Death Stranding arriva anche su PlayStation 5 in versione Director’s Cut, con moltissimi nuovi contenuti che ampliano l’esperienza di gioco con sfide e missioni totalmente inediti. Le nuove sfide, missioni ed equipaggiamenti sono destinati a sollevare però qualche discussione tra i fan dell’opera originale. Perché? Mettetevi comodi e leggete la nostra post-recensione.
Sviluppatore / Publisher: Kojima Productions / Sony Interactive Entertainment Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Cooperativo Asincrono PEGI: 18 Data di lancio: 23 settembre
Death Stranding è stato sicuramente il titolo più divisivo mai concepito da Hideo Kojima, ben oltre il controverso Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty. Chi ha avuto occasione di provarlo difficilmente è rimasto indifferente e sicuramente è entrato a far parte di una delle due fazioni: chi lo ha amato incondizionatamente e chi non è proprio riuscito a digerirlo. Il nostro Danilo poco meno di un anno fa lo ha promosso quasi a pieni voti, affermando di aver “amato Death Stranding per la somma delle sue parti, al netto di una prevedibile verbosità e qualche rallentamento di troppo, dovuto a forti dosi di backtracking”.
https://youtu.be/B6Yoozt03sc
Vi consigliamo di andarvi a rileggere la sua dettagliatissima recensione perché in questa sede non troverete accenni all’affascinante trama e giudizi sulle particolari meccaniche di gameplay dell’opera originale. Siamo qui riuniti per analizzare le differenze di questa Director’s Cut, che porta l’epopea di Sam Porter su PlayStation 5 con un bel carico di contenuti inediti.
ACCOGLIENZA TIEPIDA
La Director’s Cut di un qualsiasi prodotto multimediale di solito racchiude la visione originale dell’autore, senza filtri o costrizioni di sorta. Sappiamo però che Hideo Kojima ha sempre preteso il massimo da sé stesso e non è mai sceso a compromessi, ciò significa che il Death Stranding uscito un anno fa deve essere per forza quello che lui voleva fin dall’inizio… allora che scopo ha questa “nuova” edizione se non quello di portare il gioco su PlayStation 5? Non sarebbe stato più corretto chiamarla Remastered? Se lo sono chiesto anche i milioni di fan del geniale game designer, che fin dall’annuncio della Director’s Cut hanno sollevato vari dubbi sulla necessità e validità dei contenuti, riservandogli quindi l’accoglienza tiepida a cui ci riferiamo nel titolo qui sopra. Molti sono arrivati anche a definirla una versione “for dummies”, perché a detta loro i contenuti in-game avrebbero avuto come unico effetto quello di diluire l’esperienza originale rendendola tra l’altro un po’ troppo facile.
Non ci sentiamo di dare torto a nessuno perché i contenuti in questione (catapulte per le consegne, buddybot, etc.) sono stati inglobati nell’esperienza generale in modo organico e vengono sbloccati progressivamente in stadi piuttosto avanzati dell’avventura. Sono sì impattanti in termini di gameplay, ma non al punto da diventare elementi “game breaking”. Di portanza puramente estetica sono i nuovi colori che permettono di personalizzare veicoli, equipaggiamenti e compagnia bella. È sicuramente più criticabili l’aggiunta di un circuito di corse, che poco o niente c’entra con l’atmosfera generale del gioco e che oltretutto non offre una quota di divertimento degna di nota in quanto la fisica dei veicoli non è mai stata un punto a favore di Death Stranding.
Continua nella prossima pagina…
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