Ci sono uno spogliarellista, uno stuntman e un’atleta paralimpica nel mezzo di un’apocalisse Zombie. Non è l’inizio di una barzelletta, sono solo alcuni dei folli personaggi di Dead Island 2.
Sviluppatore / Publisher: Dambuster Studio / Deep Silver Prezzo: € 69.99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo online PEGI: 18 Disponibile su: PC (Epic Games Store), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S
Non c’è pace per l’umanità nella distopia dipinta da Dead Island, anche se c’è stata fin troppa calma tra il primo capitolo della serie – che ha rischiato di rimanere l’unico – e questo attesissimo sequel, flagellato da ritardi e cambi di timone. Una volta però affidata la sorte del gioco alle capaci tastiere di Dambuster Studios, è finalmente arrivato il first person slasher Dead Island 2, distribuito da Deep Silver.
DEAD ISLAND 2, DALL’ISOLETTA ALLA METROPOLI
La storia è ambientata un paio di mesi dopo gli avvenimenti del primo capitolo, ma non è necessaria alcuna esperienza pregressa con il franchise per godersi il gioco. Per motivi ignoti, il virus non è rimasto confinato nell’isola teatro del primo focolaio, diffondendosi anche negli Stati Uniti. La Città degli Angeli è ora la Città degli Zombie, completamente fuori controllo, con orde di non morti che si riversano per le strade, e viene quindi decretata Zona Rossa: non si entra, non si esce, e non si può bere il caffè seduti al tavolo dopo le 18 – no, questo no, sarebbe troppo anche per un videogame.
La Città degli Angeli è ora la Città degli Zombie, completamente fuori controllo, con orde di non morti che si riversano per le strade e una Zona Rossa da cui non si entra e non si esce
FUORI DALL’AEREO, FUORI DI TESTA
Ciascuno dotato di statistiche e abilità esclusive in grado di influenzare l’approccio al gioco, sono tutti decisamente fuori di testa e stereotipati seguendo i cliché degli action movie e della società moderna, e non è compito facile sceglierne uno lasciando perire i rimanenti tra le lamiere in fiamme. Abbiamo l’aitante spogliarellista alla ricerca del fratellino, l’ex agente di borsa, l’atleta paralimpica, la motociclista spericolata e altri che vi lascio il piacere di conoscere. Anche gli NPC sono tutti caratterizzati con iperbolica cura, dalla Youtuber che pensa solo a postare video truculenti per guadagnare like – da parte di chi? – alla coppia di sbandati che ha preso alla lettera l’hashtag #restateacasa chiudendosi in camera e dandosi all’alcol e al sesso mentre fuori il mondo finisce.
Una volta compiuta l’ardua scelta del PG, la prima missione che funge da tutorial ci vede trascinarci fuori dall’aereo, salvare una celebrity e il suo isterico assistente, e scoprire che siamo immuni al morso degli zombie. Immuni ma non invulnerabili: non ci trasformiamo ma possiamo sempre diventare la loro cena. In un atto di imprudente ottimismo, decidiamo di raggiungere la base militare più vicina affinché possano studiare il nostro sangue e produrre un vaccino. Come sempre, tra il dire e il fare c’è di mezzo un mare di zombie, imprevisti e lati oscuri dell’umanità.
ZOMBIGNORANZA PURA
Ho brevemente introdotto la storia poiché fa parte del mio ruolo di redattore, ma la verità è che tutto quanto è stato incluso in Dead Island 2 ha il solo ed unico fine di offrire spunti per un’esperienza slasher di vecchia scuola senza fronzoli, colpi di scena strappalacrime o sezioni stealth. Gli zombie sono stati creati per essere brutalmente picchiati senza soluzione di continuità, e questo è esattamente ciò che ci attende nella missione principale, nelle side quest e nelle numerose sfide.
Dai protagonisti Ammazzazombi agli NPC di contorno, i personaggi sono tutti fuori di testa
Per garantire sempre carne fresca – si fa per dire – da macellare, è stata saggiamente evitata la struttura open world, che sarebbe risultata troppo dispersiva, sostituendola con aree non particolarmente ampie ma ricche di azione, dettagli, risorse da raccogliere e segreti da scoprire. L’alternarsi del giorno con la notte non è temporizzato ma comandato da script, ed a prescindere dalla nostra velocità di avanzamento è il gioco che decide in quale momento della giornata affronteremo una missione. I binari sui quali scorre la narrazione sono quindi abbastanza rigidi, ma non è un problema. A confermare l’approccio incentrato sul massacro arriva la gestione delle armi da lancio, che non occupano slot dell’inventario ma sono skill soggette a cooldown. Significa che una volta sbloccate shuriken, bombe a mano o esche di carne, ne abbiamo a disposizione infinite, senza doverci preoccupare di raccoglierne di nuove o di sottrarre spazio ad altri oggetti, con il limite di dover attendere un po’ tra un utilizzo ed il successivo.
