Die by the Blade – Recensione

PC

Basta dichiararsi come erede di Bushido Blade per superare l’ostacolo delle aspettative? In parte, giacché Die by the Blade si porta dietro un carico non indifferente a cui la cura tecnica non porta giustizia.

Sviluppatore / Publisher: Grindstone/Grindstone Prezzo: ND Localizzazione: assente Multiplayer: co-op online PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam)  Data di lancio: 16 maggio 2024

Un team affiatato che vuole rievocare gesta del passato, un’idea brillante, la solita campagna crowfounding e un titolo che arriva sul mercato dopo una lunga gestazione.

Die by the Blade al primo sguardo promette passione, azione, tecnica e velocità di esecuzione, ma alla prova sono rimasto un po’ basito dal prodotto finale, quasi come se fosse un progetto che ha avuto una brusca battuta di arresto in sede di progettazione, sperando di far breccia in qualche cuore. Non il mio certo.

LAME AFFILATE PER DIE BY THE BLADE

Nella sua struttura e presentazione al pubblico, Die by the Blade si inserisce nel contesto dei picchiaduro, di quelli con una cornice estremamente particolare che assumono i contorni dell’omaggio. Il titolo non nasconde la palese ispirazione da Bushido Blade e in tal senso cerca di riproporre quel tipo di esperienza.

Modelli poligonali e personalizzazione sono abbastanza anonimi.

Già qui si palesano i primi problemi di un titolo che sembra cercare in tutti i modi di inserirsi in qualche contesto vicino al competitivo o del pubblico esibizionista in sede di streamer o simili, ma mai, in tutto il periodo della prova, il gioco è riuscito mai a convincermi, lasciandomi spesso un sapore di occasione sprecata, con un retrogusto da sviluppo che ha dovuto fare i conti con diversi problemi e limiti.

UNA SPADA IN VIAGGIO

Die by the Blade non è un gioco dai grandi valori produttivi e questi si vedono tutti, ma guai a farne un problema; gli sviluppatori abili si vedono nelle idee, nell’applicazione e nelle trovate per superare questo o l’altro problema. Die by the Blade nella teoria come nella pratica, di problemi non ne ha, semplicemente è un prodotto troppo povero per essere venduto e goduto sul lungo periodo.

I combattenti – come le lame – sono estremamente personalizzabili.

Il pacchetto di gioco si compone di due tipi di sfide. C’è l’esperienza da giocatore singolo, dove poter prendere confidenza con i comandi nei diversi tutorial, le sfide singole con l’IA, qualche mini torneo e rispettivamente le stesse cose, con l’esperienza online dove affrontare altri giocatori in tutto il mondo con scontri singoli, classificati o adoperarsi all’interno di alcuni tornei. La grammatica di gioco è molto semplice, con una posizione estetica da picchiaduro e una prima regola di default impostata sulla vittoria per chi si porta a casa tre round. È importante sapere che le sfide si consumano in una manciata di secondi, infatti basterà un singolo colpo messo a segno per annientare – anche con menomazioni visive – l’avversario. L’approccio delle battaglie attinge a piene mani da For Honor, con la stance che può essere cambiata grazie al tasto direzionale, decidendo anche il tipo di parata, se alta, media o bassa. In tal senso però appare sin da subito inutile perdersi in esecuzione di combo da tre o o quattro attacchi concatenati quando ne basta appena uno messo a segno per vincere. Aggiungete anche una corposa sezione dove personalizzare il nostro combattente tanto nella skin quanto nella forma della lama in nostro possesso e poi basta, finito così, Die by the Blade non offro assolutamente nulla di più per il videogiocatore con un’esperienza di gioco che già dopo un’ora percepirete come ormai finita.

UN GIOCO TROPPO BREVE

Questa recensione potrebbe tranquillamente rappresentare lo stesso contenuto del gioco, giacché è davvero difficile cercare di allungare il brodo o rimanere in un tema tecnico e ludico quando questo è davvero così esiguo. La stessa realizzazione dei menù come dei modelli mettono in risalto notevoli limiti per un titolo che avrebbe potuto puntare sicuramente a delle migliorie estetiche. Anche le arene di gioco propongono scorci che mescolano arte orientale a sfumature cyberpunk, ma la loro fruizione corre sul filo dei secondi e la nostra attenzione è necessariamente votata più al veloce scontro che all’osservazione della realizzazione delle piccole mappe.

Le location sono molto belle, ma gli scontri sono così veloci che è difficile ammirarle.

La sensazione generale con Die by the Blade è che il gioco si fermi al semplicistico omaggio, cercando di dare all’utente gli strumenti per tenere vivo l’interesse nel tempo in particolare con le sfide online, ma tutto il pacchetto manca di una vera e propria anima. C’è poco, sicuramente funziona, ma non è sinceramente abbastanza.

In Breve:  Die by the Blade al netto delle intenzioni e della realizzazione, non è mai riuscito a far breccia nel mio cuore a causa di una mancanza di contenuti che mi hanno portato poca voglia per continuare a giocarlo. Bella l’idea e l’omaggio, come anche la realizzazione, ma è un titolo su cui dopo un paio di ore, ci metterete una pietra sopra.

 Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel Core i7, 16GB RAM, GeForce GTX1650 Ti, HDD
Com’è, Come Gira: Nulla da segnalare sulla configurazione di prova, anche l’online, provato poco, ma ha retto bene.

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Pro

  • I fan di For Honor potrebbero amarlo / Serve un certo grado di tecnica per vincere

Contro

  • Il divertimento si esaurisce in breve tempo / Mancano contenuti fondamentali per giustificare una possibile longevità / Esteticamente datato
6.5

Sufficiente

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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