Chi ha il pane non ha i denti, e viceversa. Giusto l’estate scorsa accompagnavo per l’ennesima volta mia moglie a Disneyland Paris, rimanendo seccato per l’assenza di attrazioni dedicate ai supereroi Marvel, a parte un’anteprima 3D di Ant-Man. Avanti veloce di qualche mese e Disney Infinity 3.0 raggiunge la sua maturità con un sistema di combattimento gustoso “with a little help from Ninja Theory”; tuttavia, a parte Guerre Stellari e Inside Out, gli eroi della casa delle idee rimangono assenti ingiustificati, con gli scaffali dei negozi presidiati solo dall’armatura Hulkbuster e Ultron, orfani però di un Playset dove vivere avventure supereroistiche come si deve. Marvel Battlegrounds è il playset in questione, e si presenta all’appuntamento con la terza revisione del sistema toy to life Disney in notevole ritardo, o forse no. Considerando l’uscita prossima di Civil War, forse non c’è mai stato momento migliore per imbandire una sana scazzottata tra energumeni in costume.
UNITED WE STAND
Marvel Battlegrounds è, senza mezzi termini, Power Stone con i supereroi Marvel. Un po’ ridimensionato, privo di trasformazioni e senza armi extra da impugnare, ma senza dubbio ispirato alla celebre coppia di coin-op Capcom che tanta gioia donò agli utenti Dreamcast. Del resto, l’azione senza quartiere è il tema dominante, con una trama basata sull’improbabile alleanza tra Loki e Ultron che si risolve rapidamente dopo una manciata di incontri, in quello che probabilmente è lo story mode più breve della storia di Disney Infinity. Ci si picchia fino a quattro giocatori in arene piuttosto ristrette, tuttavia abbondantemente distruttibili e variabili nella topografia. In fondo, Damage Control negli anni Ottanta ci ha insegnato che, quando ai supereroi girano, i danni possono essere sostanziosi, e le arene di Marvel Battlegrounds si confermano come gli scenari più dinamici nella breve storia di Disney Infinity, garantendo una piacevole sensazione di caos alle scazzottate.
Marvel Battlegrounds è, senza mezzi termini, Power Stone con i supereroi Marvel
Fortunatamente, i nuovi venuti, messi in vendita giusto in tempo per rimpolpare le schiere degli eroi, possono essere utilizzati regolarmente nella Scatola dei Giochi, con livelli da conquistare e abilità proprie da sbloccare. Se quindi Captain America Il Primo Vendicatore (alternativa senza maschera, modellato sulle fattezze di Chris Evans e incluso nella confezione del Playset) si comporta in questa situazione bene o male come il suo alter ego già introdotto in Disney Infinity 2.0, nella Scatola dei Giochi vanterà combo e tecniche uniche, come un’onda d’urto stordente generata dal celebre scudo.
SECRET WARS
Oltre alla striminzita modalità storia è possibile dedicarsi a 28 sfide, combattimenti diretti senza fronzoli con in palio valuta Infinity per comprare oggetti per la Scatola dei Giochi, gettoni prova (ci arriviamo in un attimo), costumi ed elementi scenografici con cui creare da zero le arene più incasinate. In perfetto stile Disney Infinity, alcune ricompense possono essere conquistate solo completando la sfida con determinati personaggi, ché nessuno regala niente, sia chiaro. La modalità arcade è dove ci si diverte a far combattere eroi e cattivi senza limiti, creando squadre o gigantesche royal rumble “tutti contro tutti”, modificando le regole degli scontri dalla classica Rissa al Re della Collina. A rotazione vengono resi disponibili alcuni personaggi in modo da poterli assaggiare prima di sganciare i soldi, ma a tutti gli altri ci pensano i famosi gettoni prova, con cui testare sul campo chiunque per un singolo match.
Infine due parole sulle statuette: sono bellissime, decisamente superiori per fattura e colorazione a quelle disponibili nell’edizione 2.0. Credo siano cambiati stampi e modalità di lavorazione da una versione all’altra, perché il risultato attuale è davvero spettacolare; confrontate la ricchezza di particolari e la pulizia sul modellino dell’Hulkbuster con l’antipatica “grana” che ricopre la tunica di Ronan l’Accusatore e rimarrete a bocca aperta. Per finire, è opportuno segnalare il contenuto del power Disc Pack che accompagna la pubblicazione di Marvel Battlegrounds. Ci sono ben tre poteri con cui scatenare il panico sul campo di battaglia, a patto di raccogliere i dischi prima degli avversari, e vanno da un raid da parte dei Nova Corps al raggio di Darkhawk (ma il mistero del suo volto è stato poi chiarito in tutti questi anni?), mentre il gettone esagonale permette di usare nella Scatola dei Giochi nientepopodimeno che la moto di Ghost Rider! Solo tenetela lontano da Elsa e Olaf.
Marvel Battlegrounds conferma il ruolo di Disney Infinity come divertentissimo party game per i giocatori più giovani, nonché cavallo di Troia per far entrare orde di pupazzetti nelle case di quelli più grandicelli. È semplice e breve, tuttavia dotato del suo fascino in virtù delle arene distruttibili e della rigiocabilità che deriva dalla sua struttura spiccatamente arcade, agli antipodi dell’open world che contraddistingue il resto dei Playset targati Disney Infinity. È un peccato che il sistema di combattimento non esalti a fondo le diversità tra i vari personaggi, ma non ci si può lamentare più di tanto davanti a questo coraggioso cambio di rotta.