La storia che scorre su binari piuttosto rigidi e le mappe non particolarmente ampie sono funzionali al massacro
FLESH FOR FANTASY
La quantità di kill effettuabili non sarebbe nulla di strabiliante se non fosse supportata dalla qualità, e in questo campo Dead Island 2 eccelle. Ci sono soluzioni tecnologiche destinate a lasciare il segno influenzando i prodotti a venire. La fisica nei giochi 3D non è più stata la stessa dopo l’avvento dell’Havok engine – chi si ricorda il movimento realistico delle casse di Max Payne 2? – così come i semplici casual game realizzati in Flash hanno visto la rivoluzione con l’introduzione di Box2D. Dambuster ha realizzato un motore per l’eviscerazione chiamato FLESH, e ora che ne ho saggiato le capacità posso affermare che è diverse spanne avanti rispetto a quanto visto finora.
I modelli 3D non sono più solidi come manichini di legno, bensì cavi, con le interiora all’interno e vari rivestimenti a rappresentare tessuto muscolare ed epidermide. Ecco che colpendo uno zombie con un pugnale la pelle si squarcia, vibrandogli una martellata in faccia gli possono schizzare via gli occhi o la mandibola, e passandolo a fil di spada lo vediamo sbudellarsi in maniera estremamente realistica, con tsunami di sangue degni della sparatoria finale di Django Unchained. Fratture e mutilazioni non hanno solo un carattere estetico ma influiscono sulla capacità di movimento dei non morti. Rompendo o amputando loro una gamba, saltellano sull’arto rimasto, e spezzandogli anche quello eccoli trascinarsi sulle braccia.
L’engine FLESH porta fratture e smembramenti a livelli mai visti prima
ARMI, POTENZIAMENTI E CARTE
Numerosissime le armi bianche disponibili per nuocere agli zombie, ciascuna con le proprie statistiche. All’attacco standard si somma il colpo caricato, in grado di infliggere maggiori danni, il calcio di allontanamento, più varie combinazioni esclusive di ciascun Ammazzazombi, come la schivata con contrattacco o la scivolata spaccagambe. Seguendo la scuola di Dead Rising, ai banchi di lavoro si possono potenziare le statistiche delle armi, a patto di aver raccolto sufficienti risorse e materiali. Le combinazioni non sono così fantasiose come nel titolo Capcom e generalmente si limitano a incrementare l’efficacia o la resistenza, o ad aggiungere qualche danno elementale.
Machete elettrificati, mazze chiodate incandescenti e coltelli intrisi di acido sono così spettacolari da usare che anche una volta sbloccate le armi da fuoco si preferisce comunque gettarsi nella mischia. Se potessi esprimere un desiderio videoludico, vorrei che da oggi tutti i combattimenti fossero come quelli di Dead Island 2. La crescita dei personaggi avviene con un incremento automatico delle statistiche all’aumentare di livello, e tramite dei perk, rappresentati da carte con il quale formare il proprio mazzo delle abilità. Niente albero delle skill, peccato.
Dead Island 2 ci offre molteplici opportunità per massacrare gli zombie, incentrando tutto il gameplay sulla componente slasher
In Breve: Dead Island 2 è un first person slasher che punta tutto su truculenza e gore, e vince. L’engine FLESH porta fratture e mutilazioni a un livello mai visto prima, con un’estetica estremamente realistica che impatta anche sulla capacità di movimento degli zombie. Le mappe non particolarmente ampie e la rigidità nel seguire la storia sono funzionali al continuo massacro, e non ho mai avuto così tanto la sensazione di far davvero del male alle mie vittime. Un B-Movie sugli zombie che farà la gioia di chi ama l’ultraviolenza, con un gameplay old school potenziato da nuove tecnologie.
Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Sempre fluido e reattivo, caricamenti non velocissimi ma contenuti, scarso utilizzo del feedback aptico. Al momento della recensione non era disponibile la modalità online.