Dead Island 2 – Recensione

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Ci sono uno spogliarellista, uno stuntman e un’atleta paralimpica nel mezzo di un’apocalisse Zombie. Non è l’inizio di una barzelletta, sono solo alcuni dei folli personaggi di Dead Island 2.

Sviluppatore / Publisher: Dambuster Studio / Deep Silver Prezzo: € 69.99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo online PEGI: 18 Disponibile su: PC (Epic Games Store), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S

Non c’è pace per l’umanità nella distopia dipinta da Dead Island, anche se c’è stata fin troppa calma tra il primo capitolo della serie – che ha rischiato di rimanere l’unico – e questo attesissimo sequel, flagellato da ritardi e cambi di timone. Una volta però affidata la sorte del gioco alle capaci tastiere di Dambuster Studios, è finalmente arrivato il first person slasher Dead Island 2, distribuito da Deep Silver.

Saranno confermate le ottime impressioni provate nella versione di anteprima? Il gameplay incentrato prevalentemente sulla mattanza zombie riuscirà ad intrattenere per più delle classiche quattro o cinque orette in cui tutto è sempre entusiasmante, evitando poi di cadere nella noia? Affiliamo le lame, riempiamo lo zaino di medikit e scendiamo per le martoriate strade di Los Angeles, ribattezzata per l’occasione Hell A, a scoprirlo.

DEAD ISLAND 2, DALL’ISOLETTA ALLA METROPOLI

La storia è ambientata un paio di mesi dopo gli avvenimenti del primo capitolo, ma non è necessaria alcuna esperienza pregressa con il franchise per godersi il gioco. Per motivi ignoti, il virus non è rimasto confinato nell’isola teatro del primo focolaio, diffondendosi anche negli Stati Uniti. La Città degli Angeli è ora la Città degli Zombie, completamente fuori controllo, con orde di non morti che si riversano per le strade, e viene quindi decretata Zona Rossa: non si entra, non si esce, e non si può bere il caffè seduti al tavolo dopo le 18 – no, questo no, sarebbe troppo anche per un videogame.

La Città degli Angeli è ora la Città degli Zombie, completamente fuori controllo, con orde di non morti che si riversano per le strade e una Zona Rossa da cui non si entra e non si esce

Un ultimo aereo destinato ad evacuare i pochi superstiti ancora in salute è pronto per il decollo, ma i rigorosi controlli al gate non impediscono ad un infetto di salire a bordo, scatenare il caos e provocare lo schianto del velivolo quando aveva appena staccato il carrello dal suolo, senza nemmeno uscire dai confini della città. Un attimo prima dell’impatto ci vengono presentati sei passeggeri speciali: gli Ammazzazombi, ovvero i personaggi tra cui scegliere il nostro alter ego.

FUORI DALL’AEREO, FUORI DI TESTA

Ciascuno dotato di statistiche e abilità esclusive in grado di influenzare l’approccio al gioco, sono tutti decisamente fuori di testa e stereotipati seguendo i cliché degli action movie e della società moderna, e non è compito facile sceglierne uno lasciando perire i rimanenti tra le lamiere in fiamme. Abbiamo l’aitante spogliarellista alla ricerca del fratellino, l’ex agente di borsa, l’atleta paralimpica, la motociclista spericolata e altri che vi lascio il piacere di conoscere. Anche gli NPC sono tutti caratterizzati con iperbolica cura, dalla Youtuber che pensa solo a postare video truculenti per guadagnare like – da parte di chi? – alla coppia di sbandati che ha preso alla lettera l’hashtag #restateacasa chiudendosi in camera e dandosi all’alcol e al sesso mentre fuori il mondo finisce.

Dead Island 2

Cosa fanno degli zombie in piscina? Il zombagno.

Una volta compiuta l’ardua scelta del PG, la prima missione che funge da tutorial ci vede trascinarci fuori dall’aereo, salvare una celebrity e il suo isterico assistente, e scoprire che siamo immuni al morso degli zombie. Immuni ma non invulnerabili: non ci trasformiamo ma possiamo sempre diventare la loro cena. In un atto di imprudente ottimismo, decidiamo di raggiungere la base militare più vicina affinché possano studiare il nostro sangue e produrre un vaccino. Come sempre, tra il dire e il fare c’è di mezzo un mare di zombie, imprevisti e lati oscuri dell’umanità.

