SOPRAVVISSUTO ALL’EPIDEMIA E AI SUOI EFFETTI, DEACON ST. JOHN SI TROVA IMPEGNATO A SOPRAVVIVERE IN UN’AMERICA DOVE LA COESIONE SOCIALE È SOLO UN RICORDO
UNA STORIA DI DISORGANIZZAZIONE SOCIALE
Nell’Oregon post-pandemico la vita è difficile. Fuori dai campi e da poche installazioni sicure, tutto il resto è ormai chiamato “l’incubo”. Vi dimorano i Feroci, ma anche due classi poco raccomandabili di esseri umani, i Randagi e i Ripugnanti. I primi sono gruppi nomadi che si accampano dove possono e, nel più classico stile dei punkabbestia maciullati da Ken il guerriero, sparano a chiunque capiti nelle vicinanze per rapinarlo. I Ripugnanti, invece, sono gruppi di invasati che si sono dedicati a un culto tanto folle quanto cruento: si divertono a infliggersi piaghe e dolore, e naturalmente torturano e uccidono tutti quelli che capitano a tiro e non si “convertono”. Una sola caratteristica accomuna Feroci, Ripugnanti e Randagi: quando si incontrano e non ci sono vie di fuga, ci tocca ammazzarli tutti.
L’America, anche se trasformata in una grossa wasteland, è pur sempre l’America e questo significa armi, armi e ancora armi, a volontà: a parte i Feroci che, da bravi e putridi zombi, si limitano a emettere versacci e orrendi gemiti, barcollare e correre all’impazzata verso di noi, i balordi e i seguaci del dio Gillette sono armati di tutto puntino, alle volte con dei fucili di precisione dotati di puntatore laser. La loro intelligenza non brillerebbe ad Harvard, ma a volte possono essere ostici da eliminare, soprattutto quando agiscono in gruppo. I mostri, invece, s’avvicinano alla loro preda (noi) come un branco di tamarri che s’appresta al pestaggio fuori da una discoteca: attaccano in gruppo, a testa bassa, cercando lo scontro fisico e usando al massimo qualche oggetto contundente per colpirci.
SCENDO DALLA MOTO E TI MENO
Deak si muove fra la marmaglia con una certa agilità. Può affrontare i nemici in sconti ravvicinati o dalla distanza, la scelta dipende principalmente dalle armi che si hanno addosso, dalle munizioni a disposizione e, soprattutto, dalla situazione contingente. I nemici si allarmano facilmente con i rumori e, quando spariamo un colpo d’arma da fuoco, attiriamo subito l’attenzione di tutti. Meglio, in alcune occasioni, scivolare alle spalle di un nemico e sorprenderlo con una mazza, una coltellata, o magari un bel colpo di machete: Days Gone da questo punto di vista è un vero spasso perché dispone di un’ampia rosa di armi improprie con cui sventrare, smembrare e aprire in due i nemici come se fossero cozze.
Le armi bianche, tuttavia, hanno un difetto comune: si usurano facilmente e, prima di ingaggiare una rissa con un gruppetto di avversari, è sempre bene sincerarsi delle loro condizioni prima che ci abbandonino sul più bello. Nel caso, Deak può sempre fare affidamento sul suo coltellino da motozarro e può sempre raccogliere qualche altro oggetto abbandonato dai nemici. Sennò c’è sempre la ritirata, opzione tutt’altro che disonorevole a mal partito.
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