Retro Studios è una realtà texana più a stelle e strisce di Chuck Norris, tuttavia con gli occhi e il cuore fissi verso il Sol Levante. Donkey Kong Country: Tropical Freeze è il loro secondo titolo ambientato nel mondo dello scimmione incravattato, il quinto in una serie di giochi di piattaforme a scorrimento inaugurata nel nome di un’avveniristica ricercatezza tecnica dalla britannica Rare su Super Famicom. Ricevuto il testimone, Retro Studios ha percorso la sua personalissima strada confezionato due episodi assolutamente imperdibili per ogni amante del buon vecchio primate; tuttavia, mentre Donkey Kong Country Returns pareva strizzare l’occhio al giocatore di vecchia data con una serie quasi infinita di ammiccamenti e richiami al passato della serie, il qui presente Tropical Freeze rappresenta una sorta di traguardo per gli sviluppatori di Austin.
GOING APE!
Dei glaciali avversari hanno pensato di invadere il paradiso tropicale della famiglia Kong durante la festa di compleanno del protagonista: un errore madornale! Trama inesistente a parte, Donkey Kong Country: Tropical Freeze è un gioco dotato di una precisa identità e sprizza inventiva da ogni pixel, sapientemente distribuita attraverso le sei isole che ospitano l’avventura in nome di una varietà di situazioni davvero esemplare. Non solo: agli antipodi del recente Kirby Star Allies, Donkey Kong Country: Tropical Freeze presenta un livello di sfida decisamente stuzzicante e remunerativo, assai ben disposto a rifornirci di vite extra quanto a sottrarcele durante passaggi realmente impegnativi, destinati a far inalberare quei giocatori che decideranno di dedicarsi realmente alla causa, cercando di raccogliere in ogni livello tessere di puzzle e lettere della parola KONG, spesso nascoste in luoghi apparentemente irraggiungibili nonché destinate ad aprire la strada verso stage extra caratterizzati da una difficoltà adatta al masochista che non deve chiedere mai!
Donkey Kong Country: Tropical Freeze è un gioco dotato di una precisa identità e sprizza inventiva da ogni pixel
RAD APE
A loro è dedicata la modalità Funky, ovvero la novità più pubblicizzata di questo ritorno. Qui il protagonista ha una maggiore vitalità, i prezzi del negozio sono più abbordabili e (novità assai gustosa) le lettere KONG non devono necessariamente essere raccolte in una sola sortita, ma vengono memorizzate una volta acciuffate. Potrete quindi sacrificare serenamente una vita provando a prendere una lettera posta in un luogo arduo da raggiungere, sicuri che – durante il tentativo seguente – il tesoro precedentemente raccolto farà parte della vostra collezione e non dovrete nuovamente mettere alla prova abilità e sistema nervoso per replicare pericolose acrobazie. Allo stesso modo, affronterete finalmente i nervosissimi livelli a bordo di carrelli da miniera e affini con calma, ben consci del fatto che ora potrete concentrarvi sulla raccolta delle lettere mancanti al posto di riprovare in continuazione lo stage cercando di collezionarle tutte in un unico tentativo, risparmiando alla parete quegli scomodi crateri causati dal lancio del controller in preda alla frustrazione più nera!
Il gioco presenta un livello di sfida decisamente stuzzicante e remunerativo
Se Donkey Kong può incontrare e portare sulle spalle Diddy, Dixie e Cranky (è possibile impersonarli giocando in due contemporaneamente, anche se il particolare level design a base di salti e baratri non si presta sempre al gioco cooperativo) per incrementare la sua vitalità e potenziare il salto con utili bonus, Funky dispone sempre e comunque di tutte le caratteristiche della famiglia Kong. Può planare, esibirsi in un doppio salto e addirittura resistere al contatto con spuntoni vari grazie alla fedele tavola da surf, oltre a vantare una salute erculea e una scorta di ossigeno infinita quando si tratta di nuotare. Anche alle scimmie piace vincere facile, a quanto pare.
Va tutto a gonfie vele nel mondo di Donkey Kong, giacché Tropical Freeze torna sullo schermo di Switch in una riedizione decisamente fedele a quanto visto su Wii U, il che non è affatto una brutta cosa: del resto si tratta di un gioco di piattaforme che già appariva encomiabile quattro anni fa, nuovamente pronto a dar filo da torcere a videogiocatori vecchi e nuovi. Chi possiede già il titolo originale troverà pochissimi incentivi a sganciare nuovamente i dobloni, ma, se ne avete trascurato il debutto per un motivo o l’altro, assaporerete uno dei migliori esponenti del genere degli ultimi anni: magnetico, carico di inventiva e duro come lo erano i videogiochi di una volta. I vantaggi offerti dalla modalità Funky sono ben accetti e, anzi, addirittura raccomandati per godere di Tropical Freeze senza eccessiva frustrazione, a patto ovviamente di giocare l’avventura indossando la canonica cravatta di Donkey Kong, relegando lo sbilanciatissimo personaggio di Funky Kong a uso e consumo dei videogiocatori più giovani.