ZOMBIGNORANZA PURA

Ho brevemente introdotto la storia poiché fa parte del mio ruolo di redattore, ma la verità è che tutto quanto è stato incluso in Dead Island 2 ha il solo ed unico fine di offrire spunti per un’esperienza slasher di vecchia scuola senza fronzoli, colpi di scena strappalacrime o sezioni stealth. Gli zombie sono stati creati per essere brutalmente picchiati senza soluzione di continuità, e questo è esattamente ciò che ci attende nella missione principale, nelle side quest e nelle numerose sfide.

Dai protagonisti Ammazzazombi agli NPC di contorno, i personaggi sono tutti fuori di testa

Quando non siamo impegnati a malmenare non morti, stiamo raccogliendo risorse e costruendo gingilli per malmenare non morti con maggior efferatezza. Dove non arrivano le armi, ci aiuta l’ambiente: autovetture da far esplodere, piscine nelle quali gettare cavi elettrici per trasformarle in friggitrici, bombole di gas da utilizzare come missili e barili di acido con cui annaffiare gli zombie sono solo alcune delle possibilità che ci offre la mappa.

Dead Island 2

Oh guarda, una bombola di gas. Cosa succede se la sforacchio?

Per garantire sempre carne fresca – si fa per dire – da macellare, è stata saggiamente evitata la struttura open world, che sarebbe risultata troppo dispersiva, sostituendola con aree non particolarmente ampie ma ricche di azione, dettagli, risorse da raccogliere e segreti da scoprire. L’alternarsi del giorno con la notte non è temporizzato ma comandato da script, ed a prescindere dalla nostra velocità di avanzamento è il gioco che decide in quale momento della giornata affronteremo una missione. I binari sui quali scorre la narrazione sono quindi abbastanza rigidi, ma non è un problema. A confermare l’approccio incentrato sul massacro arriva la gestione delle armi da lancio, che non occupano slot dell’inventario ma sono skill soggette a cooldown. Significa che una volta sbloccate shuriken, bombe a mano o esche di carne, ne abbiamo a disposizione infinite, senza doverci preoccupare di raccoglierne di nuove o di sottrarre spazio ad altri oggetti, con il limite di dover attendere un po’ tra un utilizzo ed il successivo.

La storia che scorre su binari piuttosto rigidi e le mappe non particolarmente ampie sono funzionali al massacro

La natura di molte quest inoltre si presta a prolungare la carneficina a nostro piacimento. Solo per citarvi un paio di esempi, una volta mi son trovato a dover lanciar giù dall’ultimo piano alcuni zombie, e in un’altra occasione a dover riparare un cancello per mettere in sicurezza un giardino. In entrambi i casi, i non morti continuavano ad arrivare a ondate, ed avrei potuto continuare a ucciderli per ore ed ore senza lanciarli dal tetto, o senza riparare il cancello, solo per il gusto di veder teste volare e carni lacerarsi. Perché completare la missione, se mi sto divertendo così tanto? Lo spirito è talmente slasher arcade che quando morivo mi aspettavo di vedere la scritta Insert Coin. Un po’ poco nel 2023? Ma no, è solamente parte della variegata offerta di giochi, e vuole compiacere chi cerca un po’ di folle ferocia fine a sé stessa, condita da un pizzico di umorismo nero, che non guasta mai.

FLESH FOR FANTASY

La quantità di kill effettuabili non sarebbe nulla di strabiliante se non fosse supportata dalla qualità, e in questo campo Dead Island 2 eccelle. Ci sono soluzioni tecnologiche destinate a lasciare il segno influenzando i prodotti a venire. La fisica nei giochi 3D non è più stata la stessa dopo l’avvento dell’Havok engine – chi si ricorda il movimento realistico delle casse di Max Payne 2? – così come i semplici casual game realizzati in Flash hanno visto la rivoluzione con l’introduzione di Box2D. Dambuster ha realizzato un motore per l’eviscerazione chiamato FLESH, e ora che ne ho saggiato le capacità posso affermare che è diverse spanne avanti rispetto a quanto visto finora.

Dead Island 2

Un braccio glie l’abbiamo fatto volare, ora tocca all’altro.

I modelli 3D non sono più solidi come manichini di legno, bensì cavi, con le interiora all’interno e vari rivestimenti a rappresentare tessuto muscolare ed epidermide. Ecco che colpendo uno zombie con un pugnale la pelle si squarcia, vibrandogli una martellata in faccia gli possono schizzare via gli occhi o la mandibola, e passandolo a fil di spada lo vediamo sbudellarsi in maniera estremamente realistica, con tsunami di sangue degni della sparatoria finale di Django Unchained. Fratture e mutilazioni non hanno solo un carattere estetico ma influiscono sulla capacità di movimento dei non morti. Rompendo o amputando loro una gamba, saltellano sull’arto rimasto, e spezzandogli anche quello eccoli trascinarsi sulle braccia.

