Dead Rising ritorna in una versione remaster che profuma di remake. Capcom rispolvera uno dei suoi gioielli della corona per farci riscoprire e rivivere la (dis)avventura di Frank West, uno che quando c’è da maciullare zombie non ha nulla da invidiare a Chris Redfield. Preparatevi a secchiate di sangue e tonnellate di follia che d’ora in poi vi farà vedere i centri commerciali sotto un’altra luce.
Sviluppatore / Publisher: Capcom / Capcom Prezzo: 49,99 Euro Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: +18 Disponibile su: PC (Steam), Xbox Series X|S, PS5
Dead Rising uscì in una delle tante epoche d’oro di Capcom, la stessa di God Hand, Lost Planet e Okami, un’epoca contemporanea a quella in cui una console Xbox frustava la rivale Sony aggiudicandosi esclusive a destra e a manca. Arrivò sul mercato di botto, dimostrando che quando si parla di zombie Capcom sa parlare diverse lingue, compresa quella della horror-comedy più trash.
Quel gioco consegnò alla storia anche uno degli eroi più improbabili e amati di sempre, Frank West, un giornalista con la corportatura di Alberto Tomba in pensione, la faccia da norcino e lo scatto sempre pronto. Capcom provò varie volte a ricreare quella magia, realizzando un robusto secondo capitolo ma peggiorando irreversibilmente con i successivi. L’annuncio di una versione remaster ha accolto unanimi grida di giubilo e i successivi aggiornamenti hanno mostrato qualcosa che si avvicinava quasi ad un remake. Lo abbiamo giocato e possiamo dirvi che le speranze sono state ben riposte. Bentornati a Willamette!
SHOPPING E OMICIDIO COMPULSIVO IN DEAD RISING
Dead Rising deve più di qualche credito al maestro George A. Romero e al suo Dawn of the Dead. Anche nel gioco Capcom a fare da teatro all’orrore è un gigantesco centro commerciale, nel quale Frank West viene catapultato alla ricerca di prove sui responsabili del contagio. A rendere il tutto unico è un gameplay che fin dall’inizio concede al giocatore una libertà pressoché totale all’interno dell’enorme location brulicante di zombie e pazzi vestiti/armati come fosse la Notte del Giudizio. La fotocamera di Frank è fondamentale per raccogliere prove ma anche per accumulare esperienza attraverso i Punti Prestigio, che aumenteranno il suo livello sbloccando nuovi poteri.
Più le vostre foto saranno fighe e piene di soggetti intenti a compiere azioni bizzarre e maggiore sarà l’accumulo di PP. Occhio però perché di tempo per scattare non ne avrete molto e dovrete sempre andare in giro ben equipaggiati. Questo al Willamette Mall non è un problema, tutti i negozi sono aperti e potrete utilizzare letteralmente TUTTO quello che trovate per uccidere, tramortire, maciullare, amputare e via dicendo. Tali armi improvvisate però non sono eterne, quindi tenete sempre d’occhio il loro punto di rottura e non fatevi mancare cibo e bevande per ripristinare la salute o darvi bonus temporanei.
QUALCHE (PICCOLO) SOSPIRO DI SOLLIEVO
Frank ha dalla sua un’immunità al virus, ma ciò non significa che sia immortale. Proprio i salvataggi furono all’epoca una delle cose più criticate in quanto permettevano di registrare i progressi su un unico slot e solo in specifici punti. DRDR ha invece un sistema multi-slot e un salvataggio automatico, binomio che rende meno ansiogena la situazione. Volendo potrete anche ricominciare da capo ad ogni morte mantenendo intatte le caratteristiche e il livello raggiunto.
Mentre ve ne andate in giro incontrerete svariati superstiti che se ne stanno asserragliati chissà dove, starà a voi decidere se salvarli o meno ma farlo vi frutterà un bel po’ di PP. Anche in questo campo i miglioramenti ci sono sebbene non esenti da difettucci, l’I.A. di chi vi segue è migliorata ma non sono mancati NPC rimasti indietro o incastrati… su una panchina. Il massimo lo ha raggiunto un tizio che non si sa perché ha deciso di passare dall’altra parte attaccando Frank senza ritegno.
Dead Rising deve parecchi crediti a Dawn of the Dead del maestro George A. Romero. Anche nel gioco Capcom a fare da teatro all’orrore è un centro commerciale brulicante di zombie
TRE GIORNI D’INFERNO
Un elemento che all’epoca alcuni giocatori non apprezzarono fu il limite di 72 ore dell’avventura, tempo che scorreva in parallelo con gli eventi e che, specialmente quando Frank non era ancora skillato, non permetteva di completare tutte le missioni secondarie. Fortunatamente questo elemento estremamente caratterizzante è rimasto intatto, mentre qualche cambiamento è stato fatto alle modalità aggiuntive. L’infame Modalità Infinito che nell’originale costringeva a finire il gioco senza stop, con la salute di Frank in calo progressivo e gli oggetti curativi senza respawn, è stata edulcorata aggiungendo la possibilità di salvare e il drop di items utili da parte di alcuni zombie.
In termini narrativi sono stati approfonditi alcuni personaggi con dialoghi nuovi di zecca che ne svelano dettagli inediti. Non parliamo solo di “amici” ma anche di alcuni psicopatici che il pubblico del gioco ha dimostrato di gradire. L’aggiunta del doppiaggio in lingua italiana e di un audio 3D di buona levatura che si sposa alla perfezione con la nuova veste grafica donano al tutto un’aura di imperdibilità che vi sfidiamo a ignorare. Lasciano un po’ di amaro in bocca lo scarso supporto al DualSense, sfruttato davvero ai minimi termini, e il taglio della categoria “Erotica” nelle foto. Dead Rising Deluxe Remaster uscirà anche in versione fisica su PC e Console il prossimo 8 novembre ma per ora Capcom non ha annunciato alcuna edizione Deluxe o Collector. Non vediamo tuttavia il motivo per attendere così tanto per giocarsi (o rigiocarsi) questo capolavoro senza tempo.
In Breve: Dead Rising era un capolavoro nel 2006 e lo è ancora di più nel 2024. Capcom ha revisionato il gioco in ogni sua parte riportandolo in vita in una doppia veste, capace di accontentare gli amanti dello spinoso ma inimitabile capitolo originale ma anche di accontentare chi vuole un gameplay più attuale e “comodo”. In entrambi i casi vi troverete di fronte uno dei giochi trash-horror più folli e divertenti di sempre.
Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, come gira: A fronte di un lavoro di lifting davvero ammirevole, che avvicina questa versione di Dead Rising più al rango di remake che di remaster, sono davvero pochi i nei che affliggono il titolo Capcom. L’I.A. ad esempio è migliorata ma presenta ancora qualche problemino e ci ha costretti qualche volta a fare gli straordinari per salvare dei superstiti. Anche il passaggio al 4K/60FPS non è esente da critiche, sebbene si parli di cali di frame rate visibili ma davvero sporadici nel corso delle circa 13 ore che abbiamo impiegato a portarlo a termine.