1994 Sandcastle, opera seconda di Invader Studios che ha messo a referto lodi e critiche rivolte al primo gioco e ha fatto buoni passi avanti verso la maturità, dimostrando di non aver perso la passione per il genere survival horror. Quello di una volta.
Daymare 1994: Sandcastle è un prequel che vi precipiterà in un incubo nascosto nei sotterranei della celebre Area 51, che si rivelerà ben più del classico nascondiglio di velivoli alieni. Gli eventi accaduti nella base hanno portato allo scoperto un progetto segreto che, come spesso accade in situazioni simili, è andato decisamente storto e ha dato vita a una mostruosità senza precedenti. Ancora una volta c’entra l’utopica ricerca di fonti di energia (e soldi) sempre più potenti, destinate alla creazione dell’arma definitiva, che in questo caso si materializza in una entità di natura elettromagnetica capace di prendere possesso dei cadaveri per trasformarli in mostri resistenti e aggressivi.
DALLA PADELLA ALLA BRACE CON DAYMARE: 1994 SANDCASTLE
Sulla vostra strada ne incontrerete diversi e per ognuno dovrete utilizzare un approccio diverso. Per i Decoy blu bastano uno o due colpi del vecchio e insostituibile shotgun, mentre quelli rossi richiedono un trattamento speciale con il Frost Grip, la vera novità di Daymare: 1994 Sandcastle. È un guanto in grado di gestire le temperature fredde per produrre getti, bombe o proiettili di ghiaccio. Questi si riveleranno essenziali per rallentare i nemici o congelarli temporaneamente, c’è però da tenere sotto controllo il livello di carica del guanto, che si riempe in automatico anche se lentamente, o può essere ripristinato con apposite ricariche.
Guai poi a dimenticare la natura stessa di questi nemici, globi di energia che una volta abbandonato il corpo da voi maciullato possono andarsene allegramente in giro alla ricerca di nuovi “gusci”. Se quindi vi capiterà di notare intorno a voi troppi cadaveri… preoccupatevi! Guanto a parte, le normali munizioni non sono disponibili in quantità sovrabbondanti, ma anche a livello di difficoltà Normale non siamo su livelli tali da poter definire Daymare: 1994 Sandcastle un vero e proprio survival
Sotto il profilo tecnico Daymare 1994: Sandcastle rappresenta un discreto progresso, ma eredita alcuni dei problemi del precedente capitolo
PASSI FATTI E DA FARE
La decisione di concentrarsi su una sola protagonista ha dato al gioco un ritmo meno frammentato, purtroppo però il suo “spessore” è abbastanza sottile. Detto in parole povere: è difficile che la tenace Dalila rimanga negli annali a fianco delle varie Jill, Claire e Regina. Sotto il profilo tecnico, Daymare 1994: Sandcastle rappresenta un discreto progresso, ma eredita alcuni dei problemi del precedente capitolo. I modelli poligonali sono migliorati ma continuano ad avere uno strano aspetto da statua di cera con un’espressività limitata.
Daymare: 1994 Sandcastle è un prequel che vi precipiterà in un incubo nascosto nei sotterranei della celebre Area 51, che si rivelerà ben più del classico nascondiglio di velivoli alieni
Questa situazione abbinata all’abilità di teletrasporto dei mostri più evoluti e al danno subito che ci è sembrato un po’ troppo ingente anche da parte dei nemici più “deboli”, rende alcune fasi di gioco un po’ sbilanciate. Non parliamo poi del momento in cui incontrerete i nemici capaci di volare, scattare e one-shottarvi, in quei casi preparate le vostre preghiere e imprecazioni migliori, oppure giocate a Facile che tanto non vi vede nessuno.Un discorso finale prima del verdetto va fatto per la localizzazione: Daymare: 1994 Sandcastle è sottotitolato (bene) in italiano mentre l’audio non è disponibile nella nostra lingua. In giro per la rete si possono già leggere reazioni inviperite su questo aspetto, spesso espresse con il solito modo becero e ottuso
.Non parliamo poi del momento in cui incontrerete i nemici capaci di volare, scattare e one-shottarvi, in quei casi preparate le vostre preghiere e imprecazioni migliori
In Breve: Invader Studios ha confezionato un’avventura dalla buona atmosfera e discreto ritmo, aggiungendo qualche novità e migliorando il comparto tecnico rispetto al capitolo precedente. Un sequel che rappresenta un buon passo avanti, ma di strada da fare per camminare fianco a fianco con i migliori esponenti del genere survival horror ce n’è ha ancora tanta.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come gira: Tenendo ben presente che non stiamo parlando di un titolo doppia o tripla-A, Daymare 1994 presenta alcuni problemini tecnici sotto forma di una manciata di glitch e bug grafici, qualche calo di frame rate anche su PS5 e sporadici ritardi nella risposta ai comandi, specie nel cambio delle armi. Invader Studios sta probabilmente già lavorando alla prima patch correttiva ma per ora la situazione è questa.