L’engine FLESH porta fratture e smembramenti a livelli mai visti prima

Oltre ai punti vita, gli zombie dispongono anche di una barra dell’equilibrio, esaurita la quale finiscono a terra divenendo più esposti ai nostri attacchi, fino allo stomp finale sul cranio, che si spacca come un’anguria. Regala particolare soddisfazione la paralimpica Amy che vibra il colpo mortale con la protesi. Un sistema di generazione procedurale mette in campo zombie dall’aspetto sempre diverso, e la varietà di nemici non manca di certo: si parte dai lenti camminatori di scuola Romeriana ai velocisti tratti da 28 Giorni Dopo, passando per zombie muscolosissimi, infuocati, elettrificati, urlatori e portatori di mutazioni varie, oltre a boss particolarmente raccapriccianti. Un lieve effetto slow motion sottolinea i colpi critici più devastanti.

ARMI, POTENZIAMENTI E CARTE

Numerosissime le armi bianche disponibili per nuocere agli zombie, ciascuna con le proprie statistiche. All’attacco standard si somma il colpo caricato, in grado di infliggere maggiori danni, il calcio di allontanamento, più varie combinazioni esclusive di ciascun Ammazzazombi, come la schivata con contrattacco o la scivolata spaccagambe. Seguendo la scuola di Dead Rising, ai banchi di lavoro si possono potenziare le statistiche delle armi, a patto di aver raccolto sufficienti risorse e materiali. Le combinazioni non sono così fantasiose come nel titolo Capcom e generalmente si limitano a incrementare l’efficacia o la resistenza, o ad aggiungere qualche danno elementale.

Dead Island 2

“Balla con la sposa”, mi chiede la quest. Almeno non devo consumare, anche se, quasi quasi…

Machete elettrificati, mazze chiodate incandescenti e coltelli intrisi di acido sono così spettacolari da usare che anche una volta sbloccate le armi da fuoco si preferisce comunque gettarsi nella mischia. Se potessi esprimere un desiderio videoludico, vorrei che da oggi tutti i combattimenti fossero come quelli di Dead Island 2. La crescita dei personaggi avviene con un incremento automatico delle statistiche all’aumentare di livello, e tramite dei perk, rappresentati da carte con il quale formare il proprio mazzo delle abilità. Niente albero delle skill, peccato.

Dead Island 2 ci offre molteplici opportunità per massacrare gli zombie, incentrando tutto il gameplay sulla componente slasher

Nella sua meravigliosa e allo stesso tempo turpe efferatezza, il gioco compie qualche passo falso nello spawn degli zombie, che spesso ci attaccano alle spalle nonostante avessimo appena ripulito l’area dietro di noi – che fai, Dambuster, imbrogli? – e soprattutto con una gestione dei riflessi al limite dell’amatoriale, con specchi realizzati semplicemente incollando la fotografia di ciò che han di fronte. Se zombie o Ammazzazombie ci passano davanti, non si vedono, quasi fossero vampiri. Se distruggiamo qualcosa dello scenario, come un vaso, eccolo ancora integro nell’immagine allo specchio. Dettagli, che non scalfiscono minimamente la solidità di Dead Island 2 e il divertimento che è in grado di offrire.

In Breve: Dead Island 2 è un first person slasher che punta tutto su truculenza e gore, e vince. L’engine FLESH porta fratture e mutilazioni a un livello mai visto prima, con un’estetica estremamente realistica che impatta anche sulla capacità di movimento degli zombie. Le mappe non particolarmente ampie e la rigidità nel seguire la storia sono funzionali al continuo massacro, e non ho mai avuto così tanto la sensazione di far davvero del male alle mie vittime. Un B-Movie sugli zombie che farà la gioia di chi ama l’ultraviolenza, con un gameplay old school potenziato da nuove tecnologie.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Sempre fluido e reattivo, caricamenti non velocissimi ma contenuti, scarso utilizzo del feedback aptico. Al momento della recensione non era disponibile la modalità online.

 

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Pro

  • Il miglior gioco con gli zombie / Pura brutalità slasher / Sistema di smembramento molto realistico

Contro

  • Qualche ingenuità tecnica / La progressione lineare potrebbe non piacere a tutti
9

Ottimo

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